VAIO SCURO E SENTIERO ALTO DEL FUMANTE

[tanin]

Tranquillo, fondamentalmente tutto ok, tutta la giornata è stata trascorsa in "sicurezza", ma ci ha pensato il tempo a rovinare l'escursione: è il Fumante!!!, pertanto in pianura o altre zone è stata una giornata stupenda di sole (01/11), ma non lì.
Nuvole basse che mi hanno anche fatto perdere un po' l'orientamento. Questo mi fa.... incazz..re. E' un mese che in quella zona non si riesce a girare con discreta/buona visibilità, non pretendo l'ottima... ma almeno vederci!!!
Più tardi un breve resoconto con immagini.

[ONURB]

.....La nebbia ,quando c'e' sul Carega, nasce sempre da quella parte li del Fumante.....tra il rif.Campogrosso e il rif.Battisti..................e' un classico.............comunque io venerdi' ero sul Brenta e a quote relativamente basse fin sui 1800 circa c'era un po' di nebbia,ma non fitta,ma sopra i 2000 c'era il sole e si vedevano benissimo le cime circostanti...........

[tanin]

Provo (per la terza volta, quando arrivo alla fine mi salta tutto il collegamento!!! ) ad inserire un breve resoconto della giornata.
Partenza ore 10. Purtroppo eravamo già in ritardo rispetto a quello che avrei voluto (8,45-9,00). Oggi è in programma una "passeggiata" sulle Piccole Dolomiti. Percorreremo il sentiero 105 partendo dal Rif. Battisti alla Gazza salendo il Vajo scuro e poi il sentiero alto del Fumante con discesa al Rif. Scalorbi e rientro per il vajo Pelegatta (almeno questo sarebbe l'obiettivo).

Alla partenza della "passeggiata" i 3 baldi alpinioti: Daniela, mio futuro genero Matteo e Gianni detto il Tanin.

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inizia la parte più simpatica del percorso

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bisogna passare pert questo camino stretto. Per chi "ga la panza, ze mejo che el se meta a dieta"

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[fudos]

bel percorso, a dire il vero ci venivo anch'io avendolo saputo prima....

[ONURB]

X TANIN :
non mi dirai che hai fatto il vaio di Pelegatta nel ritorno in discesa,come hai scritto?
Non ci credo neanche se vedo le foto che lo confermano..........o sbaglio?

ciao

[tanin]

speta Bruno, speta, no go mia finio a caricar le foto, ghe ne go altre 4 e dopo te raconto.... ma me continua a saltar el colegamento ...

[daniela]

Ohi Tanin, siamo stufi di vedere la mia faccia,....ma le panoramiche dove sono?

Visto poco, purtroppo, brevissimi squarci, quello che appariva era stupendo, guglie e pinnacoli....

Erano le 15 quando abbiamo deciso che fosse meglio scendere al Campogrosso?

[daniela]

Siamo scesi appena dopo il Castel degli Angeli, vero? Era il tratto col cavo metallico, se non sbaglio.

[tanin]

Seconda e ultima parte.
Purtroppo, Daniela, le poche foto fatte al panorama così come i 2 filmati, sono indecenti e li ho cancellati.

Si sale ancora

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ora si scende

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Ora si scende verso il Giaron della scala e… e qui in pratica finisce quasi il piccolo reportage fotografico ed inizia l’avventura.

