CENGIA DEL VERDAL E DEL CERNERA

Percorsi non attrezzati con difficoltà tecniche contenute.

CENGIA DEL VERDAL E DEL CERNERA

Messaggioda Sergio69 » 10/07/2018, 14:09

Bel percorso, fatto con i Somari, adatto a persone abituate a questi tipi di terreni e con alcuni passaggi da interpretare, specie nella cengia del Cernera.
La cengia del Verdal è piu semplice e lineare, mentre quella del Cernera risulta più simile ad un viaz, e il percorso è decisamente meno scontato e lineare.
Si parte dalla frazione di Toffol, dove si lascia la macchina nei pressi di una fontana.
Si segue una mulattiera e poi il sentiero in direzione Col Toront fino ad arrivare ad un canale e poi un secondo circa a quota 1840m. Lo si risale fino a quota 1950. Si asseconda la traccia che contorna la fascia rocciosa ad uscire su un aperto pendio verde traversando in leggera salita e
cercando di non discostarsi dalle rocce più di tanto. Dove la fascia rocciosa si spezza, sotto una rampa prativa (2050 m),
si abbandona il tratturo e la si risale per una quarantina di metri fin sotto le rocce, si piega a destra a trovare una traccia
che porta ad un ometto (2100 m – 0.30’).
Qui inizia la cengia del Verdal, che con percorso quasi obbligato e con traccia abbastanza evidente porta fino a forcella Ciazza, dove volendo si può interrompere in giro e scendere per un ripido canalone (attrezzato nei punti piu esposti). Da questo punto inizia la Cengia del Cernera, che nel primo tratto prosegue sempre su traccia marcata fino ad un primo pendio,che si attraversa in leggera salita. Dopo un po’ la cengia si interrompe e bisogna scendere per un ripido tratto erboso senza tracce. Si attraversa quindi un canale che discende da forcella Lanchesuoi. Dall’altra parte si ritrova una traccia e la si segue fino a incrociare il segnavia 465 che riporta a Toffol. Da qui, abbiamo invece risalito il sentiero fino al Ponte tre Sassi e da li per comodo sentirero fin sotto il Piz del Corvo, la cui cima raggiungiamo a vista ‘dritto per dritto’. Da li si scende fino ad incrociare il sentiero 466 e quindi arrivare a Toffol.
Una relazione dettagliata la trovate nel sito http://www.somariteam.it
Qualche foto:
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Il canale da risalire
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La cengia del Verdal
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La Cengia del Cernera
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Il canale da arreversare: notare la persona in alto sopra il masso
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Panorama dalla cima del Piz del Corvo: l'Antelao
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Panorama dalla cima del Piz del Corvo: il Mondeval
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Panorama dalla cima del Piz del Corvo
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Verso la discesa a Toffol, con il Pelmo sullo sfondo :lovemo:
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La cengia del Cernera
Ultima modifica di Sergio69 il 10/07/2018, 16:14, modificato 1 volta in totale.
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Re: CENGIA DEL VERDAL E DEL CERNERA

Messaggioda Sergio69 » 10/07/2018, 16:13

Sky92 ha scritto:Ambiente molto bello, mi ispira!

Com'è avere un team? Io in montagna al 90% delle volte ci vado sempre da solo, se non con il mio cane quando può accompagnarmi

Dipende molto dal team. Nel mio caso: BELLISSIMO! :naaemo: :naaemo: :naaemo: :naaemo: :naaemo: :naaemo: :naaemo:

Se fai certi percorsi, non è comunque mai prodente andare da soli. Se sei da solo, meglio cercare percorsi piu battuti dove in caso di problemi nel giro di poco tempo qualcuno può venire ad aiurarti. Oltre ovviamente a lasciare sempre detto a casa dove vai.
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Re: CENGIA DEL VERDAL E DEL CERNERA

Messaggioda kala » 24/07/2018, 14:11

Bella, Sergio, sta diventando quasi famosa...
Mi permetto di correggere/integrare alcune informazioni... ;)

<<La cengia del Verdal è piu semplice e lineare...>>
E' più lineare ma più delicata, la cengia del Cernera è meno intuitiva ma più tranquilla: lì ci ho portato mio figlio senza tanti problemi, sul Verdàl non mi sarei mai fidato, lì sbagli e rotoli giù!

<<Si segue una mulattiera e poi il sentiero in direzione Col Toront fino ad arrivare ad un canale e poi un secondo circa a quota 1840m.>>
Avete fatto bene a partire da Toffol, è il punto migliore se si vuole percorrere integralmente la cengia. Però una volta che arrivi al culmine della mulattiera, dove c'era una casera ed ora un recente abbeveratoio con tavolinetto e panca, mentre il sentierino continua al margine inferiore della radura si può salire in diagonale su vecchia traccia e da lì per bosco e prato arrivare più rapidamente all'inizio della cengia; questo percorso però bisogna averlo studiato in precedenza per sapere dove si sta andando.

<<..e con traccia abbastanza evidente porta fino a forcella Ciazza>>
Refuso: allo sbocco del vallone della Ciazza. Qui si incrocia la traccia segnalata con bolli rossi che sale verso il Cernera (ma si può salire anche sul fondo roccioso del canalone principale), mentre in basso dei deficienti hanno appena attrezzato inutilmente un facile canalino roccioso e ghiaioso (uno dei due che si può scendere).

<<...su traccia marcata fino ad un primo pendio,che si attraversa in leggera salita...>>
Ecco, credo, l'errore. Che poi, errore... avete fatto semplicemente un altro percorso, meglio per voi. :) Sotto riporto sulla tua foto l'itinerario "giusto", segnato con ometti e tagli di rami e con una buona traccia marcata salvo rari tratti. Per seguirlo basta stare sempre in vista del margine inferiore della cengia.

<<...forcella Lanchesuoi... Ponte tre Sass...>>
Loschiesuoi e Ponte di Sasso


Bella scelta e belle foto! ;)

cengia_cernera.jpg
cengia_cernera.jpg (76.98 KiB) Osservato 5984 volte
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Re: CENGIA DEL VERDAL E DEL CERNERA

Messaggioda Sergio69 » 24/07/2018, 15:00

kala ha scritto:<<La cengia del Verdal è piu semplice e lineare...>>
E' più lineare ma più delicata, la cengia del Cernera è meno intuitiva ma più tranquilla: lì ci ho portato mio figlio senza tanti problemi, sul Verdàl non mi sarei mai fidato, lì sbagli e rotoli giù!

Invece il mio di figlio c'è l'ho portato sulla cengia del Verdal (è quello in primo piano sulla prima foto).

In quanto all'attacco della Cengia, in realtà l'abbiamo presa un 100-200m dopo il suo inizio naturale per la 'variante Enrock'. :sciemo: , usata prevalentemente dai camosci come via di fuga, come si vedeva dalle abbondanti tracce lasciate da questi :lol: Solo che essendo una via esposta e non facilmente individuabile, sulla relazione ho preferito mantenermi sulle versioni 'ufficiali' del giro.
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Re: CENGIA DEL VERDAL E DEL CERNERA

Messaggioda kala » 24/07/2018, 15:50

Sergio69 ha scritto:Invece il mio di figlio c'è l'ho portato sulla cengia del Verdal (è quello in primo piano sulla prima foto).

In quanto all'attacco della Cengia, in realtà l'abbiamo presa un 100-200m dopo il suo inizio naturale per la 'variante Enrock'. :sciemo: , usata prevalentemente dai camosci come via di fuga, come si vedeva dalle abbondanti tracce lasciate da questi :lol: Solo che essendo una via esposta e non facilmente individuabile, sulla relazione ho preferito mantenermi sulle versioni 'ufficiali' del giro.


Mio figlio era più corto :lol:
Ma le versioni "ufficiali" sarebbero il Mason? O Pra? O altro?
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Re: CENGIA DEL VERDAL E DEL CERNERA

Messaggioda kala » 24/07/2018, 15:53

Ho visto poi che hai indicato l'uscita per il Casot del Paster, e conosci il sentiero per il Ciariador de Coldai (scemo chi l'ha segnato e poi ferrato), conosci bene i posti...
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Re: CENGIA DEL VERDAL E DEL CERNERA

Messaggioda kala » 02/09/2019, 9:39

Molto interessante, volendo concatenare la salita al Piz del Corvo, il percorso del Viel de la Ciavala.
Una volta attraversato il Rio Loschiesuoi e rimontati sul sentiero CAI sotto il Sas Strenc ed il Ponte di Sasso al posto di salire si scende per il sentiero, attraversando il Rio delle Baste e guadagnando sul pendio opposto la bella radura del Col Maor. Si abbandona allora la traccia e si sale "a naso" verso le pareti del Piz del Corvo, traversando fuori dal bosco a destra, attraversando un impluvio parzialmente roccioso ed imboccando una ripida rampa di terra ed erba che segna l'inizio del viaz. Con una successione di passaggi sotto roccia e ampie pale erbose si risale tutto il fianco occidentale del monte fino ad aggirare la croce da Sud e rimontare con insospettabile facilità fino in cima. Per concludere degnamente - a questo punto - può risultare divertente (oltre che molto più veloce) scendere per la Vallazza ed al posto di allungarsi fino a Mondevàl calare per la traccia (da conoscere!) del Rio Sacuz.
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