Finalmente arriva agosto, e domenica 5 parto per i miei 20 giorni dolomitici: e' infatti tradizione di famiglia andare in Cadore 2/3 settimane ad agosto e visto il caldo... ne approfitto spudoratamente
Sono ormai 20 giorni che non scarpino, un weekend saltato da programmazione e uno saltato da meteo (un giro in Brenta abortito sul nascere) e man mano che percorro l' autostrada sento una cosa strana da dentro... una voglia...
si, una fottutissima VOGLIA DI TREMILA
Cosi' arrivato su, prima ancora di scaricare la macchina, guardo le previsioni meteo: danno tutto e il contrario di tutto, SOLITO!
Bene, faccio una telefonata, SI C'E' POSTO mi dicono, BENE CI VEDIAMO DOMANI SERA! rispondo io. YEAH!
Doccia, cena con amici di tanti anni di vacanze, e a letto presto.
Arriva cosi' lunedi' 6 agosto: sveglia, butta lo zaino in macchina e via, direzione Ospitale di Cortina (sulla SS51 per Dobbiaco, prima del Passo di Cimabanche) ridente metropoli costituita da un albergo e una chiesa
Parcheggio e mi avvio lungo la vecchia ferrovia fino ad un ponticello da cui parte, senza essere segnalato da cartelli, un ripido (e sfiancante!!! ) sentiero segnato con bolli rossi
Salgo velocemente di quota
ed ecco comparire un cartello che indica quale sara' il mio itinerario: FERRATA RENE' DE POL lungo i percorsi di guerra austroungarici
queste caverne mi danno il benvenuto in zona di guerra
Il sentiero prosegue, a tratti su pietra e detriti a tratti su prato
e la Croda Rossa d' Ampezzo resta imbronciata: non vuole farsi vedere per bene
Finalmente quando arrivo all' attacco della ferrata lei mi degna della sua presenza, e cosi' le sue amiche
io intanto comincio a salire e trovo qualche canalino/trincea
intanto continuo
altro canalino
e mi ritrovo su questo bel balcone
ancora su per canali
e a guardar panorami
Poi tanto per gradire arriva un ghiaione, che non fa mai male, anche se stavolta c'e' l' ausilio di residui di scale...
Finalmente la timida scontrosa si manifesta in tutta la sua bellezza
e trovo anche una Madonnina
un altro canalino giusto per non allentare la fatica
Arrivo su e... e... elamadonna! no, non la statuetta, ELAMADONNA proprio! cos'e' sto spettacolo che mi trovo davanti??!!
Semplice, e' l' antipasto del GRAON DEL FORAME e dell' anfiteatro (ex) glaciale del Cristallo
Scendo e risalgo per un canalone che definire infame e' fargli un complimento
Arrivo a Forcella Gialla e ARIELAMADONNA!!!!
Aggirando sto cocuzzolo arrivo alla targa della ferrata
e a Forcella Verde, dove ci si immette nel sentiero 233 che sale dal Passo di Cimabanche
Da qua comincia il delirio... in tutti i sensi: delirio di panorama, delirio di sentiero che c'e' e non c'e' (CAI e frane si fanno i dispetti: uno traccia il sentiero, le altre lo mischiano il giorno dopo), delirio di tempo visto che si rannuvola, poi si riapre, poi si richiude, poi fa 5 minuti di pioggia, poi smette la pioggia ma arriva la bora...
Vabbe io mi accontento di passarvi il delirio di paesaggio, anche perche' il rumore della bora non so come farlo a tastiera ne tantomeno so come far uscire l' acqua dal computer
Arrivo cosi' a Forcella Granda - m 2870, dove ci si congiunge con la Ferrata Dibona
La bora aumenta, risalgo la paretina e faccio cresta e ponticello quasi senza far foto
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E finalmente arrivo in vista del RIFUGIO LORENZI appollaiato la, sopra Forcella Staunies, a circa 3000 metri di quota...
Il tempo di entrare e farmi na doccia che attacca a piovere... speravo che a quella quota nevicasse ma siamo in una delle estati piu' calde degli ultimi 100 anni e cosi' a 3000 metri col brutto tempo ci sono ben 7 gradi, un po' troppi...
Che fare dopo cena? visto che far foto al tramonto non si puo', cosa c'e' di meglio di una bella scala 40 coi gestori?
Dopo la partita me ne vado a nanna, sperando in un' alba migliore,che effettivamente non e' proprio malaccio
Bene, mentre faccio colazione il cielo diventa sempre piu' bello, cosi' lascio lo zaino in rifugio e vado a fare la Ferrata Bianchi
il rifugio senza nuvole
si comincia
La ferrata non e' particolarmente difficile, c'e' qualche tratto verticale e qualche scaletta, il vero problema e' andar su continuando a scattare perche' ste guglie e sti pinnacoli mi mandano via di testa
Purtroppo le nuvole tornano a tormentarmi e a rovinarmi il panorama
Su e' cosi'
continua ad aprirsi e chiudersi e mi riavvio verso il rifugio
Faccio seconda colazione a base di strudel e cappuccino, fumo una sigaretta lasciando che se ne vada dai maroni un pi' di gente e mi avvio per la lunga discesa lungo la Ferrata Dibona
il famoso ponte sospeso
e la cresta, larga come un' autostrada, con l' attrezzatura che fa piu' danni che altro visto che, nonostante la larghezza, viene percorsa dalla gente col kit completo, a colpi di doppio moschettone, col risultato che si formano colonne degne della Tangenziale di Mestre ai bei vecchi tempi... come paragone, sul Catinaccio la cresta e' 10 volte piu' stretta, 10 volte piu' rognosa, e non ha un cavo che sia uno... per fortuna arrivo in un momento senza traffico
e mi godo anche il panorama, TIE'!
Ripasso per Forcella Granda e proseguo incontrando il primo della lunga serie di ricoveri militari
Vado su verso le Creste Bianche
dove il padrone di casa mi accoglie per una breve pausa
Riparto nella nebbia
e arrivo a Forcella Padeon sopra cui sitrova il Ricovero Buffa di Perrero
proseguo tra cengie scale e tratti attrezzati
Passo per Forcella Alta
e prendo l' infame canalone che porta a Forcella Bassa: infame perche' e' tutto ghiaino che frana solo a guardarlo e se non si sta attenti si fa un bello scivolone di 50 metri... pero' CHE COLORI
Da qui poi e' un saliscendi piu' agevole
ogni tanto qualche nuvola di buon cuore si ricorda che vorrei fotografare qualche montagna e si sposta per qualche secondo
su e giu e poi ancora su per un vallone
e arrivo all' ultimo tratto attrezzato che porta allo Zurlon
qua finisce la parte attrezzata e si fanno gli ultimi minuti in quota
Si rientra nella vegetazione e comincia la discesa a valle: fine delle fatiche direte voi... COL KAISER! dico io! Comincia infatti un bel sentiero spaccarotule che fa perdere velocemente quota
si rientra poi nel bosco
e ci si immette nella stradina 263 che porta ad Ospitale
Per concludere degnamente, prima di risalire in macchina mi saro na bella fetta di sacher con panna montata, ci stava tutta!!
Rientro alla base, mi aspettano 2 giorni di riposo, ma l' alta quota da alla testa e il giorno dopo ho gia' pronta un' altra scammellata... see you soon