Ci eravamo lasciati alle sorapissiane vertigini: bene, dopo 2 giorni di meritato riposo sono di nuovo pronto, questa volta pero' metto la sveglia prestino perche' mi aspetta un' ora di strada: destinazione Palafavera. Arrivo alle 7 sotto l' acquazzone vi lascio immaginare come mi girino, le previsioni davano bello dalla mattina, bho valli a capire... vado in cerca di un bar per un cappuccino: non apre nessuno fino alle 8. Esticaxxi. Vabbe' vado fino a Passo Staulanza dove finalmente riesco a bere sto benedetto cappuccio...
Torno giu' che sono le 8, guardo fuori e magicamente e' diventato cosi'
Non c'e' tempo da perdere, metto gli scarponi, tiro su lo zaino e via per il sentiero 564 per Casera Pioda, comoda stradina tra le piste prima ed i pascoli poi
Dalla casera lascio la stradina (che proseguirebbe verso Alleghe) e prendo il sentiero 556, che inizia subito ad inerpicare per la gioia delle mie gambe
Il panorama e' superbo e mi fa dimenticare la fatica
Cammina cammina arrivo al RIFUGIO SONINO m. 2132
Sono una persona spesso imprevedibile, ma c'e' un rituale che non abbandono mai: se in ferrata vuoi andare strudel e cappuccino ti devi fare, e cosi' sia!
Riparto cosi' soddisfatto lungo il sentiero 557 SENTIERO TIVAN
556 e 557 sono due numeri consecutivi, e cosi' sono i due sentieri, solo che il rifugio rappresenta una sorta di confine: mentre il 556 inerpica si, ma in mezzo a terriccio ed erba, il 557 sta piu' tranquillo ma cambia completamente l' ambiente: si passa infatti a sentiero su pietraia in ambiente ben piu' selvaggio
e non disdegna pure qualche tratto attrezzato
Eccolo, Lui sara' una quasi costante: vedevo il "lato A" dal Sorapis, adesso vedo il "lato B", e prossimamente comparira' in un altro report: il Caregon del Padreterno si mostra in tutta la sua imponente bellezza
mentre risale qualche nuvola io proseguo in ambiente sempre piu' selvadego (l' italiano selvaggio non mi piace, non rende abbastanza l' idea)
Arrivo cosi' al bivio di Porta del Masare' da dove lascio il Sentiero Tivan e vado a prendere la FERRATA DEGLI ALLEGHESI.
Si comincia
e purtroppo cominciano anche a tornare su le nuvole! I geni del meteo avevano previsto bello dal mattino? seh vagli a credere tu...
La ferrata e' sostanzialmente semplice da descrivere: un' alternanza di tratti dritti e cengie fino alla cresta finale, col paesaggio che, quando il meteo permette, si alterna dalla Val Zoldana alla vallata di Alleghe...
a un certo punto si chiude tutto, sparito il panorama
e' la cosa che piu' odio di una ferrata, cosi' mi girano le balle ed anticipo la pausa pranzo... mentre finisco di mangiare mi raggiunge una coppia di spagnoli che vanno su come razzi, ci fermiamo a scambiare due parole e, a non so che quota (penso 2500 - 2600) prima stupiti e poi divertiti ci vediamo sfrecciare davanti un topino che se tutto va bene sara' stato lungo 3 cm, con lo spagnolo che scoppia a ridere e chiama la ragazza "MIRA MIRA EL RATONCITO EL RATONCITO!"
Pensavo di averle viste tutte ma la "moreia" (nome veneto per topino) montanara mi mancava...
