THIS IS BRENTA, BABY! Vidi e Benini 01-02/07/2017
Inviato: 12/07/2017, 22:11
Dopo un weekend dedicato a relax, spiaggia e amici, è il momento di tornare a scarpinare.
Si ma dove? la perturbazione fa ancora sentire i suoi strascichi, in alta quota ha pure spolverato, e per il weekend il tempo è quanto di piú incerto possibile...
CI SONO!
Vado nel posto instabile per antonomasia, l' unico dove sia riuscito a prendere pioggia - o quantomeno nebbia - quando le previsioni chiamavano sole, e ustioni di cinquemilionesimo grado quando chiamavano temporali
Vado nelle Dolomiti di Brenta
Cosí posso anche approfittarne per vedere come funziona la capoccia sui ferri e su qualche cengia.
L' itinerario è pronto: proseguo, a nord, il lavoro iniziato 3 anni fa con le Bocchette Centrali e Alte, faccio la doppietta Vidi + Benini.
Come già ho avuto modo di dire, a lavoro sto vivendo un periodo di stress, e non ho voglia di levatacce ad orari inumani, altrimenti me ne resto a casa se deve essere "un altro giorno di lavoro", anzi peggio...
Tanto, tempi alla mano, svegliandomi ad orario umano, contando la strada e la salita, dovrei arrivare al Rifugio Graffer, meta per la notte, prima del fatidico orario in cui - IN TEORIA - dovrebbero arrivare i temporali.
Piccolo problema, tra la stanchezza della settimana e la voglia del giro... dimentico che i tempi calcolati li faccio partendo quando tutti dormono, non col traffico del sabato mattina
E il risultato è che arrivo già con un' ora di ritardo: invece di due ore e mezza ne ho impiegate TRE E MEZZA
Il cielo è BLU, ma da dietro il Castelletto Inferiore si vedono già arrivare nuvoloni
Faccio due conti, probabilmente dovrò quasi azzerare la pausa pranzo ma dovrei farcela: zaino in spalla e mi avvio lungo il solito sentiero 317, la sauna delle Dolomiti
Brevissima tappa caffè (e mezzo litro d' acqua su l colpo) al Casinei
e riprendo la marcia
Finalmente il sentiero inizia ad aprirsi
ma quando esce completamente allo scoperto arriva la sorpresa: pioviggina!
Ma... non doveva iniziare tipo tra un' ora, e poi tra due ore arrivare i temporali?
rapido controllo alle previsioni, hanno anticipato tutto di un' ora!
a questo punto tirare come un matto non serve piú a nulla, rischierei solo di andarmi a trovare nel temporale per strada, tanto vale farmi gli ultimi metri con calma, farmi un bel pranzo completo, e valutare il da farsi.
Arrivo cosí al Rifugio Tuckett, e resto traumatizzato: sono abituato a vederlo sempre ingolfato di gente, mentre oggi - causa previsioni funeste - non c' è praticamente nessuno
Comodamente mi siedo al calduccio, ordino e... mi sfondo!
goulaschsuppe per iniziare, seguita da salsiccia-polenta-formaggio. TIÉ
Inoltre sono "tranquillizzato" dal fatto che il gestore mi dice che in caso di problemi posso dormire la senza ricorrere ai posti di emergenza: posti normali liberi ne hanno ancora.
Esco a fumare una sigaretta, mi allontano mezzo metro dalla tettoia e...
PORCAVACCACCHEFFREDDOOOOOOOO
piove e tira un vento gelido che anche se sono tappato da sottozero mi devo sparare un pacco di imodium
Meglio rientrare e partire a grappe va...
Poi di colpo verso la Presanella sembra aprirsi: una macchia blu buca il grigio ed inizia ad espandersi.
Mi consulto col gestore: SE PARTI ADESSO CE LA FAI
Non me lo faccio ripetere due volte: lo saluto e mi metto in marcia lungo il sentiero 316: direzione Rifugio Graffer
la situazione si rende subito surreale: dopo un iniziale momento di nebbia, le nuvole iniziano a diradarsi rimanendo in basso e creando un effetto che... sembra quasi ci stia puntando contro
Poi si sollevano, rivelando lo spettacolo di questo posto
solo la Pietra Grande è ancora nascosta, sembra sotto un immenso bombardamento
arriva l' ora fatidica... ma non doveva fare fulmini, saette, grandine e chi piú ne ha piú ne metta?
