Previsioni meteo: sereno o poco nuvoloso, vento moderato.
Un'occhiata a Meteomont: rischio 2 su tutto l'appennino Tosco-Emiliano. Neve: 100-120 cm al Cavone, 140 al Lago della Ninfa.
Bene, condizioni ottimali per un'uscita sulla neve, nonostante la "tarda" stagione (di solito, qua in Emilia, in questo periodo le ciaspole sono appese al chiodo già da un pò).
La domanda è: Corno o Cimone ?
Queste sono le "mie" montagne.
Non sono le Alpi, con le loro alte quote e le forme inimitabili delle Dolomiti, ma le amo lo stesso.
Le frequento da tanti (troppi ?) anni, ma non me ne sono ancora stancato.
Dato che l'ultima volta è toccato al Cimone, questa sarà per il Corno. Cosa esattamente, lo deciderò in loco in base alle condizioni, mie e della montagna.
E così eccomi al Cavone, naso in aria, ad ammirare per l'ennesima volta questi luoghi.
Oggi ho voglia di stare solo, sai che novità. Io sono fatto così.
Solitudine e intimo pensiero, questo è il mio modo di vivere la montagna. Non migliore o peggiore di altri, semplicemente il "mio" modo.
Così scarto il frequentato crinale e decido per lo Spigolino, cresta nord.
Mi lascio alle spalle le affollate e chiassose piste da sci e imbocco il sentiero che, all'interno del bosco, conduce sotto allo Spigolino.
Qui il primo (e unico) incidente della giornata, la scheda della macchina fotografica fa le bizze e non ne vuole sapere di funzionare.
Maledetta scheda e maledetta tecnologia moderna! E stupido io, che ieri sera quando ho fatto lo zaino non ho controllato.
Pazienza, userò la memoria interna cercando di limitare le foto allo stretto indispensabile.
La neve crocchia sotto alle ciaspole, piacevolmente ghiacciata all'ombra del bosco.
Come previsto non c'è nessuno, e in breve raggiungo il limitare del bosco, dove il panorama si apre allo sguardo.
Ecco lo Spigolino, con la sua vetta a forma di triangolo e la lunga cresta nord in cima ai pendii sopra il bosco.
C'è qualche traccia, segno che qualcuno è già salito, ma poche in verità.
In vista, solo qualche scialpinista diretto al lago Scaffaiolo.
Ma quant'è bello questo posto!
Ora però sono al sole, e inizio ad affrontare la ripida salita che porta alla cresta.
Ma qua le condizioni della neve sono completamente diverse.
E' una neve pesante.
Si attacca alle ciaspole, che sembrano diventare di piombo e rallentano ad ogni passo.
O sono io, che non sono poi così allenato come credevo ?
Certo gli anni non aiutano ad alleggerire i dislivelli, ce la farò ?
Calma, non c'è fretta.
Passo, stendi la gamba e respira. Passo, stendi la gamba e respira. Pausa e riprendi.
E così finalmente raggiungo la cresta.
Buona parte del dislivello è fatta, ma resta il pezzo più impegnativo.
Esposizione a nord, e le condizioni della neve sono ancora cambiate.
Ora è bella ghiacciata, il turno di ciaspole e bastoncini è finito e tocca a ramponi e piccozza.
Oddio, volendo la cresta la si potrebbe fare anche tutta con le ciaspole, ma perchè tribolare e lasciare i ramponi in fondo allo zaino ?
Adesso ci vuole una bella pausa per recuperare le forze, una crisi nel bel mezzo della cresta è l'ultima cosa che voglio, ed è anche una bella occasione per meditare in un luogo come non capita tutti i giorni.
Sono pronto.
Bella, bella, questa cresta.
Perchè ho lasciato passare tanto tempo dall'ultima volta che l'ho percorsa ?
Procedo un pò di passo alternato, picca, piede a valle, piede a monte, un pò frontalmente (l'ultimo pezzo è il più ripido) e con la respirazione sempre controllata.
Ogni tanto mi giro per una foto.