Riparto speranzoso ma sappiamo tutti come crepo' chi visse sperando... ed infatti e' tutto un apri e chiudi
arrivo a questa cengia e taaac sento rumore di pioggia
Non sento tuoni ma non mi fido, avendo gia' avuto un incontro ravvicinato con l' elettricita' in quota, sfrutto la cengia per portarmi piu' lontano possibile dalle attrezzature, mi tolgo tutta la ferramenta di torno, la chiudo nello zaino e sto la ad aspettare facendo un' imprevista pausa sigaretta, e qui accade l' assurdo: sento il rumore di una bella pioggia, ma io sono asciutto: STA PIOVENDO 10 METRI ALLA MIA SINISTRA!!!! Emme apostrofo inchia !!! Mai vista una cosa del genere!!
davanti a me e' cosi'!
a sto punto ritira fuori tutto, riimbragati e riparti
questo sembra uno Scud in rampa di lancio
Miiii lo Scud ha bucato il cielo!!!
vedendo quel blu mi torna la carica e riparto a razzo
giro dall' altro lato e chi vedo? Alleghe, il suo lago, ed il Col Rean col Rifugio Tissi
Mi sto avvicinando ai 3000, stanchezza e quota si fanno sentire, accentuate dai momenti di "nebbia" che mi fanno passare la voglia? metereopatico? ANCA MASSA!!! (anche troppo)
Per fortuna le rompiballe vanno e vengono, e quando vanno riprendo forza e coraggio, e non potrebbe essere diversamente in questo cinema di posto
Finalmente arrivo alla cresta!!!
Ed eccomi alla vetta!!!! CIVETTA m. 3220 . Sono stufo morto
mentre fumo una sigaretta (che con l' aria rarefatta dura come un sigaro!!! ) firmo il libro di vetta
14/08/2012 LUNGHISSIMA, FATICOSISSIMA, BELLISSIMA
Questo e' il panorama da lassu', non oso immaginare che spettacolo debba essere senza nuvole...
Saluto i padroni di casa
e mi avvio in discesa lungo la normale nella nebbia piu' totale coi bolli e gli ometti che si vedono e non si vedono e inventando talvolta il sentiero... quando ormai le ginocchia ne hanno lui ecco spuntare la mia meta: RIFUGIO TORRANI m. 2984 (recenti rilievi delle Truppe Alpine lo danno a 3000 esatti)
Nido d' aquile a 3000 metri, ex bivacco, e' uno dei pochi posti dove si respira ancora il clima del rifugio: niente fronzoli, niente superalbergo stile certi casermoni che si trovano in giro, e' costituito da un magazzino e 3 stanze:
1- alloggio del mitico Venturino & family e cucina
2- wc-doccia-lavabo-deposito scarpe & zaini-spogliatoio
3- sala da pranzo e camera da letto.
Finito il rifugio. Saremo si e no una quindicina, tutti alla fine a ridere e scherzare assieme e i piu' coraggiosi a fare una scala 40 con grappe... le prime mani vengo pesantemente bastonato, ogni volta chiude qualcuno di diverso e chi sballa oltre i 100 son sempre io... AH NO TE SI GNANCA BON DE ZUGARE (ah non sei neanche capace a giocare) mi viene detto... OLTRAGGIO !!!!
Mi stragirano le balle e all' ultima mano mando tutti a dormire: si non se ne salva neanche uno: chiudo io e li sbatto TUTTI oltre i 100, TIE'
Alle 5 e mezza mi alzo per vedere com'e' fuori... al Sorapis non l' ho scomodata ma qua non posso farne a meno... EEEEEEEEELAMADONNAAAAAAAAA quando cavolo capita di trovarsi Pelmo e Antelao allineati, con una situazione cosi'???
mi svaglia dall' imbambolamento un rumore tra le pietre sotto la teleferica, vado a vedere e mi trovo davanti un ermellino nano di montagna, bellissimo peccato non essere riuscito a fotografarlo, ogni tanto metteva il musetto fuori dal nascondiglio, CUCU' e si rintanava nuovamente...
nel frattempo il cielo inizia a diventare azzurro con un arrossamento delle nuvole subito dietro all' Antelao: manca poco...
