Traversata dello Jof di Montasio - Via Amalia
Riprendo, con stima ed affetto, il post di Onurb dell'agosto 2016 come prologo:
Dopo 7 anni ritorno nelle bellissime Giulie.
1° giorno :
dalla bellissima val Saisera si decide di parcheggiare alla malga Saisera a quota 1000 per andare a dormire al bivacco Stuparich a quota 1600 .....si puo' andare al bivacco anche dal rifugio Greco che e' piu' alto ma poi bisogna considerare il ritorno ,dove bisogna smazzarsi altri 4 metri circa di risalita......comunque gia' subito cominciamo bene,perche' ci sono ruspe e lavori in corso sugli enormi ghiaioni a valle e alla fine crediamo di prendere il sentiero ufficiale che porta al bivacco ( c'era una tabella che ci segnava il bivacco) ma prendiamo invece quello puntinato in nero che si vede nelle cartine( cosi' mi dice uno del posto poi al bivacco).....e capiremo dopo perché e' puntinato ..... morale della favola : invece di 2 ore ci impieghiamo 3 ore e mezza....x fare 600 metri....il sentiero e' tutto nel bosco....alberi crollati dappertutto...segni che scompaiono...deviazioni che non sembrano centrare niente.....mi sembrava di rivivere l'incubo di anni fa sul Boral della Besausega .....) poi imbrocchiamo uno sbiadito segnavia e in un modo o nell'altro arriviamo al bellissimo bivacco Stuparich....forse il piu' bello che abbia mai visto.....con reparto " sala" staccato dal dormitorio....dentro c'e' di tutto e di piu'....perfino un ghiro nel sottotetto che di notte continua a correre all'impazzata e che disturba non poco......notte quasi insonne ma non x colpa del simpatico animaletto...io non dormo quasi mai.....se non nel mio letto e non sempre......
2° giorno:
Via Amalia - percorso alpinistico e ferrata
ambiente grandioso sul versante Nord del Montasio...a sinistra il Jof Fuart e il Grande Nabois con il sentiero Chersi che ci passa in mezzo e che mi attira non poco .....dopo essere passati in fianco a quello che rimane del ghiacciaio del Montasio ,cominciano i primi cavi...la ferrata non e' proibitiva,un camino verticale e un po' aggettante, con dei chiodi sporgenti a cui prestare attenzione in caso di caduta,soprattutto x noi uomini ...poi i cavi finiscono e c'e' da risalire un costone roccioso con divertenti passaggi di arrampicata...piu' saliamo e piu' aumenta un vento fastidioso.....qualche cavo ancora....poi tratti espostissimi e non attrezzati fino ad arrivare alla cresta dei Draghi.....che saro' costretto a percorrere accucciato quasi come un gatto ,perché io in piedi non riesco a starci....un vento pazzesco...fortissimo quasi mi ribalta giu' ....se la percorro accovacciato ce la faccio ....sono 63 kg piu' lo zaino....il mio compagno di merende e' 90 kg e un po' incurvato anche lui si riesce a percorrere questa cresta lunga un centinaio di metri circa...credo....appena si passa sull'altro versante sud il vento non c'e' piu'....spirava da nord....meglio....comincia ora pero' la parte piu' "pericolosa" della via Amalia....lunghi tratti in discesa e in traverso su ripidissimi pendii di misto verde e roccette e ghiaino...con terriccio umido e franoso....un passo sbagliato qua e si rotola giu'....comunque ambiente aspro e severo.... poi altra risalita su un costone roccioso con passaggi esporti e sprotetti ma con difficolta' contenute al primo grado o poco piu', e si arriva al bivacco Surringer a 2440 metri circa....e qua purtoppo decido di non fare il canalone findenegg( era la cosa che mi sarebbe piaciuto di piu' fare ) ....penso al vento che avrei trovato alla fine del canalone e in cresta e decido a malincuore di rinunciare....ma tant'e' ...io comunque la cima l'avevo gia' fatta 7 anni fa ,dalla normale con il sentiero Di Brazza' e scala Pipan......non sempre in montagna si riesce a fare quello che si vuole....percorriamo allora la Grande Cengia in discesa fino alla forcella Disteis e giu' al Di Brazza'.....
il tutto sempre attorniato da stambecchi in ogni dove,caratteristica tipica di queste bellissime dolomiti Giulie....
considerazioni:
la via Amalia io faccio fatica a definirla una ferrata....si c'e' anche la ferrata ma nell'insieme del giro fatto ricordo piu' tutto il resto....la cresta ....i traversi...i ripidi verdi....(e credo comunque che rispetto a qualche anno fa,sia stato aggiunto qualche cavo in piu',ogni tanto......) questo per centrare bene la questione,casomai qualcuno che legge ( non i soliti noti amici ...ma gli altri 7/800 iscritti, o quanti sono, che leggono e non scrivono mai e che non conosciamo ) volesse ripercorrerla.....e' un percorso alpinistico con ferrata inclusa...ecco,diciamo cosi'.......
