Val Popena Alta - Piz Popena
Inviato: 29/08/2017, 10:49
Val Popena Alta - Piz Popena
Il titolo non è disposto casualmente. Il risalto va dato a questo angolo dolomitico che offre scenari spettacolari, ben più della salita sulla normale al Piz Popena.
Torno in zona dopo una decina d'anni. Avevo visionato il Piz Popena da ogni lato e mi ero ripromesso di salirlo quanto prima. In verità le mie intenzioni erano puntate ad inizio stagione per salire i due canaloni intermedi innevati. In tal caso la loro risalita, con picca e ramponi, sarebbe stata indubbiamente facilitata e più lineare ma tant'è...
La mia preoccupazione era di trovare un innevamento di merda, quel bianco marcio e consumato che può diventare insidioso se non decisamente pericoloso. Qualche giorno prima di ferragosto saliamo il sabato mattina a Misurina. Il meteo, dopo le sfuriate dei giorni precedenti vien dato buono ed a malga Misurina dove parcheggiamo fa decisamente fresco.
Sarà una giornata lunga e qualche pensiero per le mie condizioni non ottimali fa presagire una corposa fatica. Mal che vada mi fermerò e aspetterò gli altri per il ritorno, no problem.
Carichiamo picche e ramponi per ogni evenienza e puntiamo a forc. de Popena
Traversiamo sotto le Pale di Misurina
Al centro la famosa Guglia de Amicis famosa per la traversata aerea su fune tra una punta e l'altra. Al rientro vedremo qualcosa di simile ma sulla Val Popena Alta...
Vedute sul gruppo del Sorapis
Sotto la forcella rivedo l'incubo del sentiero che si rivelerà ancor peggio di quel che ricordavo
Mi consolo con le viste del circondario
E soprattutto con quanto di bello offra l'arrivare ai ruderi del rifugio Popena
Il Piz Popena offre il meglio di sè da questo versante con lo sviluppo della via normale
Come pure il suo satellite orientale, il Cristallino di Misurina
La via normale risale il malefico ghiaione, percorre una buona cengia a sinistra, sale un primo canale, un'altra cengia ed successivo canale per portarsi presso la cresta e sugli ultimi pendii fino alla cima.
Giusto omaggio alla Val Popena Alta che da sola merita una visitazione. Vista sulle Tre Cime e le Dolomiti di Sesto.
Alle spalle i Campanili di Popera
Lasciamo le viste dalla Val Popena Alta per il ritorno e ci mettiamo il cuore in pace con la vista sull'infido ghiaioine che porta all'attacco. Ben più avanti di noi ci sono due tipi che risalgono le ghiaie, avremo modo più avanti di incontrarli (mal annunciati...)
Già faticoso all'inizio diventa sempre più scivoloso ed ostico nel suo rovinoso incedere
Mi distraggo per qualche foto tanto per riprendere fiato...
Accostiamo le pareti a sinistra confidando in una (minima) migliore stabilità. Ero stato avvertito della fatica da chi c'era già stato ma questo non toglie mai niente alle imprecazioni.
Giunti all'attacco, o meglio allo stacco dal ghiaione per la lunga cengia a sinistra, ci godiamo ancora una vista sulla Val Popena Alta
La cengia si rivela facile, larga e solida (a parte qualche breve ravanamento iniziale a tagliare lingue detritiche)
Sotto il primo canale realizziamo da subito che il peso di picche e ramponi è stato superfluo.
Saliamo per pochi metri nel canale ma al primo salto che blocca la prosecuzione lo abbandoniamo per le roccette a sinistra. Più ripide ed esposte ma la variante è logica, già ben sfruttata.
Alla sommità del canale lasciamo ogni peso superfluo e imbocchiamo la seconda cengia a sinistra, più corta ma lineare e senza problemi.
Pochi passi prima del secondo canale lo ignoriamo e saliamo sulle roccette alla sua destra. Lo riprenderemo più in alto senza trovare neanche qui un filo di neve...
Su un terrazzo una breve sosta. Ci rendiamo conto che le nuvole stanno coprendo in parte il cielo. Nel circondario si alternano sprazzi di sole a coperture più scure... E sì che oggi dovrebbe essere una bella giornata...
Neanche il tempo di decidere la successiva linea di salita che una scarica di sassi arriva dall'alto... Non solo un bel rumore ma anche qualche pietra consistente salta sopra lo zoccolo alla nostra destra. Faccia alla parete ed aspettiamo che tutto passi. Molto difficile che siano animali... molto probabile i due che ci anticipano, ancora in salita o forse già in discesa...
Riprendiamo a salire e risaliamo un breve tratto di un canale lungo il quale rinveniamo le ultime due calate per la discesa
Usciamo dal canale per una cengia ed incrociamo i due scaricatori... posso forse capire la discesa senza usare le calate ma di casco neanche a parlarne...
Una bella e solida cengia prima di riprendere a salire. Il successivo tratto, più ripido, lo evitermo in discesa usando le calate presenti.
In vista ormai della cima la visibilità si riduce. Porca maiala ludra!!!
Colgo per un attimo la luce sufficiente per una foto sul dirimpettaio Cristallo.
E sulla frastagliata cresta sommitale.
Il vicino Cristallo mi ricorda che 10 anni fa osservavo questa cima da quella opposta... merda! come passano gli anni...
Fa freddo, non si vede quasi niente. Meglio scendere...
