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Gusela di Cismon da brivido

MessaggioInviato: 10/12/2016, 14:53
da MOTP
Ieri, 9 dicembre, arriva finalemente il giorno della prima escursione di dicembre.
Nulla di che per carità, gita tra amici, destinazione Cismon del Grappa.
Non mi dilungherò molto sull'escursione in sé per arrivare al nocciolo della questione, in breve: partenza dal paese (200 m) e salita per il n.929 sulle ripide pendici del lato sinistro della Valbrenta, qualche tratto con catena, sentiero quasi costantemente esposto e arrivo in località Magnola a 1150 m con splendido panorama su dolomiti e asiago, visibilità eccezionale. la discesa abbastanza semplice lungo la val Goccia per un sentiero lastricato e protetto da ringhiere nei tratti più esposti.
E qui inizia il bello, la parte che più aspettavo di tutta l'escursione: a quota 500 circa si gira l'angolo e più giù lungo la valle appare LEI. scendendo un'altro po' si incontra un capitello e da lì riesco a farle una foto (con il mio amico purtroppo in mezzo :arremo: )
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è arrivato il momento, fermo il gruppo e dico agli altri di fermarsi al capitello da dove potranno osservarci procedere, porgo un imbrago con cordino e moschettone al mio amico mentre io ne indosso un altro. Un terzo componente del gruppo insiste nel voler partecipare all'ascesa, glielo concedo, saliremo in due e poi si daranno il cambio. sono agitato, emozionato e terrorizzato allo stesso tempo. la mia esperienza su roccia è discreta, per carità la salita alla Gusela non richiede manovre di assicurazione, solo un imbrago per legarsi alla corda fissa posta in cima, ma la tremenda esposizione che ci aspetta mi fa tremare le vene ai polsi, in più ho un amico con me che, in quanto meno esperto, dovrò accompagnare con attenzione...
Si parte, dopo uno sguardo d'intesa con il cristo appeso al capitello :okkemo:
si scende per circa 100 m lungo il lastricato fino ad una panchina accanto ad una curva con dei cartelli di divieto di caccia, è qui che si stacca una traccia che sale chiaramente in direzione della cima. i primi metri non presentano pericoli ma appena iniziano le roccette blocco il terzo componente e gli dico di attendere lì. partiamo, dò qualche indicazione di massima al compagno e poggio le mani sulle prime roccette, nulla di che all'inizio, la difficoltà è di primo grado e non c'è esposizione. passiamo un breve diedro leggermente più impegnativo e sbuchiamo in cresta in vista della croce di vetta
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qui inizia l'adrenalina, pochi metri e ci scontriamo con il passaggio più esposto ed impegnativo della via, si scende di un metro a mettere i piedi tra due rocce in uno spazio largo mezzo metro con il dirupo sia a destra che a sinistra, risaliamo di fronte a noi tra roccette (II) incontrando poi un chiodo con anello. la parte più tecnica è finita ma ci troviamo ora sulla espostissima cresta sommitale a pochi passi dalla vetta. Ci avviciniamo alla croce uno alla volta, parto io per primo, mi avvicino, sgancio il moschettone dall'imbrago e lo aggancio alla corda fissa in cima. respiro un momento, per ora non voglio guardare altro che il terreno sotto di me, delicatamente mi alzo quel poco che basta per potermi mettere in piedi sulla vetta reggendomi alla croce (411 metri mi pare).
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non ho tempo di fare foto, per fortuna ci pensa il mio compagno (non so se rendono l'idea)
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mi guardo intorno e sono su mezzo metro quadro di roccia sospeso a centinaia di metri nel nulla, giusto il tempo di mettermi in posa per la foto ricordo e viaaaaaa che la paura è più forte della gioia :shock: :shock:
il mio compagno mi da il cambio in cima e subito giù.
la discesa è ancor più difficile della salita, anche perchè dovendo guardare giù ci si accorge dell'esposizione che in salita non si notava :oops:
una volta tornato giù:
1) ringrazio il cielo di essere vivo :D
2) mi rendo conto che una salita mi è bastata e non ho intenzione di accompagnare il secondo compagno
3) gli chiedo che vuole fare
4) risalgo con lui :botemo:
la seconda volta è meno paurosa e vado più sicuro. una volta tornati giù sani e salvi ci ricongiungiamo al resto del gruppo che aveva osservato le peripezie dal capitello e che si era complimentato con qualche grido mentre eravamo in cima.
scendiamo lungo il sentiero e aggiriamo la Gusela verso il suo versante più maestoso
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Arrivo a fine giornata con una breve ma grandiosa salita alla cima simbolo di Cismon del Grappa (2 in realtà) che mi ha aiutato a fare un passo avanti nella mia esperienza alpinistica ancora in formazione.
Devo dire che bisogna avere una forza psicologica non indifferente per avventurarsi fino in cima vista l'esposizione ma tutto sommato le difficoltà tecniche non sono eccessive.
ringrazio il SomariTeam per la perfetta relazione dell'intero giro e il misterioso alpinista che su youtube ha caricato l'intera salita filmata in gopro: https://www.youtube.com/watch?v=FsQ-pkqUInU&t=499s

Re: Gusela di Cismon da brivido

MessaggioInviato: 22/12/2016, 8:30
da Sergio69
Complimenti.
L'ultima foto rende perfettamente l'idea del perche sia chiamata 'gusela' :lol: