Odle: chi non le conosce? chi non le ha mai viste, almeno una volta, in qualche foto?
La loro immagine dalla Val di Funes, con la chiesetta di Santa Maddalena, è probabilmente la cartolina piú vista delle Dolomiti.
Bene, cosa c' entrano con Cortina?
Niente.
Appunto
Solo che da Cortina, per quanto lunga, ci si mette comunque la metà che da Padova, quindi via col secondo giro della vacanza, via col secondo giro "dietro casa"
Essendo il mio primo approccio con questo gruppo, decido di farmi un giro panoramico partendo da Malga Zannes in Val di Funes, con dormita al Rifugio Firenze ed il giorno dopo cima del Sas Rigais per l' omonima ferrata e rientro via Forcella de Mesdí.
Anche se le previsioni danno bello, decido di partire presto: la strada (via passi Falzarego, Valparola, Erbe) è lunga e non ho voglia di trovare traffico, e voglio prendermela comoda lungo i sentieri visto che è la prima volta che ci vado.
Sabato mattina quindi sveglia alle 6 ed è subito magia: esco di casa e mi trovo da un lato le Tofane "incendiate", dall' altro due piccoli di capriolo che pascolano in giardino
Bon, già questo varrebbe la giornata!
Salgo in macchina carico come una molla e via a razzo fino in Val Badia non c' è anima per strada, poi il Passo delle Erbe... ve lo raccomando
Per chi non ci fosse mai passato, è sostanzialmente una mulattiera asfaltata dove per incrociarsi hanno fatto degli slarghi a bordo strada: due macchine non ci passano (e il TomTom me la indica come strada da 90 km/h ).
La discesa dal passo, nonostante l' attenzione per la strada, è qualcosa di incredibile: quando ti vedi spuntare questi magici aghi resti cosí incantato che ti sale la tentazione di dire "Bon, parcheggio qua, mi sdraio sull' erba a guardarmi il panorama e ciao a tutti"
Arrivo al parcheggio di Malga Zannes: è a pagamento, ma direi onestissimo: 5 EUR a prescindere da quanto resti mi pare fin poco
Preparativi, veloce cappuccino in malga e mi metto in marcia lungo il sentiero 6, direzione Forcela de Furcia (indicata sulle tabelle solo col nome tedesco Kreuzjoch: non mi interessa la traduzione italiana, ma almeno il nome Ladino -visto che confina con la Val Gardena- avrebbero potuto metterlo...)
Il sentiero segue la strada nel bosco fino all' Albergo Sas Rigais, poi si apre tra i pascoli
ed è subito spettacolo
La stradina ora rientra nel bosco, e ci rimane sostanzialmente fino ai pascoli di Tschantschenon
Qua, diventando vero e proprio sentiero, finalmente si apre, e la salita prende tutto un altro senso
Incontro le prime padrone di casa
Buongiorno cara signora
Due di loro si guardano le spalle a vicenda, che siano state addestrate nei corpi speciali?
Altre tre invece si mettono in modalità sfilata, una per colore: quale modello preferite, la uno, la due o la tre?
Pascolano loro, pascolo anch' io
mentre il cielo inizia a rannuvolarsi... ma non doveva essere bello tutto il giorno??
Misteri del tempo... dopotutto dicono che sia rimasto da sposare proprio per poter fare il cavolo che gli pare (come il sottoscritto )
Continuo a salire verso la forcella, e... comoda tu?
Ultimi metri
ed eccomi a Forcela de Furcia, che si apre sulla splendida conca di pascoli di Munt de Vila
Breve pausa, e mi rimetto in marcia lungo il sentiero 3, direzione Rifugio Firenze
Cammino alcuni minuti, sento alzarsi il vento e vedo le nuvole muoversi: non mi scappi!
Resto in attesa un paio di minuti, le nuvole hanno preso la direzione giusta, eccola che si libera!
ecco la Campillerturm in tutto il suo spettacolo
Bene, ok, posso anche restare qua
Do un veloce sguardo oltrecresta, verso la Val di Funes
e via di nuovo in comoda marcia
Davanti, se la Campillerturm è esplosa di bellezza, la Cresta de Lungiarü resta invece coperta
mentre dietro il bianco delle nuvole gioca con il blu del cielo ed il verde dei pascoli
Il cammino qua è perfetto per rilassarsi: sentiero in costa, quasi senza pendenza, circondato dai pascoli sormontati dalle crode, ci fossero due nuvole in meno sarebbe la giornata perfetta
Arrivo al bivio per Fontanacia e Lungiarü, dove si nota che qua siamo in terra Ladina: mentre dall' altro lato la toponomastica è quasi esclusivamente in tedesco, di qua le tabelle sono tutte trilingue: Ladino, Italiano, Tedesco.
Ignoro il bivio e tiro dritto verso la base delle pareti
ad un certo punto un fischio mi ferma
eccola, mi mancava di trovare qualche pettegola
Riprendo la marcia, attraversando un vallone franato: è solo l' antipasto, purtroppo anche qua il maltempo di una settimana fa ha fatto danni
Finalmente il cielo inizia ad aprirsi anche sopra la cresta, e posso godermela un po' come si deve
ma dall' altra parte le nuvole sono già in agguato
anche verso il Sas dla Crusc il panorama è ... nebuloso...
Oh ecco, si ricomincia a salire
Forcela dla Roa adesso è ben visibile, col suo ghiaione che pullula di carovane
arrivo ad un bivio con due opzioni per andare al Rifugio Firenze: che fare? proseguire lungo il sentiero 3 per Forcela dla Roa, o deviare sul sentiero 13 per Forcela da l' Ega?
Forcela dla Roa sembra bellissima, solo che il sentiero sul ghiaione pare una tangenziale alle 8 di mattina; Forcela da l' Ega invece non so come sia, ma per lo meno sul sentiero non vedo - E NON SENTO - nessuno...
Deciso!
Su per Forcela da l' Ega!
Inizialmente il sentiero sale piacevole, e quasi mi meraviglio del fatto che qua non ci sia nessuno, mentre su Forcela dla Roa è una processione continua...
Mi godo il silenzio, mi godo l' ambiente che si fa sempre piú aspro e spettacolare
a tratti riesco a godermi anche un po' di blu
Di colpo si riapre di nuovo, S P E T T A C O L O
Divino
Di colpo, quasi a segnare il momento, il cielo si richiude proprio quando il sentiero inizia a puntare a dei canali "sospetti"
Ecco appunto
Saluto la splendida cresta che mi ha accompagnato, come magico sfondo, fino a questo punto
e mi appresto a salire il breve ma rognoso canale che mi ricorda tanto certi posti delle orientali: tutto franato e slavato
eccomi in forcella!
qua la vista si apre sul Sas dla Porta, un "monoblocco" che sembra quasi un intruso nel dedalo di guglie delle Odle
Bon, qua mi fermo per il mio lautissimo pranzo, fumo una sigaretta e inizio la discesa verso Val Mont da l' Ega
a prima vista sembrerebbe disastrato anche qua...
Oddio, non che sia una meraviglia, ma almeno un cenno di traccia si trova...
Di colpo mi si spalanca davanti la vallata: in basso la piana de Ncisles col Rifugio Firenze, sullo sfondo invece fanno la loro comparsa Catinaccio e Sciliar
supero una magica triade
e il sentiero mi porta su un ghiaione piú piacevole
dove traccia si fa di nuovo tranquilla, e mi permette di godermi l' ambiente in tutto relax
Attraverso il catino
supero un tratto franato
e di colpo inizio a sentire freddo e qualcosa che ticchetta sul cappellino: sta iniziando a piovere, o meglio, vengono giú chicchetti di ghiaccio che si fanno sempre piú insistenti: ad un certo punto metto l' anti pioggia ed il coprizaino perché la cosa diventa veramente fastidiosa, e anche se non c' è temporale, tuoni e fulmini li tiro giú io
Vado via a testa bassa come un mulo, senza neanche guardarmi intorno, poi di colpo la pioggia come è venuta se ne va, le nubi si diradano, e mi trovo davanti Sas Rigais, Gran Odla e Gran Fermeda
adesso lo scenario della conca si fa veramente spettacolare: il motivo per cui sono venuto qua
con le mucche che pascolano davanti allo sfondo del Catinaccio
e le pettegole che se la raccontano
SEMBRA DI ESSERE IN UNA CARTOLINA
Arrivo ai pascoli di Plan Ciautier, e subito le regine mi fanno gli onori di casa
buongiorno anche a lei cara
Madonna guarda che cinema
Ad un certo punto mi distrae un rumore fin troppo familiare: uno dei due "Pelikan" di Bolzano (gemelli del "Falco" di Pieve) fa una veloce rotazione sul rifugio, speriamo nulla di grave...
