Campanile Dülfer, Spigolo Sud 11/08/2016
Inviato: 16/09/2016, 14:22
finalmente, dopo più di un mese, sono riuscito a recuperare le foto dell'unica vera arrampicata fatta quest'anno... lo spigolo dülfer sull'omonimo campanile, nei cadini di misurina... freddo polare ma giornata bellissima, che abbiamo poi arricchito ulteriormente completando il periplo del settore sudoccidentale dei cadini, attraverso la forcella e il ciadin de la neve... in pratica questo giro già postato da sergio69: viewtopic.php?f=3&t=1967
dato che a descrivere il giro ci ha già pensato lui, io mi limito ad aggiungere qualche foto...
piz popena illuminato dai raggi del mattino
sorapiss e marmarole dal sentiero per il rif. città di carpi
gli ultimi metri prima del rifugio
già da qui è ben visibile la nostra meta... il campanile dülfer è lo slanciato ago di roccia sulla sinistra, parzialmente addossato ai più elevati campanile eötvos e cima cadin di san lucano... dal rifugio si prosegue lungo il segnavia 118, in direzione di forcella de la neve... oltrepassato il bivio con il sentiero durissini, si prosegue ancora fino a lambire quasi la base del campanile... qui si abbandona il sentiero per risalire le ripide ma brevi ghiaie fino alla base dello spigolo sud, nei pressi del quale corre la via percorsa dal leggendario alpinista tedesco in occasione della prima salita al giallo missile di roccia che ora porta il suo nome...
uno spuntino, i preparativi di rito, veloce ripasso della relazione e siamo pronti a partire... dopo un primo tiro interlocutorio lungo una rampa inclinata, arriva subito la lunghezza clou della via: le difficoltà non sono elevate (V°-) e la roccia è ottima, ma il freddo è veramente intenso e le mani congelate non facilitano per nulla la progressione... ad ogni modo si va...
dal terzo tiro la parete si impenna e l'arrampicata si fa piacevolmente esposta...
dopo un tiro in traverso che consente di oltrepassare lo spigolo, è tempo di risalire un'entusiasmante diedro-fessura di roccia nerastra...
segue un tratto di rocce più facili e appoggiate, ma sempre comunque gradevolmente aeree...
poi nuovamente su dritti lungo dietri appena accennati, tenendosi sempre un poco discosti dallo spigolo...
il sole va e viene mentre le nubi corrono veloci nel cielo... questo purtroppo non aiuta per nulla a scaldarsi... a scrollarci di dosso il torpore ci pensa allora la via, che ora si porta proprio sul giallo filo dello spigolo...
sono gli ultimi tiri e la quantità d'aria sotto le chiappe passa da "piacevole" a "emozionante"...
un ultimo tiro più facile, ma sempre molto esposto e su roccia meno bella, e si giunge sull'angusta cima da cui si gode un maestoso panorama sulle montagna ampezzane...
zoomata su piz popena e tofane, imbiancate dalla neve caduta il giorno precedente...
come sempre, verrebbe da stare ore fermi lì a contemplare la bellezza delle dolomiti... ma non si può, anche perché la discesa, pur svolgendosi intaramente a corda doppia, è per certi versi più complicata della salita... la prima calata, infatti, è famosa in quanto si svolge quasi interamente nel vuoto e, per arrivare alla successiva sosta, è fondamentale avere corde di almeno 60 metri per non essere costretti ad acrobatici pendoli o, peggio, soste intermedie in posizione paurosa...
altre sei doppie depositano quindi sulle ghiaie, a poca distanza dal punto di partenza...
come anticipato all'inizio, anziché tornare per la stessa strada, decidiamo di rinunciare alla meritata birra al rif. città di carpi e di completare invece un bel giro ad anello valicando forcella de la neve e scendendo per l'omonimo vallone...
ciadin de la neve
torre del diavolo e torre leo, teatro della celeberrima spaccata di emilio comici
mentre le ombre della sera si allungano sui fianchi del ciadin, ho come la sensazione di essere osservato... mi basta voltarmi un attimo per capire, una pallida luna si è affacciata alla forcella per salutarci...
sarà la mia immaginazione, ma il gendarme di roccia che sorveglia il valico mi ricorda un po' nelle sembianze il ben più possente e famoso campanile che domina la testata della val montanaia...
continuiamo a scendere lungo il sentiero ma non è per niente facile non fermarsi a contemplare le pareti baciate dall'ultimo sole, ora che le nuvole hanno ceduto definitivamente il posto al cielo azzurro e il silenzio si è impossessato di questi luoghi...
usciti dal ciadin de la neve, il sentiero piega a ovest e offre emozionanti scorci sulla croda rossa...
oltre a una inusuale prospettiva delle tre cime...
poco oltre il sentiero principale svolta a destra per scendere più deciso verso misurina, ma dal lato opposto del lago rispetto alla partenza... perciò decidiamo di imboccare una vecchia traccia che prosegue dritta, traversando in quota...
regalando gli ultimi, suggestivi controluce sul piz popena...