Solito!
THIS IS BRENTA, BABY!
Do un breve sguardo alle spalle
e poi via di nuovo in marcia
Sono ben piú rilassato di prima, e mi godo la passeggiata
avverto la presenza di qualcosa, quando sento queste presenze è sempre opportuno voltarsi, ed infatti eccolo: il Torrione di Vallesinella, stupendo
e quelle nuvole alla sua sinistra cosa nascondono?
nascondono effetti speciali
Inizio a riprendere quota: di fronte mi si parano le Corna Rossa, mentre in fondo la Pietra Grande è ancora avvolta
e proprio quando inizio a salire la placconata carsica, mi si presenta questo spettacolo quasi vulcanico
Questo è uno di quei casi in cui le nuvole non rovinano il paesaggio, ma lo trasformano con degli assurdi giochi di forme e di colori continuamente in movimento: puoi rimanere fermo sul posto, e vedere mille paesaggi diversi. SPETTACOLO.
Riprendo la marcia: dalla placconata si passa al macereto
Purtroppo quando ormai sono al culmine del sentiero, le nuvole decidono di richiudersi e abbassarsi... ehm... cos' avevo detto un attimo fa?
A sto punto non c' è piú niente da vedere, tanto vale dare un' accelerata...
ed eccomi arrivare all' incrocio col sentiero 331 che scende dai Grostedi (dove passerò domani) fino al Rifugio Graffer
attraverso una valletta che col bel tempo dev' essere molto piacevole da attraversare
ed in breve sono in vista del Rifugio Graffer, la mia tappa di oggi
Qua mi "accolgono" abbaiando come forsennate non una, CINQUE femmine di Bovaro Bernese
avete presente un orso travestito da cane? ecco immaginatene cinque in un colpo
Di queste, quattro sono piú diffidenti, una invece si stende tra le sdraio con aria da attesa...
attesa di cosa?
OVVIO, di grattini
Bon, mi bevo un caffettino, faccio due chiacchere con gente conosciuta al rifugio (poca, le previsioni funeste hanno fatto stare a casa la maggior parte...), e vado a rilassarmi e a fare la doccia.
Arriva l' ora della cena (molto buona), sono a tavola con un Badiòt che si è ravanato fuori praticamente tutte le Dolomiti e adesso si sta facendo una settimana in Brenta...
Parliamo di zone piú o meno affascinanti, piú o meno selvatiche, piú o meno "desertiche", poi mi sorprende: se ti piacciono certi ambienti, dovresti farti la traversata delle Marmaròle, vedrai che posti!
Da uno della Val Badia ti aspetti che ti elogi il Sassongher, il Conturines, il Sella: no, lui mi esalta (a me, Veneto!) le Marmaròle!
Sei un grande, tu hai capito, chapeau
(per la cronaca sono 4 anni che voglio fare quella traversata e ogni volta salta fuori qualcosa )
Finito di mangiare, arriva il momento grappe e sigaretta e quando esco, magia: il cielo si è completamente ripulito e mi regala la visione di questi colossi
Le grappe iniziano a fare effetto, e mi avvio in branda: prendo sonno come un pero, ma dopo neanche un' ora è trauma:
un gruppo dell' Est, intrattenutosi al bar fino alle 11, pensa bene di proseguire la festa nei corridoi del rifugio
Ora, io Blitz, avendo lavorato per anni tra discoteche e serate "impegnative", se ho voglia di far casino vado a farmi una serata con gli amici, magari con qualche dj di quelli giusti (tipo il weekend precedente) mi carico di mojiti e ci provo con qualche tipa: non vado in rifugio a 2000 metri!
Vengo giú dal letto che non so se sono piú tramortito o piú inkazzato, fatto sta che vuoi la mia faccia, vuoi quattro insulti pesanti in tedesco (piú facile che capissero il tedesco che l' inglese, cosí ho sfoderato le uniche 4 parole - insulti appunto - che conosco nella lingua di Goethe ) i bifolchi si blindano in camera e non vola piú una mosca
(al mattino piú di qualcuno mi ringrazierà per questo)
Arriva l' ora della sveglia: metto il naso fuori e loro sono già in postazione
Scende a far colazione praticamente tutto il rifugio, a parte gli infami che stanno ancora smaltendo le birre: sarebbe stato da entrargli in camera con delle secchiate gelide, e visti gli umori che giravano a colazione avrei avuto un buon seguito...