Onurb
Ritorno, a distanza di un anno, nelle Giulie. Ci torno coi due stessi che mi hanno accompagnato lungo l'Alta Via Resiana, due che potrebbero scrivere a vita sul Friuli ma lo hanno sempre vissuto con modestia, coi fatti, non a parole...
Ci torno in grande compagnia. Dovevamo essere in 15 ma impedimenti vari ci hano ridotto a 11. La Via Amalia deve essere qualcosa di grande... A cose fatte la mia equazione è: Amalia : Friuli = Costantini : Dolomiti.
In verità la Costantini presenta molti più tratti ferrati di questa e come dice Bruno definirla ferrata è troppo riduttivo. L'approccio diretto alla cima poi, sul canalone Findenneg, è solo roccia seppur facile ma pure delicata. Ma entrambe sono mirabili.
Programmata da mesi e sino all'ultimo tenuta in bilico per le condizioni meteo... Ma partiamo lo stesso, tanto mal che vada si scappa dal torrido caldo della pianura ed al limite si cazzeggia nei dintorni del rifugio oppure si gioca a carte davanti alle birre...
Il giorno prima i 'logistici' friulani Maurizio e Mauro (con Sergej ed Andrea) lasciano ai Piani del Montasio un furgone-nove-posti (grazie Stic!) ed una seconda auto e si portano in Val Saisera verso il rifugio Grego dove noi arriviamo qualche ora prima.
Il rifugio Fratelli Grego è un gioiellino in un ambiente supremo. Circondato dal verde e al cospetto delle nord del Nabois Grande, Jof Fuart, Foronon e Modeon del Buinz e parzialmente il Montasio...
Il circo di pareti è immenso e verso sera da il meglio...
Dietro la cima dello Jof Fuart sale la luna
C'è chi rispettosamente assiste al cinema...
...e qualcun altro sfoga i fumi del vino e delle grappe in strane ed equivoche posizioni
Prima del sonno chiediamo al Renzo se fosse mai possibile avere la colazione presto... molto presto... 05.15? Con un'imprecazione che voleva solo dire: certo che sì!!! ci lasciamo e puntiamo la sveglia alle 04.30. Tralascio la fase "in camerata" che meriterebbe un romanzo e passo direttamente al giorno dopo.
La colazione è pronta alle 05.00. Siamo pronti all3 05.30 e l'alba ci saluta con il Mangart velato all'orizzonte
Saliamo, anzi, saliscendiamo e ci portiamo verso il bivacco Stuparich accompagnati da luci beneauguranti
Sotto la nord del Montasio (presso la macchia di neve parte la direttissimanord di Kugy), traversiamo verso l'attacco dell'Amalia che raggiungiamo blandi blandi ma in buoni tempi
A seguire alcuni passi della ferrata. Non particolarmente lunga ma ben tracciata, con tratti più facili e alcuni più ripidi sempre su buona roccia. L'ambiente è severo ma traspare tutta la mole della montagna nella sua interezza e nella sua compattezza.
La pendenza scema e sugli ultimi tratti di fune montiamo sul primo ripiano godendoci pure i panorami alle spalle
Altro grosso scalino da superare per montare sul ripiano superiore
E la luce si apre sotto la Torre Nord del Montasio col profilo terminale della Cresta dei Draghi a destra
Poco sotto il ripiano rifornimento idrico dalla fusione del nevaio soprastante quindi traverso sotto lo stesso verso nord a raggiungere la cresta
Incontriamo i primi locals a cui chiediamo info e confortati proseguiamo
Al cospetto del furlan Montasio
Ormai sulla Cresta dei Draghi
Sotto la montagna in sospensione...
...sopra la Val Dogna
...in doverosa e riverente processione
Lasciamo il versante sulla Val Saisera
e volgiamo verso ovest
Lungo i ripidi verdi ma in condizioni ottimali
Verso l'insellatura che chiude il traverso
Da cui uno sguardo della Cresta dei Draghi e dei verdi da poco discesi
Traversiamo con facilità un pendio verde tanto silenzioso quanto panoramico passando poco sopra la Sfinge
Con una facile salita sulla roccia lasciamo il versante
Alle spalle il tratto in ombra dalla cresta al versante ovest appena percorso
E' proprio il caso di dirlo... giri l'angolo...
...e trovi il bivacco Suringar
Sorvegliato a vista da un local a cui chiediamo altre info, tanto per...
Come l'Amalia terminava appena sotto la Cresta dei Draghi, qui termina la 'nostra' prima parte.
Sono le 10.30, il tempo è quasi perfetto. Si respira una leggerissima brezza, salutare. La via di fuga della Grande Cengia (evitando il Findenneg e la cima) sarebbe pronta, a portata di piede. Breve consulto, verifica meteo visiva e radar... è presto ma il canalone Findenneg è alla nostra sinistra e si sale...
...next step