ormai manca poco, e scendo gli ultimi metri godendomi il panorama e chiaccherando beatamente con dei ragazzi di Merano che stanno rientrando dal Sas Rigais (non sono un completo eremita )
Il sentiero ora si fa quasi stradina da passeggini, con il rifugio già in vista ed il Sassolungo che si unisce al coro di cime sullo sfondo
eccoci, ci siamo! a darci il benvenuto uno dei simboli delle Dolomiti: i bellissimi e dolcissimi cavalli Haflinger
Oggi però non sembrano molto dolci, anzi sembrano nervosetti... scoprirò poi in rifugio che uno di loro è stato il motivo dell’ intervento dell' elisoccorso.
O meglio, la sua naturale reazione all' idiozia di chi li crede soprammobili
Dei bambini si sono messi ad urlare e fare il finimondo in mezzo ai cavalli, il padre si è messo in mezzo, probabilmente facendo ancora piú casino di loro, e uno dei cavalli si è innervosito e gli ha detto a modo suo di imparare l' educazione: vacanza terminata con le costole rotte.
Arrivo al Rifugio Firenze, costituito da una parte nuova, del dopoguerra, e dal piccolo e graziosissimo rifugio originale, costruito nel 1889
Saluto i ragazzi di Merano e vado a sistemarmi in camerata e fare la doccia: qua non c' è gettone, vai dentro, apri, e la quantità di acqua consumata dipende dalla tua sensibilità ed educazione.
Fatta la doccia, mi sparo uno strudel con panna e vaniglia, giusto per dimagrire
Mentre aspetto la cena mi becco una scena spassosissima: un bel vitellone, anzi ormai quasi una bella mucca, ha un pruritino e si gratta il collo sul paletto del cancello
aaah che ben
mmmm che bello
va avanti cosí almeno 5 minuti buoni, poi in un momento di pausa provo ad avvicinarmi, vediamo se si innervosisce o se resta tranquillo...
Mi guarda e avvicina il muso
allungo la mano cercando di non fare movimenti bruschi, lui resta tranquillissimo...
inizio a grattarlo sotto il collo: VITELLO IN CATALESSI
Finiti i grattini rientro in rifugio che è pronta la cena
Ottimo e abbondante devo dire, bravi!
Faccio giusto in tempo a mandare giú l' ultimo boccone di salsiccia, quando dalla finestra vedo dei riflessi "particolari": corro fuori, le cime intorno al rifugio si stanno incendiando
Ok, se tanto mi da tanto, che scena mi troverò davanti, verso il Sassolungo?
ELAMADONNA :shock::shock:
È qualcosa di impressionante, supremo
Rientro che ho la testa ancora per aria, ma torno coi piedi per terra vedendo i vicini di tavolo con le carte da scala quaranta: un paio di grappette e sono in gioco
Le grappette sembrano funzionare: sbaraglio tutti e vanno a letto dalla disperazione
Bevo l' ultima grappetta, quella della soddisfazione, fumo la sigaretta della buonanotte e me ne vado in branda.
Prendo sonno come un sasso e quando mi sveglio è ancora il Sassolungo a dare spettacolo, accompagnato questa volta dal Catinaccio
La giornata è iniziata in modo molto promettente, sono carichissimo.
Volo a preparare lo zaino, faccio colazione, saluto i simpaticissimi gestori (Ladini della Val Gardena) e sono pronto a mettermi in marcia.
Quando esco dal rifugio sono sempre Sassolungo e Catinaccio a dare spettacolo
Mi avvio lungo il sentiero 13 da cui ero arrivato ieri, dovrò ripercorrerlo fino a Plan Ciautier
serve dire che è panoramico?