Dicevamo, colazione, preparativi, saluto i gestori e mi metto in marcia lungo il sentiero 336, verso gli Orti della Regina
sotto un cielo coperto, ma che secondo le previsioni dovrebbe aprirsi nel pomeriggio.
Parte con me anche l' amico Badiòt, che per oggi ha il mio stesso itinerario: un po' ci resto male per lui, sperava avessimo lo stesso passo e facessimo il percorso insieme, solo che lui ha il passo da Badiòt (e da Alpino che sotto naja l' unica specializzazione che gli è mancata è stata quella di Alpino Paracadutista, tutte le altre le aveva prese!!!), io invece ho il passo da Padovano in fuga dallo stress.
Mi farà recapitare poi i suoi saluti, e le scuse per non avermi salutato bene, da un escursionista incrociato in direzione opposta.
Bella persona, mi piacerebbe reincontrarlo in qualche altro giro.
Non faccio a tempo a mettermi in moto che arriva la prima sorpresa: la prima parte del sentiero è piena di gruppetti di stelle alpine!
Dopo una prima parte sostanzialmente in piano, il sentiero inizia ad inerpicare per gradonate e sfasciumi
Certo, la fatica vale il panorama, guarda che razza di posto
Dopo l' inerpicata, il sentiero prende a girare in cengia, ed in lontananza si vedono le prime aperture
E CHE APERTURE!
guarda che giganti
Con la cengia che va in piano, e sti panorami davanti, ti viene automatico di prenderla alla "turista in piazza": niente di piú sbagliato!
È vero che il sentiero è segnalato, controllato, eccetera, ma non è il caso di guardare per aria ed incespicare
mi ricorda giusto giusto "qualcosa", sulle Tofane, fatto l' anno scorso proprio in questo periodo
Aggiro lo sperone, esco dalla cengia e ricomincio a salire prima su sfasciumi, poi tra un pascolo d' alta quota: sono negli Orti della Regina
da qua il sentiero proseguirebbe verso Bocchetta dei Tre Sassi e oltre: diventa il mitico Sentiero Costanzi, una grandiosa traversata della parte settentrionale del Brenta
io invece me ne separo, e prendo il sentiero 390, Sentiero Gustavo Vidi
Ci vuole cuore saldo per questo sentiero, e uno dei motivi arriva subito: appena valichi la dorsale, SBADADAM! ti appare in fondo un grandioso castello
secondo motivo, meno mistico e piú terra-terra: ti vedi lo sviluppo del sentiero, che corre tutto sul filo della cengia, ovviamente su terreno ghiaioso-franosetto
Ora, ok che sto riportando in su il mio rapporto con la Montagna, ma ero venuto con l' intenzione di fare qualche ferro e qualche cengia attrezzata, non già ste cose
Vebbé, siamo in ballo, balliamo
Dicevamo, cuore saldo, vero?
mai avrei immaginato di trovare un sentierino cosí da queste parti!
C' è anche qualche passaggio un po'... esile
Niente di trascendentale comunque, ed il sentiero, in questo ambiente grandioso, (grazie anche al fatto che di solito la gente - per comodità di cabinovia - lo fa in verso opposto ed è ancora presto) si fa godere nella pace dei sensi
E se qualcuno fosse già stanco, taaac servito!
Finalmente il cielo inizia ad aprirsi anche qua
mentre vedo arrivare le prime attrezzature: un breve tratto di cavo che porta ad una scaletta
per poi proseguire su cengetta attrezzata
Dopo la cengetta arriva una serie di scale in discesa
probabilmente le scale sono l' unica cosa che non mi è mai andata troppo a genio dei percorsi attrezzati qua in Brenta: a mio avviso troppe, le hanno messe anche dove i passaggi di ferrata sarebbero stati facili...
Nel frattempo il cielo che si apre fa sbocciare i colori
Adesso il sentiero torna sul franoso, ed inizia a stringersi: qua non c' è niente per ancorare delle attrezzature: passo dritto e fermo e via!
