Ooooh finalmente arriva l'estate, non ne potevo più, finalmente si torna in montagna. è vero, dovrei studiare per la maturità ma chi resiste ad un bel giro in montagna? soprattutto ad inizio stagione? è così che un paio di settimane fa decido con il vecchio di affrontare una facile via di roccia giusto per rispolverare un po' le cose.
Direzione: Val Canali
Arriviamo in valle non troppo presto, è la seconda volta che in tempi recenti mi trovo qui, da piccolo mi portavano spesso ma non ero in grado di percepire la bellezza delle crode circostanti; l'anno scorso invece ero salito al bivacco Minazio ma la giornata era piovosa e non si vedeva granchè. oggi la maestosità del luogo mi lascia stupefatto, in paricolare Sass Maor e sass D'ortiga.
Una volta arrivato la valle mi accoglie così
Pale del Rifugio e Sass d'Ortiga
Iniziamo subito a camminare dal parcheggio di Malga Canali, prima per mulattiera e poi per un sentierino, consigliato dalla segnaletica, che si tiene dalla parte opposta del torrente ma che non sale di quota. Arrivati in fondo alla valle inizia la vera salita verso il Rifugio Treviso, una dozzina di lunghi tornanti non troppo impegnativi conducono in circa 20 minuti al rifugio. si tratta del rifugio della mia città ed anche se è la prima volta che lo raggiungo mi sento comunque un po' a casa.
non ci fermiamo troppo al rifugio, subito imbocchiamo un sentiero che dopo pochi metri ci accorgiamo essere quello che sale a Forcella D'oltro e non a Forcella delle Mughe, poco male, dietrofront e becchiamo subito il sentiero giusto. Il Dente del Rifugio è chiaramente sopra di noi e vediamo già qualche cordata impegnata nelle varie sue vie.
(scoprirò nel pomeriggio che in zona è attivo un corso cai, per fortuna però loro salivano la Punta della Disperazione)
Fatichiamo più del dovuto a raggiungere l'attacco visto un fraintendimento della relazione che pareva indicare soli 5 minuti dal Rifugio
Aaaah questa relazione, ci farà dannare per tutto il giorno...
Comunque... dopo un po' raggiungiamo la base dello zoccolo del Dente, la nostra via è quella più a sinistra, all'attacco troviamo già una cordata composta da due simpatici signori/giovani che ci terranno compagnia per il resto della via. Meglio così, è la prima mia via da capocardata, e la prima in ambiente dopo il corso di alpinismo dell'anno scorso, quindi un po' di sicurezza non fa male.
dopo aver ripassato un po' di manovre con il vecchio, che poveretto il corso l'ha fatto 10 anni fa e non è che ha arrampicato molto in questi anni, saliamo la prima parte dello zoccolo, ancora slegati viste le basse difficoltà e l'alta concentrazione di mughi..
Roccette e mughi all'attacco
Raggiungiamo l'altra cordata alla base di un caminetto di 3° dove decidiamo di legarci, facciamo così un primo tiro di 60 metri, con non pochi attriti, fino all'attacco vero e proprio.
Caminetto di 3°
Vista sulla Cima dei Lastei
Da qui inizia il calvario, l'altra cordata ci precede ma non sembra interpretare bene la relazione, almeno a mio parere, infatti ci accorgeremo poi che i vari tiri non sono stati rispettati appieno, io cercherò di correggere già dal 2° tiro ma anche la chiodatura della via non aiuta: fittoni resinati e soste a spit sono sparsi un po' ovunque, non solo nei punti di sosta, quindi sbagliare è facile. Ad ogni modo raggiungiamo la sosta della fine del 1° tiro sotto un camino di 4° grado, lo salgo e sosto appena sopra per cercare di aggiustare la via.
Camino-fessura di 4°
Ora proseguo per una parete di 3°/4° con ottimi appigli e divertentissima arrampicata. è proprio vero che la roccia delle Pale è eccezionale, inoltre la via è ricca di clessidre che offrono maggiore sicurezza, davanti a me si staglia la grande parete della Pala del Rifugio, mi ha proprio incuriosito, un giorno spero di salire una delle sue vie. Senza troppe difficoltà raggiungiamo gli ultimi 2 tiri. il penultimo lo faccio quasi senza protezioni, la mente e il corpo vanno con sicurezza e non sento il bisogno di fermarmi a cercare clessidre o fessure per protezioni, la roccia è ottima e mi sembra di volarci sopra. Tutto ciò mi è anche concesso dalle difficoltà non troppo elevate. Arrivo alla penultima sosta su un bel terrazzino sotto la parete finale. A questo punto della via abbiamo superato l'altra cordata che è appena dietro di noi e mi trovo quindi a prendere le redini del gioco. Parete di 3°, fessura di 4° e roccette finali mi portano in vetta, gioioso mi alzo in piedi sulle rocce sommitali dove approfitto di uno spuntone per recuperare il vecchio. La cima da una bella vista sulla valle e sulle cime circostanti, inoltre dietro di noi si staglia uno strano gendarme a forma di fungo che pare stare in piedi per miracolo.
con un tiro di 4°+ si portebbe salire anche lui ma noi decidiamo di scendere direttamente il sentierino che porta alla forcella tra Dente e Pala del Rifugio, da dove, passando in un buco sotto un grosso masso, troviamo la prima delle tre catene per le calate in doppia nel canale verso il Vallone delle Mughe, tutte e tre da 20-25 metri.
Atterriamo nel fondo del vallone dove le cordate cai, anche loro in discesa, stanno facendo un gran baccano muovendo molti detriti..
Vallon e forcella delle Mughe
Il colpo d'occhio sul Sass d'Ortiga è spettacolare, le sue due cimette con un enorme masso incastrato in mezzo attirano e spaventano allo stesso tempo. In poco tempo ritorniamo all'attacco della via dove recuperiamo un po' di cose che avevamo lasciato e scendiamo velocemente al parcheggio.
Questa giornata mi ha fatto innamorare ancora di più delle Pale, è la mia terza avventura qui e non vedo l'ora che arrivi luglio quando avrò l'occasione di attraversarle da nord a sud con la tenda. Per ora è uno dei miei gruppi dolomitici preferiti. Il ruolo di capocordata inoltre mi ha fatto acquisire molta più sicurezza con la croda, l'anno scorso da secondo sulle stesse difficoltà (Torre pian dei Buoi) ero nel panico e azzeravo passaggi di 4°, oggi da primo sul 4° ci volavo sopra, la soddisfazione personale è enorme.
Chiudo con un pensiero, solo due parole: trovo sia un gran peccato che utenti molto apprezzati per i loro racconti non scrivano più nulla delle loro uscite. Personalmente mi divertivo molto a leggerli ed erano spesso spunti per inventare qualcosa di nuovo da girare. Spero che, se leggeranno, torneranno a fare quello che facevano una volta.. Magari è solo la fine di un ciclo, ma in tal caso mi piacerebbe spendessero due parole a riguardo.
Un saluto, Mattia