Torniamo al percorso: a questo punto si deve risalire verso la forcella per affrontare i “Sentieri alti del Fumante” ma al bivio nel ghiaione (Giaron della Scala), un po’ per stanchezza e un po’ per scarsa visibilità, sbaglio, perdo l’orientamento e svolto a sinistra salendo nella forcella sbagliata.
Saliamo fino a trovarci quasi in cima a Punta Lovaraste. Mi accorgo dell’errore perché per proseguire devo salire un salto di roccia non banale: non mi sembrava così impegnativo il percorso dei sentieri alti!!!!
(Ancora oggi mi sembra impossibile non esser stato capace ad orientarmi correttamente seppur in mezzo a nuvole basse e questo mi servirà di lezione per prossime uscite: la bussola da oggi torna ad essere parte integrante del mio zaino).
Si torna indietro e al bivio prendo ora il percorso a dx che è quello corretto e mi dirigo verso la Cima Centrale e la Forcella del Fumante.
Incrociamo una coppia di ragazzi che ci vengono incontro (lui in bermuda e maglietta!!!) che si erano persi. Per loro era la prima frequentazione di quei luoghi ma considerando che anch’io facevo fatica ad orientarmi li ho in parte scusati. Indico loro la via corretta per la discesa e noi proseguiamo.
Arriviamo sopra al Pra’ degli Angeli e l’orologio segna le 14,50. Breve consulto: 2 sono le possibilità, vista l’ora. Prima:proseguire sull’itinerario programmato (Rif.Scalorbi e discesa per il Vajo Pelagatta) o, seconda, discesa per il Prà degli Angeli verso Campogrosso e poi rientro per sentiero tranquillo sotto il Rotolon, attraversando la recente frana ed arrivo alla Gazza. Considerando le salite e discesa del primo itinerario, le difficoltà tecniche del percorso e… l’orario la “Commissione ha deciso che, in virtù etc, etc,” di percorrere la seconda soluzione. Questa è più lunga di circa mezz’ora/1ora ma è un percorso tutto in discesa e successivamente in piano e considerando che in ogni caso ci troveremo a camminare sia su uno che nell’altro percorso al buio totale per almeno 1ora/1ora e mezza, meglio scegliere il percorso più agevole che affrontare al buio il Vajo Pelagatta.
E’ qui che mi ritrovo nel mio spirito alpino. Essere pronto ed avere tutto ciò che serve in ogni situazione.
Posso contare su una buona lampada frontale nello zaino e nel … cu.o (ops, scusate) fortuna, che ognuno di noi può avere.

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Scendiamo fino al passo Buse Scure e rifugio La Guardia; imbocchiamo tranquilli il sentiero che ci riporterà all’auto ma…. ma… ma c’è la frana da passare e che frana. Io provo a scenderla ma i 2 compagni di avventura, non si fidano e così decidiamo di ritornare sui ns. passi. A questo punto non ci resta che scendere fino a Merendaore/Recoaro e poi risalire fino all’auto: ca. 2 ore e mezza e altri 700 mt. dislivello in salita!!!! Sono le ore 16,50 il buio avanza.
Come scrivevo sopra, ognuno di noi ha una dose di fortuna giornaliera che lo accompagna e la ns. è arrivata alle ore 17,10 perché in quel frangente passa un’auto di una gentilissima coppia di maturi recoaresi che avevamo incontrato prima e che si offrono di accompagnarci fin su al Rifugio Battisti alla Gazza. Alle ore 18 ca siamo al parcheggio. Abbiamo concluso la ns. “passeggiata” trascorrendo una giornata diversa dal solito ma “simpatica” nel suo sviluppo e con un pizzico di “avventura”
Aggiungo che la “squadra speciale personale di soccorso” era già stata allertata: avevo già chiamato telefonicamente mia moglie che venisse a recuperarci (tanto avrebbe dovuto fare solo 35 km per raggiungerci) ma non è stato poi necessario il suo intervento.
Tutto è bene ciò che finisce …. bene.
Alla prossima avventura.

[SHERPA61]

bene...
Tanin ha fatto onestamente percepire cosa può succedere in Montagna.
diciamo che il suo racconto può essere un buon insegnamento per i giovani.
in Montagna si deve sempre avere MARGINE...di tempo, di liquidi, vestiario, alimenti, ore di luce, allenamento....
in Montagna non si programmano MAI escursioni con compagni nuovi se non su percorsi "facili" e con notevole margine riguardo alle ore di luce e all'allenamento del gruppo (mai portare un nuovo compagno su nuovi sentieri e magari con 1300 md)

forse sto giro il buon Tanin ha sopravvalutato qualcosa (o sottovalutato....dipende da come la si guarda)....e con onestà ha ammesso di aver perso l'orientamento, per cui in "corso d'opera" han dovuto decidere una variante meno impegnativa anche se più lunga (ottima scelta)......
però ....al di la del fatto che sbagliare strada in Montagna è moooolto più facile di quello che si pensi.....(e ognuno di noi lo sa..!), resta il fatto che trovarsi col buio che arriva ancora in giro non è il massimo..(non è per nulla detto che i cellulari "prendano"...chiaro!!?)....quindi...ragazzi/giovani.....buttate giù il culo dal letto presto quando andate in Montagna.....prestoooooo.....non avrete mai di questi problemi....e camminerete (e raggiungerete cime) sempre da soli, assaporando la Montagna per quel che è......poi scenderete quando gli altri salgono.....
simply....