Accennavo ai colori, e di questi, che come dal nulla spuntano in mezzo al ghiaione, vogliamo pararne?
E vogliamo anche parlare di queste pareti?
Mentre ci passavo esattamente sotto, e col cielo grigio, non mi accorgevo di quanto belle fossero
Arrivo ad aggirare lo sperone finale, sono ormai sopra il Passo Grostè
eccomi, aggiro, passo sul versante orientale e...
e...
e...
...ELAMADONNA
ma che spettacolo è la vista da qua? con pure il Lago di Tovel in fondo!
ehi, scusa, ci sei?
eh?
Mi giro
Ciao, mi siedo e resto qua
Con estrema fatica alzo le chiappe e mi rimetto in marcia
ma subito mi fermo: sto fissando - magnetizzato - la misteriosa catena della Campa, uno degli angoli piú remoti del Brenta
ripartiamo, c' è un breve passaggio stretto sotto cresta
e quando dico stretto... intendo proprio stretto: si passa la in mezzo!
Qua inizio ad incrociare gente: il sentiero si sta popolando...
e come dargli torto?
Inizio a scendere
e mi porto sul versante orientale: da qua capisci come mai la Pietra Grande si chiami cosí
Inizialmente si scende puntando al grandioso anfiteatro
poi (dopo esserti piú volte posto il dubbio di essere sul sentiero giusto, visto che prima di fare il tornante te ne vai per un po' puntando al Lago di Tovel ) poi si gira su una cengia che regala visioni a dir poco... aeree
che razza di ambiente
Finita la cengia, ti ritrovi su un comodo sentiero da nonne & passeggini dove l' unico pensiero che ti resta è quello di goderti il paesaggio
Arrivo a Passo Grostè e faccio time-check: ho quasi un' ora di anticipo!
effettivamente i tempi che avevo visto indicati erano LEGGERMENTE di manica larga...
Bene, a questo punto la decisione è scontata: mezz' ora me la tengo come margine extra per il Benini, l' altra mezz'ora... scendo al Rifugio Stoppani, all' arrivo della cabinovia poco sotto il passo, e mi sparo una sacher con panna che saranno stati un chilo il dolce e un altro mezzo chilo la panna!
Eh, non si può vivere di soli pompelmi e barrette
Piú che soddisfatto per l' imprevisto spuntino, mi avvio bello contento a prendere il sentiero 305, la prima parte della lunga Via delle Bocchette: il Sentiero Benini
alle spalle la Pietra Grande si innalza possente
In questa prima parte del sentiero il Brenta manifesta quasi sfacciatamente una delle sue principali caratteriestiche: il carsismo estremo.
Placconate, fenditure, buchi che si aprono e Dio sa dove portano
Fa quasi paura aggirarsi in un posto del genere
Non per niente, proprio qua in zona proliferano i campi speleo: sempre sotto a esplorare nuove grotte, nuovi pasaggi, e piú ne esplorano e piú ne spuntano di nuovi, come per dispetto, è una cosa incredibile!
Poi di colpo esci dalla buca, e ti trovi di nuovo circondato dal verde, robe da matti
Ah no era solo uno scherzo! sotto di nuovo!
e quando riemergi dalla buca, adesso, non c' è piú il verde ad accoglierti: ci sono le mura di una fortezza
Intanto alle spalle la Pietra Grande comincia a fumare
Il sentiero va per un attimo in discesa
fino a raggiungere i Grostedi, dove si stacca il sentiero 331 per il Rifugio Graffer
Tiro dritto, infilandomi nel macereto
macereto che in breve lascia posto ad una incredibile placconata, mai visto qualcosa di simile! Non qua in Brenta, non sulle Pale, non da altre parti, pazzesco
Inizio a salirla
ed è quasi una lotta con me stesso: una parte di me vorrebbe prendere un ritmo regolare, l' altra parte invece vorrebbe continuare a fermarsi a godersi questo ambiente
Alle spalle si sta coprendo forte, c' è qualcosa che non mi torna...
Raggiungo finalmente le cenge, inizio l' aggiramento e...
BOIA CHE F'GATA!!!