Per la discesa ed il rientro al next post...
Il titolo non è disposto casualmente. Il risalto va dato a questo angolo dolomitico che offre scenari spettacolari, ben più della salita sulla normale al Piz Popena.
Torno in zona dopo una decina d'anni. Avevo visionato il Piz Popena da ogni lato e mi ero ripromesso di salirlo quanto prima. In verità le mie intenzioni erano puntate ad inizio stagione per salire i due canaloni intermedi innevati. In tal caso la loro risalita, con picca e ramponi, sarebbe stata indubbiamente facilitata e più lineare ma tant'è...
La mia preoccupazione era di trovare un innevamento di merda, quel bianco marcio e consumato che può diventare insidioso se non decisamente pericoloso. Qualche giorno prima di ferragosto saliamo il sabato mattina a Misurina. Il meteo, dopo le sfuriate dei giorni precedenti vien dato buono ed a malga Misurina dove parcheggiamo fa decisamente fresco.
Sarà una giornata lunga e qualche pensiero per le mie condizioni non ottimali fa presagire una corposa fatica. Mal che vada mi fermerò e aspetterò gli altri per il ritorno, no problem.
Carichiamo picche e ramponi per ogni evenienza e puntiamo a forc. de Popena
Traversiamo sotto le Pale di Misurina
Al centro la famosa Guglia de Amicis famosa per la traversata aerea su fune tra una punta e l'altra. Al rientro vedremo qualcosa di simile ma sulla Val Popena Alta...
Vedute sul gruppo del Sorapis
Sotto la forcella rivedo l'incubo del sentiero che si rivelerà ancor peggio di quel che ricordavo
Mi consolo con le viste del circondario
E soprattutto con quanto di bello offra l'arrivare ai ruderi del rifugio Popena
Il Piz Popena offre il meglio di sè da questo versante con lo sviluppo della via normale
Come pure il suo satellite orientale, il Cristallino di Misurina
La via normale risale il malefico ghiaione, percorre una buona cengia a sinistra, sale un primo canale, un'altra cengia ed successivo canale per portarsi presso la cresta e sugli ultimi pendii fino alla cima.
Giusto omaggio alla Val Popena Alta che da sola merita una visitazione. Vista sulle Tre Cime e le Dolomiti di Sesto.
Alle spalle i Campanili di Popera
Lasciamo le viste dalla Val Popena Alta per il ritorno e ci mettiamo il cuore in pace con la vista sull'infido ghiaioine che porta all'attacco. Ben più avanti di noi ci sono due tipi che risalgono le ghiaie, avremo modo più avanti di incontrarli (mal annunciati...)
Già faticoso all'inizio diventa sempre più scivoloso ed ostico nel suo rovinoso incedere
Mi distraggo per qualche foto tanto per riprendere fiato...
Accostiamo le pareti a sinistra confidando in una (minima) migliore stabilità. Ero stato avvertito della fatica da chi c'era già stato ma questo non toglie mai niente alle imprecazioni.
Giunti all'attacco, o meglio allo stacco dal ghiaione per la lunga cengia a sinistra, ci godiamo ancora una vista sulla Val Popena Alta
La cengia si rivela facile, larga e solida (a parte qualche breve ravanamento iniziale a tagliare lingue detritiche)
Sotto il primo canale realizziamo da subito che il peso di picche e ramponi è stato superfluo.
Saliamo per pochi metri nel canale ma al primo salto che blocca la prosecuzione lo abbandoniamo per le roccette a sinistra. Più ripide ed esposte ma la variante è logica, già ben sfruttata.
Alla sommità del canale lasciamo ogni peso superfluo e imbocchiamo la seconda cengia a sinistra, più corta ma lineare e senza problemi.
Pochi passi prima del secondo canale lo ignoriamo e saliamo sulle roccette alla sua destra. Lo riprenderemo più in alto senza trovare neanche qui un filo di neve...
Su un terrazzo una breve sosta. Ci rendiamo conto che le nuvole stanno coprendo in parte il cielo. Nel circondario si alternano sprazzi di sole a coperture più scure... E sì che oggi dovrebbe essere una bella giornata...
Neanche il tempo di decidere la successiva linea di salita che una scarica di sassi arriva dall'alto... Non solo un bel rumore ma anche qualche pietra consistente salta sopra lo zoccolo alla nostra destra. Faccia alla parete ed aspettiamo che tutto passi. Molto difficile che siano animali... molto probabile i due che ci anticipano, ancora in salita o forse già in discesa...
Riprendiamo a salire e risaliamo un breve tratto di un canale lungo il quale rinveniamo le ultime due calate per la discesa
Usciamo dal canale per una cengia ed incrociamo i due scaricatori... posso forse capire la discesa senza usare le calate ma di casco neanche a parlarne...
Una bella e solida cengia prima di riprendere a salire. Il successivo tratto, più ripido, lo evitermo in discesa usando le calate presenti.
In vista ormai della cima la visibilità si riduce. Porca maiala ludra!!!
Colgo per un attimo la luce sufficiente per una foto sul dirimpettaio Cristallo.
E sulla frastagliata cresta sommitale.
Il vicino Cristallo mi ricorda che 10 anni fa osservavo questa cima da quella opposta... merda! come passano gli anni...
Fa freddo, non si vede quasi niente. Meglio scendere...
Per la discesa ed il rientro al next post...