ECCOLO!!!
e con il Sole spuntano anche le rose di Laurino, questa volta un po' pallide
Soddisfatto disfo il letto, disfo lo zaino e lo ricompongo, colazione, su la ferramenta e via in direzione FERRATA TISSI
si comincia con un brevissimo tratto verticale
seguito da un simpatico canale di neve e ghiaccio che in qualche modo attraverso per poi scoprire che c'era un sentiero di attraversamento... SOLITO
Proseguo lungo la parte pietrosa del canale fino a rimanere abbagliato dal cielo blu ed arrivo ad un punto quasi spettrale dove riparte la ferrata
Da qua il panorama che si apre e' magico
La Tissi e' proprio simpatica da fare in discesa, va giu' dritta
Faccio fatica a trovare punti da cui fotografare in sicurezza, ho una mano momentaneamente quasi fuori uso per una botta, e voglio scendere in fretta prima di incrociare gente in salita, cosi' faccio poco niente di foto e me la cavo abbastanza velocemente...
arrivo giu' in questo paesaggio brullo che adoro mi avvio lungo il ghiaione
e arrivo in uno spettacolo chiamato VAN DELLE SASSE, dove prendo il sentiero 558 e dove mi accoglie una marmitta -err volevo dire marmotta - che si addormenta durante il turno di guardia e si accorge di me solo quando le sono dietro, anche se non faccio a tempo a fotografarla: tempo di tirar fuori il baracchino che lei si rintana
Dicevo, Van delle Sasse e' uno spettacolo e qualche geologo deve spiegarmi come si chiama sta roba che io chiamo semplicemente FIGATA
Il sentiero adesso inizia a scendere ripidamente e in poco tempo ritorno a vedere arbusti ed alberi
sto lurido infame ha pure la sorpresina: dopo una ripida discesa, quando ormai ti rendi conto che manca poco alla pappa ed hai le ginocchia che fanno "giacomo giacomo", ti ritrovi un bel tratto in salita sotto un sole infernale che ti fa sudare stile fontana...
Per fortuna e' abbastanza breve ed arrivo al bivio con la stradina 555
Arrivo cosi' al RIFUGIO VAZZOLER m. 1714
Un bel paninazzo (seguito da caffe' e grappa d' ordinanza), rifornimento di liquidi e sono pronto a partire lungo il sentiero 560
e qui comincia l' agonia: quella che in teoria dovrebbe essere la parte piu' facile di tutto il giro, a causa delle temperature straordinarie di questo agosto diventa una tortura atroce: fa un caldo becco ed in 45 minuti faccio fuori mi bevo i liquidi che normalmente bevo in 4 ore
Esposizione al sole e caldo da pianura a parte, il 560 e' davvero bello: comincia come strada prima e sentiero poi, nel bosco, con panorami da urlo
la varieta' di ambienti, uno piu' bello dell' altro, che attraversa questo sentiero e' massima
si attraversano i pascoli della Val Civetta
Possono esserci pascoli senza di loro?
Mamma fammi le coccole!
Mamma intanto che i fratellini riposano, tu mangia che io bevo!!
Non ci fosse stato tutto quel caldo sarei rimasto la un' ora... vedere sti vitellini che cercavano le coccole della mamma o la poppata di latte mi ha fatto una tenerezza...
Riparto sulla mia strada, al cospetto di cotanta maestosita'
Il caldo mi sta cucinando il cervello e prosciugando le energie, Forcella Col ean sembra un miraggio irraggiungibile... ma alla fine arriva
lascio il 560 e mi dirigo al Rifugio Tissi
eccolo qua: RIFUGIO TISSI m. 2250 dove mi sparo mezzo litro sul colpo
rinfrescato e riposato riparto: vado achiudere l' anello
per sciogliere le gambe poi ho un bel po' di piacevole discesa
Arrivo al bivio per la Val d' Antersas
Io resto sul 560 e vado ad affrontare l' ultima fatica
Si comincia alla leggera
per poi affrontare il ghiaione
arrivo su e PUFF, di nuovo le nuvole, mavaffan....
Arrivo cosi' al graziosissimo Lago Coldai, dove alcune persone dal caldo avevano fatto il bagno! si, a 2000 metri!!!
Supero la Forcella Coldai in mezzo alla nebbia e arrivo al Rifugio Sonino per fare caffe' e grappa, ci stanno!
Riparto lungo il 556-564 per Palafavera
e torno alla stradina con cui avevo cominciato
arrivo alla macchina stanco morto ma stracontento: ho fatto un giro spettacolare che tanto ha preteso in termini di impegno ed energie, soprattutto per il gran caldo, e tanto mi ha dato in termini di spettacolarita' del paesaggio.
Posso dirmi soddisfatto, ed ancora piu' carico per affrontare i prossimi giri!