Cima Gaiarda e Crozzon dei Mandrini che inquadrano la Paganella, sullo sfondo, come in un mirino
mentre piú vicino, oltre la placconata, la misteriosa Campa, preceduta dall' altrettanto misterioso Turrion Basso
Bene, si comincia! questo avviso segnala che stiamo entrando nel vivo
mentre le nuvole si fanno sempre piú insistenti...
oltre la Gaiarda, si fa vedere anche il lato B di Cima della Vallazza
Arrivo in vista del Campanile dei Camosci
e dell' omonima Bocchetta
e arriva anche il primo breve tratto attrezzato
che passa per un landro lungo la cengia utilizzabile come bivacco
Supero la bocchetta ed inizio a risalire dall' altro lato
e... qua dove si passa??
mmm... per sotto... sono troppo "ingombrante", provo in mezzo.
Sisi, proprio in mezzo! Praticamente mi incastro tra neve e parete, ed in qualche modo ne vengo fuori
Aaaah che bella la vita in cengia
L' unico pacco è che ogni volta che vengo su queste cenge, le nuvole o la nebbia mi fregano il panorama
Bon, altro breve tratto di cavo
e arrivo al canale che scende da Bocchetta Alta dei Camosci
Inizio l' aggiramento di Cima Falkner, e sento qualcosa tipo pungermi in faccia...
che cavolo è???
mi cade l' occhio sulla manica, ma questa è NEVE!!!
Ok, è vero che con l' abbigliamento termico non mi rendo conto di essere in prossimità dello zero, anzi starei pure sudando, ma...
...ma non doveva essere coperto la mattina e aprirsi dal pomeriggio?
Solito!
THIS IS BRENTA, BABY!
Ok, va comunque bene cosí, meglio la neve che la pioggia: con la neve mi do una scrollata e la levo di torno, con la pioggia dovrei tirare fuori l' impermeabile per me e lo zaino, pena infradiciarmi anche le mutande...
Bon, dicevamo, inizio ad aggirare Cima Falkner
e boia, che spettacolo che sarebbe qua col cielo blu
sono esattamente davanti al Campanile di Vallesinella, solo che prima bisogna scendere
sisi, proprio giú di la
E vabbé, facciamo anche questa...
Le attrezzature aiutano la discesa ed in breve sono sul ghiaione;
ecco, qua le nuvole hanno il loro perché, danno un che di misterioso a questo posto
inizio a traversare, in un momento in cui sembrerebbe volersi riaprire
supero un breve tratto su neve e rieccomi qua: CENGE MON AMOUR
Ormai il grosso è fatto, non mi resta che passeggiare beatamente fino alla Bocca Alta di Vallesinella
Se qualcuno si fosse perso qualche passaggio, sto parlando di passeggiare beatamente... a quasi 3000 metri
Mi affaccio alla bocca, e le nuvole, come comandate da un regista, si levano come un sipario scoprendo il Castelletto Superiore
raggiungo anche la targa della via
e...
...credevi te di aver finito
errr il sentiero?
invéntatelo
e mi cala pure il sipario sulla conca, apposto
Apri e chiudi, chiudi e apri, vado a occhio sempre mirando il Castelletto che sembra messo la apposta, come un enorme segnavia
mi abbasso nella conca, sull' ex Vedretta di Vallesinella Superiore
e raggiungo il bivio dietro Cima Sella: da qua si stacca il sentiero 315 che evita la Bocca di Tuckett (ormai il canalone dalla bocca al rifugio lo conosco a memoria) passando per il parallelo canale del Castelletto Superiore
È finita anche la neve, e trotterelle tranquillo in discesa verso questo "fallo" di roccia
per poi girargli alle spalle
Sono la con la testa per aria, quando un rumore fin troppo familiare mi prende alla sprovvista...
Lo cerco in alto, non lo vedo, dove cavolo è???
All' improvviso vedo una macchia gialla schizzare per la valle oltre 400 metri sotto i miei piedi
punta verso il versante opposto, zona sentiero SOSAT, fanno qualcosa, poi li vedo atterrare alla piazzola del rifugio.
Tremo, è un incubo che mi rincorre...
