Altavia n. 7: Primo tratto

Percorsi non attrezzati con difficoltà tecniche contenute.

Altavia n. 7: Primo tratto

Messaggioda Sergio69 » 23/11/2015, 17:06

Sabato 14 novembre, complice il bel tempo, io e Alfasierra decidiamo di percorrere il primo tratto della famosa Altavia n. 7.
Lasciamo una macchina a Casera Stabili e con l'altra andiamo fino al rifugio Dolada, risparmiandoci cosi circa 500m di dislivello ed qualche km di strada asfaltata/sterrata da fare al ritorno.
Ci si dirige verso forcella Dolada, per poi seguire le indicazioni per il Col Mat.
Percorso non difficile ma estremamente reminerativo, tutta su crestine MOLTO esposte che consentono alla vista di spaziare a 360 gradi :lovemo: , vedendo sia le montagne della conca dell'Alpago, sia quelle del gruppo dello Schiara/Pelf, che quelle del Bosconere, la Civetta, il Pelmo,...
Arrivati sulla cima del Col Mat, si prosegue e si scende quindi verso forcella Galina e poi verso forcella della Lastra. Da qui il terreno è decisamente più agevole, anche se continua ad essere comunque molto panoramico.
arrivati alla forcella, si prosegue per il passo di Valbona. Ad un certo punto dal sentiero si stacca una traccia che và verso il Col Nudo: la voglia di andarci è tanta, ma preferiamo proseguire con il giro originale, e quindi, anche se con malinquore, continuiamo a seguire il sentiero principale, fino a un bivio, dove scendiamo verso Scalet Alta e successivamente verso Scalet Bassa e poi alla macchina.
Lungo il tragitto abbiamo incontrato solo dei Camosci. Le uniche persone che abbiamo visto, erano nel Col Nudo (una comitiva di diverse persone, a dire il vero).
Giro stupendo, specie le creste del Col Mat :lovemo: . Da consigliare a chiunque non soffre di vertigini!
Posto di seguito alcune foto.
Il rifugio Dolada
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veso la forcella Dolada
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panorama da forcella Dolada
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le creste del Col Mat
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Re: Altavia n. 7: Primo tratto

Messaggioda Sergio69 » 23/11/2015, 17:09

creste del Col Mat
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Veso il Passo di Valbona
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Re: Altavia n. 7: Primo tratto

Messaggioda Sergio69 » 23/11/2015, 17:11

10.jpg
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Scendendo verso Scalet Alta
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12.jpg
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Re: Altavia n. 7: Primo tratto

Messaggioda alverspir » 23/11/2015, 17:14

Certo che quella zona sta facendo proseliti!... Bene, bene.
Ma non c'eri già stato poco tempo fa... mi pare... Avete trovato asciutto sembra, meglio così.
Cmq, avete barato... :nooemo: la prima parte della AV7 parte da Socher e passando per il biv. Scalon traversa il Dolada... furbacchioni... :botemo:
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Re: Altavia n. 7: Primo tratto

Messaggioda Sergio69 » 24/11/2015, 8:18

alverspir ha scritto:Certo che quella zona sta facendo proseliti!... Bene, bene.
Ma non c'eri già stato poco tempo fa... mi pare... Avete trovato asciutto sembra, meglio così.
Cmq, avete barato... :nooemo: la prima parte della AV7 parte da Socher e passando per il biv. Scalon traversa il Dolada... furbacchioni... :botemo:

No, mi risulta parta proprio dal Dolada. vedi ad esempio:
http://www.caialpago.it/ALTAVIA7/tabid/62/Default.aspx
oppure 'Altavia numero 7' di Italo Zandonella Callegher, che si trova facilmente in rete.
In realtà, tra le varie cose, avevamo valutato anche di fare il Monte Dolada, ma le creste del Col Mat mi parevano più spettacolari, almeno nelle foto del vostro sito (somariteam).
Da quello parti c'ero già stato questa primavera per un giretto di esplorazione con mia moglie, che non gradisce molto i percorsi troppo esposti, e quindi una volta a forcella Dolada, abbiamo preso il 905 fino a forcella Galina e poi siamo tornati indietro, complice anche il fatto che nel frattempo si era formata la nebbia.