e riconducendo alle piste da sci del col de varda e al sentiero 120 percorso all'andata... era da tanto che non mi attardavo così per i sentieri, con la possibilità di godersi appieno la tranquillità e le suggestioni di luoghi altrimenti spesso troppo affollati per essere goduti come meriterebbero...
dato che a descrivere il giro ci ha già pensato lui, io mi limito ad aggiungere qualche foto...
piz popena illuminato dai raggi del mattino
sorapiss e marmarole dal sentiero per il rif. città di carpi
gli ultimi metri prima del rifugio
già da qui è ben visibile la nostra meta... il campanile dülfer è lo slanciato ago di roccia sulla sinistra, parzialmente addossato ai più elevati campanile eötvos e cima cadin di san lucano... dal rifugio si prosegue lungo il segnavia 118, in direzione di forcella de la neve... oltrepassato il bivio con il sentiero durissini, si prosegue ancora fino a lambire quasi la base del campanile... qui si abbandona il sentiero per risalire le ripide ma brevi ghiaie fino alla base dello spigolo sud, nei pressi del quale corre la via percorsa dal leggendario alpinista tedesco in occasione della prima salita al giallo missile di roccia che ora porta il suo nome...
uno spuntino, i preparativi di rito, veloce ripasso della relazione e siamo pronti a partire... dopo un primo tiro interlocutorio lungo una rampa inclinata, arriva subito la lunghezza clou della via: le difficoltà non sono elevate (V°-) e la roccia è ottima, ma il freddo è veramente intenso e le mani congelate non facilitano per nulla la progressione... ad ogni modo si va...
dal terzo tiro la parete si impenna e l'arrampicata si fa piacevolmente esposta...
dopo un tiro in traverso che consente di oltrepassare lo spigolo, è tempo di risalire un'entusiasmante diedro-fessura di roccia nerastra...
segue un tratto di rocce più facili e appoggiate, ma sempre comunque gradevolmente aeree...
poi nuovamente su dritti lungo dietri appena accennati, tenendosi sempre un poco discosti dallo spigolo...
il sole va e viene mentre le nubi corrono veloci nel cielo... questo purtroppo non aiuta per nulla a scaldarsi... a scrollarci di dosso il torpore ci pensa allora la via, che ora si porta proprio sul giallo filo dello spigolo...
sono gli ultimi tiri e la quantità d'aria sotto le chiappe passa da "piacevole" a "emozionante"...
un ultimo tiro più facile, ma sempre molto esposto e su roccia meno bella, e si giunge sull'angusta cima da cui si gode un maestoso panorama sulle montagna ampezzane...
zoomata su piz popena e tofane, imbiancate dalla neve caduta il giorno precedente...
come sempre, verrebbe da stare ore fermi lì a contemplare la bellezza delle dolomiti... ma non si può, anche perché la discesa, pur svolgendosi intaramente a corda doppia, è per certi versi più complicata della salita... la prima calata, infatti, è famosa in quanto si svolge quasi interamente nel vuoto e, per arrivare alla successiva sosta, è fondamentale avere corde di almeno 60 metri per non essere costretti ad acrobatici pendoli o, peggio, soste intermedie in posizione paurosa...
altre sei doppie depositano quindi sulle ghiaie, a poca distanza dal punto di partenza...
come anticipato all'inizio, anziché tornare per la stessa strada, decidiamo di rinunciare alla meritata birra al rif. città di carpi e di completare invece un bel giro ad anello valicando forcella de la neve e scendendo per l'omonimo vallone...
ciadin de la neve
torre del diavolo e torre leo, teatro della celeberrima spaccata di emilio comici
mentre le ombre della sera si allungano sui fianchi del ciadin, ho come la sensazione di essere osservato... mi basta voltarmi un attimo per capire, una pallida luna si è affacciata alla forcella per salutarci...
sarà la mia immaginazione, ma il gendarme di roccia che sorveglia il valico mi ricorda un po' nelle sembianze il ben più possente e famoso campanile che domina la testata della val montanaia...
continuiamo a scendere lungo il sentiero ma non è per niente facile non fermarsi a contemplare le pareti baciate dall'ultimo sole, ora che le nuvole hanno ceduto definitivamente il posto al cielo azzurro e il silenzio si è impossessato di questi luoghi...
usciti dal ciadin de la neve, il sentiero piega a ovest e offre emozionanti scorci sulla croda rossa...
oltre a una inusuale prospettiva delle tre cime...
poco oltre il sentiero principale svolta a destra per scendere più deciso verso misurina, ma dal lato opposto del lago rispetto alla partenza... perciò decidiamo di imboccare una vecchia traccia che prosegue dritta, traversando in quota...
regalando gli ultimi, suggestivi controluce sul piz popena...
e riconducendo alle piste da sci del col de varda e al sentiero 120 percorso all'andata... era da tanto che non mi attardavo così per i sentieri, con la possibilità di godersi appieno la tranquillità e le suggestioni di luoghi altrimenti spesso troppo affollati per essere goduti come meriterebbero...