Questo non è il mio solito report, niente super giri, solo un sano cazzeggio a godermi i colori autunnali
Oddio, il giro avrebbe dovuto esserci, dovevo fare un breve e facile sentiero attrezzato, ma sono stato ingannato da una tabella con freccia gialla, senza scritte, e da un bel sentiero, nella parte iniziale ben curato e con ometti e vecchi bolli... tutto ciò portava alla partenza di alcune vie di arrampicata, mentre per il sentiero attrezzato che cercavo, di cui alla fine ho individuato il bivio ma ho lasciato perdere, manco l' ombra di un' indicazione...
Non tutti i mali vengono per nuocere, ne ho approfittato per trasformarlo in una mezza giornata di puro relax, con gran mangiata al Rifugio Ciareido
Punto di partenza è l' altopiano di pascolo di Pian dei Buoi, sopra Lozzo di Cadore.
Gli ultimi metri di strada, verso il parcheggio principale, sono interrotti per lavori: meglio cosí, altrimenti sarei passato davanti a questa splendida conca quasi senza filarmela
Bello, stupendo, ma è qualcos' altro che cattura la mia attenzione quando scendo dall' auto: l' Antelao sembra volersi mangiare il Rifugio Baion, cattivissimo
Ultimamente avevo fatto foto "cattive" del Pelmo, e sentivo proprio la mancanza di una bella foto "incazzosa" del Re
Quasi sopra i parcheggi, il Rifugio Ciareido sorveglia la valle: non è un caso la sua posizione dominante, nasceva infatti come caserma degli Alpini
Imbocco la strada che porterebbe al parcheggio principale, in fondo la Croda de Ligonto cerca di rubare la scena, di imporsi su tutti. Al suo fianco il Cadin d' Ambata, dove sorge il Bivacco Gera, vecchie conoscenze di un paio d' anni fa
Arrivo al parcheggio, al cospetto del Monte Ciarído
Ed inizio a seguira la stradina che mi porta dentro un mondo di colori
Arrivo al Rifugio Ciareido
dopo un the e una fetta di dolce mi ributto nel mio ambiente
ecco la freccia ingannatrice
Comincio a salire
quando mi giro, mi trovo davanti una tavolozza di colori
Mi rendo conto però che la strada è sbagliata: pensavo ci fosse un traverso a portare verso la mia forcella, ma niente da fare.
Mi raggiungono due ragazzi e qua si ride: sono una mia amica local che non vedevo da un paio d' anni e il moroso, e anche loro hanno sbagliato strada
Ci facciamo una risata e scendiamo
Ci separiamo: loro cercano l' attacco del sentiero attrezzato, io torno verso il rifugio. Sono appagato dai colori, tanto mi basta
Finalmente la visibilità migliora anche verso Nord: alla Croda de Ligonto adesso si affiancano la Croda da Campo da un lato, ed il gruppo del Popera dall' altro
Zoomando riesco a beccare anche il Bivacco Gera
Entro, mi sfondo di cibo.
Esco.
Stessa posizione, stessa foto di prima. Cambiano la luce e le nuvole
Svengo.
È comparso un mostro mitologico.
Un mostro leggendario che non ha mai lo stesso aspetto: una serie di guglie vista da Sesto, un' enorme parete vista dalle Tre Cime, un delirio mistico vista da qua.
La Croda dei Tòni
Foto di gruppo con il suo mastodontico vicino, il Popèra
Mi fumo la sigaretta del godimento, poi torno sui miei passi lungo la strada
arrivo al parcheggio principale: crode e colori
Altra zoomata su di LEI
poi mi godo il controsole
Arrivo alla macchina, prima di ripartire un' ultima foto: una baita e una Croda, che sembra quasi fare cucú da dietro gli alberi