P.S. Quella zona la stò rivalutando molto anche grazie al vostro lavoro, con relazioni fatte molto bene e foto che ti fanno pensare 'devo andarci assolutamente! :lovemo: '. Ed è a meno di 1h di macchina da casa mia!
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Re: Altavia n. 7: Primo tratto

Messaggioda alverspir » 24/11/2015, 9:54

Allora... ragionando... che senso ha tracciare un'alta via escludendo la prima cima, forse non spettacolare, ma comunque la prima evidente cima dell'intera catena? Ho letto spesso anch'io che si descrive l'AV7 con partenza dal rifugio verso il Col Mat ma sulla cartina CAI (almeno sulle edizioni che ho io) la tracciatura AV7 parte da Soccher, passa il biv. Scalon, sale al Dolada, scende al rifugio e prosegue verso il Col Mat. E così mi è sempre stata descritta dai locals... niente di che cmq.
In verità il primissimo tratto dall'abitato di Soccher non l'ho mai considerato. Direi ben sufficiente partire dal Carota, passare per il biv. Scalon, traversare il Dolada e scendere al rifugio. Tenetela buona cmq perchè è un bel giro, comincia ad essere impegnativo in zona Dolada ma ne vale la pena... sempre quando asciutto, anyway.
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Re: Altavia n. 7: Primo tratto

Messaggioda Sergio69 » 24/11/2015, 11:01

Sono concorde che la logica direbbe di fare anche il Dolada, dico solo che sulle descrizioni che ho io dell'ATV 7 non è presente. Forse perche dormire poi al rif. Dolada vorrebbe dire scendere e poi salire per varie centinaia di metri per forcella Dolada, mentre attaccarlo alla creste fino al bivacco in grotta renderebbe la tappa molto lunga e con dislivelli che di solito non si trovano in questo tipo di percorsi, considerato che anche il gg dopo ci si deve fare un geretto tutt'altro che tranquillo.
Come ti dicevo, lo avevamo preso in considerazione, anche perche, Altavia o meno, Il Dolada ci sembrava comunque affascinante.
Comunque, visto le nevicate degli ultimi giorni, temo proprio che oramai se ne parli per la primavera/autunno prossimi.
Infatti, vista la conformazione dei sentieri inquota che ho visto finora in Alpago, mi sembrano da evitare assolutamente con la neve (nel primo tratto di discesa della Costacurta era già difficile rimanere in piedi con il bel tempo :sciemo: , con il ghiaccio si rischia davvero di dover chiamare l'elisoccorso :sbaemo: ; stessa cosa sulle creste del Col Mat, come si intuisce anche dalle foto) e dalle Vostre relazioni, mi sembra che anche sugli altri tratti la situazione sia analoga, se non peggiore.
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Re: Altavia n. 7: Primo tratto

Messaggioda alverspir » 24/11/2015, 11:36

In effetti l'AV7 in Alpago impone una cautela particolare nella percorrenza. Come ho avuto modo di ribadire in altre occasioni è l'AV più delicata ed impegnativa fra quelle conosciute in Dolomiti. Dove nelle altre ci sono le varianti (evitabili) impegnative, qui grosso modo la maggior parte delle percorrenze è di un livello più tosto. Quello che rende l'Alpago particolarmente delicato, al di là di esposizione, precarietà della roccia, passi più o meno agevoli, sono due cosette particolari:
1 - la tracciatura
qui non hanno badato a comodità, le linee sono spesso dirette, senza tanti preamboli e deviazioni ed in parecchi punti anche sprotetti.
2 - il fondo
ci sono tratti esigui e spesso ripidi traversi sulle loppe, zolle erbose particolari dallo stelo lungo e duro che in caso di umido, bagnato, neve oppure anche solo molto secco, rappresentano un'insidia particolare, tipica della zona.
Direi che i tratti più 'continuativamente' impegnativi sono:
Le Rocce Bianche da forc. Costacurta al Crep Nudo - Da forc. Venal a forc. Federola ed prima del biv. Toffolon - la tratta Messer/Brutt Pass/Paster/I Muri - dal Pianina a forc. Sestier - dal Cimon del Cavallo al Cimon dei Furlani - l'approccio al Colombera (questi due ultimi compresi nell'AV dei Rondoi).

Il mio consiglio per chi voglia scoprire step-by-step questa stupenda AV è di percorrere i tratti 'meno' impegnativi tanto per rendersi conto di quello che è il terreno su cui si va a camminare e prendere confidenza con l'ambiente.
Poi... è tutto un crescere di emozioni solitarie. Qui non esiste affollamento, se si escludono i due principali rifugi.
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