Poco dopo la partenza inizio già ad incontrare le regine, dominatrici incontrastate di questi splendidi pascoli
Lei deve aver perso qualcosa...
Non ho fretta: ho tutta la giornata davanti, le previsioni meteo sono buone, e questo posto è troppo bello per andar via spediti: bisogna goderselo
incredibile poi come le Odle cambino forma cosí repentinamente: basta girare una curva, e quasi non le riconosci
Mi affaccio su Plan Ciautier, la mia meta è la davanti che mi aspetta
e punto verso lo sbocco di Val Salieres
I recenti smottamenti dovuti alle bombe d' acqua non hanno risparmiato neanche quest' angolo di paradiso, ma alle regine poco importa: finché trovano erba loro son contente
Con tutta calma inizio ad addentrarmi nel vallone
Il sentiero qua inizia a salire, e con la quota aumentano anche le visioni, spettacolo
Sisi, non è un' illusione, in fondo è spuntato anche lo Sciliar
Ora il vallone inizia ad imbrullirsi
boia che roba
Dopo una prima parte estremamente tranquilla, seguendo il fondo, la traccia inizia a tirare su per i franamenti, fino ad arrivare in vista di Forcella Salieres, che divide il Sas Rigais dalla Furcheta
Salendo gli ultimi tornanti incrocio una coppia di ragazzi del posto che stanno già scendendo, facciamo due chiacchiere e ci soffermiamo sulla ginocchiera che io e la ragazza abbiamo uguale (benedetti legamenti...)
-Eh ma io la metto solo in discesa... mi fa lei
-Si, ma coi pantaloni che ho per me è un casino fare metti e togli
-Vedi, dovresti usare i leggings anche tu!
-Mmmm fiko, sai che gambetta che mi farebbero, poi quando arrivo in cima do un colpo d' anca e faccio anche un balletto alla Full Monty
Risata generale, poi ci salutiamo e ripartiamo, loro verso la birra in rifugio, io verso la forcella
Arrivo a Forcella Salieres, che si apre su una vera e propria spaccatura tra Furcheta e Sas Rigais
riposo qualche minuto, mi imbrago, e mi rimetto in marcia.
Le attrezzature non iniziano subito, prima c' è un misto di sentiero/roccette
che porta ad una selletta di ghiaie
da qua la Furcheta fa impressione
Verso Sella e Marmolada sta rannuvolando
anche qua c' è qualche nuvoletta, ma innocua: via si parte! vado ad agganciare i primi cavi
Dicevo prima che la Furcheta fa impressione, ma anche la sua vicina, la Odla de Valdusa, non scherza
Dai, concentriamoci!
inizio con un facile tratto verticale
seguito poi da un tratto piú tranquillo lungo un canale
oltre la barriera di Sas Rigais e Furcheta intanto mi appare il Tullen, sul versante opposto della Val di Funes
la ferrata prosegue alternando tratti sparati verso il cielo
ad altri piú rilassanti
poi un tratto è aiutato da una serie di pioli (dove è meglio non scivolare )
Mai troppo faticosa, permette di godersi appieno l' ambiente circostante, cosa che io non mi faccio ripetere
Raggiungo gli ultimi tratti attrezzati
e seguo le roccette finali che portano alla vetta
Quando arrivo su trovo il delirio, manco a un rave c' è cosí tanta gente
Stipati da ogni parte, quasi non si trova un metro quadro libero. Dovevo aspettarmelo: la ferrata è relativamente facile, viene salita da entrambi i versanti, e dopo 3/4 giorni di meteo schifido sono le prime giornate belle.
