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Dopo qualche anno ritorno su un gruppo dolomitico fra i meno conosciuti ma anche fra i meno frequentati ,e quindi fra quelli che preferisco,profittado del meteo perfetto che davano per ieri e oggi:

1° giorno :
dal parcheggio poco dopo il rif.Fortenghi,passando dal rif.boz e proseguendo per il bellissimo,ed esposto sentiero di cengia,del troi de Caserin , che passa sotto il Sass de Mura e lo attraversa per intero, per arrivare ai bivacchi Feltre e Bodo dove passiamo la notte : sono due bivacchi posti in una posizione magnifica , una conca grandiosa al cospetto del Piz de Mez ,del piz Sagron e del Sasso Largo e del Sasso delle Undici....branchi di camosci pascolano sempre in zona....il mattino all'alba un camoscio,colto di sorpresa nelle immediate vicinanze del bivacco mentre leccava l'erba dove avevamo urinato prima noi...loro reintegrano cosi' i "sali minerali"... - notte passata sotto un vento fortissimo che e' durato fino alle prime ore del mattino

2° giorno :
sveglia stamattina ,ancora sotto un vento forte,che poi sparisce e ci lascia godere di una giornata di cielo terso e limpido,molto difficile da trovare in questo periodo,sembrava ottobre.....dal bivacco si risale in ambiente grandioso,attraverso i pia de l regina, aggirando una struttura chiamata Vomere e arrivando all'attacco della parete del Piz Sagron....la parte piu' difficile sono 4 o 5 metri di secondo grado( che biosognera' poi ripercorrere anche in discesa)...la salita e' tutto un susseguirsi serie di roccette ( ho letto di i e i+) e di cenge che ti portano fino alla cima a quota 2486 mt da dove un panorama fantastico sulle vicinissime Pale di S.Martino e' tanto bello che quasi ti sembra di toccarle per mano...piu' a destra il colosso Civetta/moiazza ....dietro il Piz de mez e soprattutto la parete Nord del Sass de Mura sono grandiosi....ritorno x la stessa via ....la normale x il Piz Sagron e' segnata bene e anche di recente con parecchi segni biancorossi( e' frequente la nebbia in queste bellissime dolomiti....) ...
P.S..volendo ,nel ritono ,invece di scendere fino ai bivacchi, per poi ritornare , c'e' la possibilita' o,almeno cosi' ci ha detto uno che e' salito con noi,di restare in quote e tagliare a destra per passare attraverso la forcella del Leone e scendere sulla forcella Cimonega ,da dove si prende il giro delle banche del sass de Mura,almeno quello versante sud est....da verificare pero' il tratto forcella del Leone - forcella Cimonega...altrimenti a un certo punto dal troi de Caserin si vede benissimo la forcella Cimonega che e circa 15 0 metri circa piu' in alto... ... noi avevo gia' dato,sara' x un'atra vota.....
se riesco a scaricare qualche foto che ho fatto dal mio cellulare....vediamo...ma sono un po' handicap su queste cose......

Bel giro. Le foto non servono: basta poco per immaginare la grandiosità delle Pale sparate sulle pupille.
Mi fa piacere leggere che la via di salita al Piz Sagron è ben segnata; è uno dei miei obiettivi anche se pensavo di arrivare dal Cereda lungo l' altavia numero 2. Grazie per la segnalazione.

Se hai intenzione di farlo in giornata ,partendo dalla zona passo Cereda e' sicuramente piu' corto......se lo fai in due giorni dormendo in bivacco,allora molto meglio metterci dentro il giro dei Caserin......

FaFo ha scritto:Bel giro. Le foto non servono: basta poco per immaginare la grandiosità delle Pale sparate sulle pupille.
Mi fa piacere leggere che la via di salita al Piz Sagron è ben segnata; è uno dei miei obiettivi anche se pensavo di arrivare dal Cereda lungo l' altavia numero 2. Grazie per la segnalazione.

guarda, io venerdì sera scorso ho dormito sotto a punta cereda, sabato siamo saliti per forcella sagron e poi abbiamo arrampicato su per la Ariano Zanin di Verri per arrivare in cima al piz de sagron e fin qua tutto bene, nel senso che a parte le 9 ore di arrampicata non abbiamo fatto "fatica".

la cosa pesante è stato il rientro, dalla normale giù verso il bivacco (1 ora), su per il comedon (200 mt di salita spezza gambe), poi giù per l'intajada e poi alle macchine fino a Matiuz. (3 ore) e quasi tutte in discesa..

se te vuoi andare sul piz de sagron per la normale partendo dal Cereda dovresti fare l'alta via fino al Comedon (1361 - 2130) tutta in salita scendere al bivacco e poi ricominciare a salire (1930 - 2485) e poi rientrare per la stessa e il rientro fino a matiuz sono 4 ore, al cereda come minimo 5.

