Sasso delle Undici - Cimonega
Sabato 7 ottobre - Le previsioni non sono entusiasmanti ma neanche così male, dopotutto... Scartata ogni ipotesi arrampicatoria e viaggi troppo lunghi, il magnagatti Koyann spulcia in giro e propone il Sasso delle Undici. In verità inizialmente lo avrei visto bene abbinandogli il Piz Sagron in una due giorni dal bivacco Feltre ma visto che per tutti noi quel tratto dell'AV2 e l'accesso da Sagron sono sconosciuti la proposta inizia a prendere consistenza. Leggo in giro una breve relazione della normale al Sasso e ne rimango subito colpito. Qualche foto ed alcune concise spiegazioni mi attirano...
Ci troviamo a Mis noi provenienti dalla laguna ed il Koyann dalle steppe di Breganze, alla ricerca di un bar per far colazione... Sembra strano ma tutto chiuso... escluso un piccolo locale osteria/bar/trattoria dove una anziana gestrice ci accoglie con simpatia. Alla nostra domanda "Che piova oggi signora?" lei candidamente: "Speròn de no!".
Saliamo a Sagron ed alla frazione di Matiuz quindi in località Casere dove tra i piacevoli verdi prati sfalciati lasciamo le auto ed imbocchiamo la mulattiera di servizio seguendo la cartina della zona... Errore. In pratica nella mappa esiste un solo sentiero segnavia CAI AV2 che non rintracciamo neanche dopo 15 minuti di girovagare. Proseguiamo oltre verso la fine della stradina bianca e rinveniamo le nuove tabelle per scoprire (poi lungo la salita) che i percorsi in zona sono stati completamente ritracciati con modifiche e nuovi sentieri bellamente tabellati.
Il nuovo crocevia principale poco sopra Matiuz
Nebbie e nuvole basse chiudono i panorami, in compenso non fa freddo, anzi...
Seguiamo i bolli e risaliamo il tratto dell'AV2 verso il passo del Comedon sotto le alte pareti nord del Piz Sagron, Sasso Largo e Sasso delle Undici.
Alcuni tratti risultano anche ottimamente attrezzati, magari eccessivo forse ma si tratta dell'AV2 quindi se ne intuiscono le ragioni
I parziali più ripidi risultano pure i più faticosi per l'instabilità del terreno, sassi e ghiaie a cui prestare una minima attenzione. Grossi travi di contenimento puntellano i pendii più rovinosi.
Tocchiamo il passo del Comedon, valico che consente di scendere al biv. Feltre
Duecento metri (lineari) dopo il passo i due ometti contrassegnano l'abbandono dal segnavia e l'inizio della normale al Sasso delle Undici
Questa immagine rende l'idea dell'approccio alla cresta sommitale: si risalgono gli scalinamenti delle due pale erbose puntando ai torrioni e grossi massi sommitali dove inizia la cresta
Raggiunta la cresta divaghiamo subito con una variante del sorcio (evitabile) sul versante nord che da questo punto risulterà precipitante
La foschia (a parte i panorami) rende suggestione alla cresta sommitale
Si toccano alcune forcelle intermedie staccandosi dalla cresta per pochi metri risalendone i pendii opposti
Qualche passo più divertente...
La cresta si interrompe ed obbliga a traversare sul lato nord lungo una cengia inizialmente erbosa in evidente esposizione
Chiuse le cenge si apre un panorama di torrioncini e gugliette circostanti
L'ultimo ostacolo è un salto 'fuori vista' di pochi metri che deposita su un intaglio su roccia dalla solidità non verificabile e preferiamo aggirarlo, magari riservandoci di percorrerlo al ritorno in salita
Il salto visto dal pendio opposto, sembra fattibile ora che è ben a vista...
Con gli ultimi passaggi ci portiamo sotto la vetta che si raggiunge facilmente
...a seguire...