Riesco comunque a trovare un angolino per mangiare il mio solito pompelmo+barretta, poi mi dedico a mangiare il panorama
Gli sfondi, anche se nebulosi, sono imponenti
Saziato dai panorami, mi rimetto in marcia per la lunga discesa
Dopo la breve crestina iniziale, cominciano i salti verticali
altra crestina, ultrapanoramica
e via giú
La discesa è tutto un susseguirsi di salti verticali, traversi e canalini
Non c' è molta gente in salita a quest' ora, e procedo tranquillo, a parte un imbecille dietro che scarica sassi, non li chiama, e quando gli dico su mi risponde che non li ha mossi lui e quindi non è tenuto a chiamarli, mavaffff
Breve sosta panoramica
Poi giú di nuovo
fino a raggiungere il bivio per Forcela de Mesdí
Posso tirare il fiato, da qua la traccia corre praticamente orizzontale
Sisi, riguardati un attimo la cartina prima di cantar vittoria
Comincio la piacevole e panoramica traversata, e mi accorgo che qualcuno si gode la giornata dall' alto
La ferrata NON È FINITA!
ed infatti ecco un tratto attrezzato
dura comunque poco, ed in un amen il sentiero torna a farsi piacevole
Ciliegina sulla torta, le nuvole verso il Sella cominciano a mollare
Passeggio tranquillo, godendomi il panorama, ma non è il caso di lasciare andare per aria la testa: il canalino è servito
Poi, come nulla fosse, di nuovo passeggio
Arrivo all' ultimo passaggio un po' fastidioso: si attraversa con le attrezzature per poi calarsi sopra un canale
fikata sta fenditura
Risalgo dall' altro lato
ed un breve tratto easy mi porta all' ultima fatica della giornata: il canalone finale per scendere in forcella
canalone che sembra essere stato teletrasportato direttamente dall' Oltrepiave, sia per le geometrie esaltanti che lo circondano, sia per il fondo smarzo e slavato
guarda che razza di roba
e guarda che razza di ambiente
Arrivo finalmente in forcella
Da qua mi aspetta una piacevole discesa per ghiaioni verso il lato piú fotografato delle Odle, con il cielo che si sta aprendo sempre di piú! SPAZIALE
Fumo la sigaretta della soddisfazione e mi avvio come un missile lungo il sentiero 29 verso Fontana Bianca
Divoro il ghiaione, non vedo l' ora di essere sotto le pareti
già le pareti del canale sanno di spettacolo
Adesso si scendo con la testa per aria, è uno spettacolo, sto lasciando andare la tensione nervosa e mi sto immergendo nell' ambiente, quando accade l' irreparabile...
forse una vendetta per averla usata troppo, non lo so, la macchinetta va in tilt, si blocca con l' obbiettivo estratto e non risponde ad alcun comando
Provo a smanettarci oltre mezzora, quasi un' ora, niente, non da segni di vita, funziona solo la visualizzazione...
Partono gli ululati, poi tuoni, fulmini e saette
Dal nervoso richiudo l' obbiettivo "a modo mio, con la mia delicatezza"...
Cioè, scusa, con una giornata cosí, alla mia prima volta sulle Odle, io dovrei fotografarle col cellulare???
Mi rimetto in marcia con le balle che girano come eliche di un elicottero, meglio starmi distanti...
I pascoli intanto si fanno sempre piú vicini
mentre le Odle cominciano a dare spettacolo
scendo gli ultimi tornanti
e arrivo al bivio di Fontana Bianca, dove prendo il sentiero 35 per Malga Casnago
Camminare nello spettacolo e non avere una macchinetta decente...
mi da quasi fastidio, troppo nervoso... alla fine il bosco pare quasi un sollievo...
Arrivo nei pressi della malga, dove il pascolo è diviso in due: da un lato del sentiero ci sono i cavalli, dall' altro le mucche
Sto ancora imprecando contro la macchinetta, quando arriva la dolcezza di un puledrino a farmi cambiare umore:
è in fondo al pascolo dei cavalli, vista l' ora non ci sono quasi piú escursionisti, e quando mi vede parte attraversando al galoppo tutto il pascolo.
Mi si ferma davanti, siamo però separati dalla recinzione elettrica: lui ha paura (giustamente) di prendere la scossa, io non posso scavalcare, mi guarda con due occhioni dolcissimi che mi strappano il cuore
Lo saluto quasi triste, vado a bermi una lemon in malga, e mi rimetto in marcia a passo spedito lungo il sentiero 36 per Malga Dusler e Zannes
Via nel bosco, ed in breve sono a Malga Dusler
Da qua un ultima accelerata nel bosco mi riporta al parcheggio di Zannes.
Sono stufo e con le balle stragirate, e mi aspettano pure 2 ore di strada, che gioia...