fai te

se vuoi farlo per l'alta via, almeno abbrevia un po' e fai come abbiamo fatto noi, dal cereda scendi a sagron, da li segui le indicazioni per Matiuz e quando arrivi alla Baita, sulla sx sale una strada per Gianesei, lascia la macchina li e parti. ti risparmi almeno almeno un'ora e mezza di salita

Ciao giubi_pd, apprezzo molto che mi hai messo in guardia sulla lunghezza dell' itinerario, davvero!
Ma, per mia fortuna, in genere sono abbastanza 'bravo' a pianificare l'escursione.
Ho già previsto di partire dalla località Matiuz e ti ringrazio delle preziose dritte per parcheggiare.
Inoltre, come spesso faccio nelle escursioni più lunghe, ho già pronto il piano B nel caso di giornata no: arrivo al passo Comedon e provo a salire il Sasso delle Undici.
In ogni caso, questa escursione, ammesso di riuscire a farla quest'anno me la tengo buona per fine Settembre/ Ottobre...........

FaFo ha scritto:Ciao giubi_pd, apprezzo molto che mi hai messo in guardia sulla lunghezza dell' itinerario, davvero!
Ma, per mia fortuna, in genere sono abbastanza 'bravo' a pianificare l'escursione.
Ho già previsto di partire dalla località Matiuz e ti ringrazio delle preziose dritte per parcheggiare.
Inoltre, come spesso faccio nelle escursioni più lunghe, ho già pronto il piano B nel caso di giornata no: arrivo al passo Comedon e provo a salire il Sasso delle Undici.
In ogni caso, questa escursione, ammesso di riuscire a farla quest'anno me la tengo buona per fine Settembre/ Ottobre...........

mi son sentito di metterti in guardia perchè io l'ho proprio accusata tutta sulle gambe, dal bivacco a matiuz è stata un'agonia, sapevo del rientro di 4 ore e ho fatto rientri ben peggiori dopo arrampicate in Pale, ma pesanti come questo veramente mi ha distrutto, ho avuto acido lattico fino a martedì, solo ieri ho iniziato a stare meglio.

Bruno ziocanon sta calmo!!!!

sei piú scatenato di me ultimamente

Blitz ma te si fulminado.......guarda che questo giro l'ho fatto a meta' luglio e postato subito dopo.......

l'hai visto solo adesso,che hai risposto?

dopo e' vero,ho fatto altre 3 uscite.......

ciao bello

hahaha oggi può essere, ho abortito un giro in Brenta causa nebbia e ho ancora perturbazioni in testa...

bellissimo svegliarsi in rifugio alle 6 per fotografare l' enrosadira, e non vedere neanche a 2 metri dalla nebbia... come netarse el cueo coi coriandoi ZK

Riprendo questo thread......
Alla fine l' anno scorso non ho fatto più niente di quello che avevo programmato.
Nel frattempo ci ho riflettuto un po' e ho deciso di lasciare la salita al Piz Sagron per il futuro in un contesto più ampio (magari seguendo alla lettera l' itinerario proposto da ONURB).
Però mi incuriosiva molto la zona così ieri son stato a fare l' opzione b. (che brutta definizione)
Sicché, con una relazione in tasca di persone sconosciute, son partito da Matiuz e lungo l'altavia 2 ho raggiunto il passo del Comedon per poi proseguire verso la cima del Sasso delle Undici.
A parte il primo pezzo di salita che corre piacevole in mezzo al bosco, quando il sentiero sbuca sull' enorme anfiteatro ghiaioso/sfasciumoso a partire da Pala Verda che porta al passo è ben chiaro dall' inizio che non sarà una passeggiata!
Niente di difficile e tecnico però in molti punti bisogna prestare attenzione per evitare di scivolare (soprattutto in discesa).
Onestamente, considerando che siamo lungo l'altavia 2, pensavo che il sentiero fosse meglio manotenuto (non mi permetto di criticare, è solo una considerazione) anche se è vero che in contesto di quel tipo dove vien giù tutto hai voglia a 'costruire' un bel sentiero...........
Dal passo Comedon alla cima del Sasso delle Undici è tutto un susseguirsi di traversi, crestine e brevissime paretine il tutto condito dal solito infido ghiaino.
Molti sono gli ometti ad aiutare l' individuazione della via; nonostante ciò, in più punti, sono stato vicinissimo a 'mollare' e a decidere di accontentarmi di raggiungere solo il Sasso delle Dieci, Nove, Otto ecc.....
La cosa più pazzesca che mi viene in mente del giro è che non ho incontrato (ma nemmeno visto o sentito in lontananza) NESSUNO!! Una cosa così non mi era mai successa.
Tuttosommato forse meglio così visto che, nonostante l'estrema cautela ed attenzione con cui mi son mosso, non ho potuto evitare di far partire sassi e sassetti a cui la gravità ha donato quantità di moto impressionanti!