Cerco di non pensarci e riparto, e il panorama fa di tutto per non farmici pensare
Arrivo al bordo della conca, dove le attrezzature aiutano la discesa
Sento l' elicottero rimettere in moto, va verso il SOSAT, lavorano, poi comincia a fare la spola col rifugio varie volte.
Mi avvio a scendere l' ultimo canalino attrezzato
Mentre lui dopo l' ultimo recupero se ne va via di corsa verso Trento: missione compiuta
scoprirò infatti al rifugio che fortunatamente si è trattato solo di un ginocchio rotto lungo la ferrata SOSAT e non di qualcosa di peggio, gran sospiro di sollievo
Mentre scendo, il cielo si apre sempre piú decisamente
e io mi godo gli ultimi metri sul ghiaione
Raggiungo cosí il bivio col sentiero 303, che ho percorso ormai un bel po' di volte
da qua ingrano il passo "spritz in piazza" e percorro con tutta calma gli ultimi metri che mi separano dal Rifugio Tuckett
senza dimenticare ovviamente di fare qualche fotina alle incredibili geometrie che lo circondano
Arrivato in rifugio, bevo come un cammello e chiedo dell' amico Badiòt: è arrivato da un pezzo e dormirà la, ma non è in sala e non possono aiutarmi, lascio quindi detto di salutarmelo... peccato...
Fumo la sigaretta della soddisfazione, faccio il giro del rifugio per rimettermi in marcia (controvoglissima, avevo pure chiesto al gestore se mi dava un passaggio di straforo con la teleferica ma niente) e...
SORPRESA!!!
me lo trovo la che si gode il sole!
Ovviamente abbiamo un po' di chiacchere da recuperare, quindi ce la raccontiamo per un po', poi alla fine ci salutiamo definitivamente: lui si gode il riposo prima di un' altra giornata di cammino, io mi rimetto in marcia verso casa
Meglio a lui che a me: io dopo la discesa mi becco oltre 3 ore e mezza di strada per tornare a casa, sfinito.
Ho giocato un azzardo col meteo, bello grosso, ed è stato un gran bel colpo.
Alla fine qua in Brenta è sempre cosí: in 4 giri, le previsioni non hanno mai azzeccato una volta. Te ne freghi dei siti meteo, guardi il cielo come si mette, ti fai un' idea e decidi. Punto.
THIS IS BRENTA, BABY! NO ORDINARY MOUNTAIN
Si ma dove? la perturbazione fa ancora sentire i suoi strascichi, in alta quota ha pure spolverato, e per il weekend il tempo è quanto di piú incerto possibile...
CI SONO!
Vado nel posto instabile per antonomasia, l' unico dove sia riuscito a prendere pioggia - o quantomeno nebbia - quando le previsioni chiamavano sole, e ustioni di cinquemilionesimo grado quando chiamavano temporali
Vado nelle Dolomiti di Brenta
Cosí posso anche approfittarne per vedere come funziona la capoccia sui ferri e su qualche cengia.
L' itinerario è pronto: proseguo, a nord, il lavoro iniziato 3 anni fa con le Bocchette Centrali e Alte, faccio la doppietta Vidi + Benini.
Come già ho avuto modo di dire, a lavoro sto vivendo un periodo di stress, e non ho voglia di levatacce ad orari inumani, altrimenti me ne resto a casa se deve essere "un altro giorno di lavoro", anzi peggio...
Tanto, tempi alla mano, svegliandomi ad orario umano, contando la strada e la salita, dovrei arrivare al Rifugio Graffer, meta per la notte, prima del fatidico orario in cui - IN TEORIA - dovrebbero arrivare i temporali.
Piccolo problema, tra la stanchezza della settimana e la voglia del giro... dimentico che i tempi calcolati li faccio partendo quando tutti dormono, non col traffico del sabato mattina
E il risultato è che arrivo già con un' ora di ritardo: invece di due ore e mezza ne ho impiegate TRE E MEZZA
Il cielo è BLU, ma da dietro il Castelletto Inferiore si vedono già arrivare nuvoloni
Faccio due conti, probabilmente dovrò quasi azzerare la pausa pranzo ma dovrei farcela: zaino in spalla e mi avvio lungo il solito sentiero 317, la sauna delle Dolomiti
Brevissima tappa caffè (e mezzo litro d' acqua su l colpo) al Casinei
e riprendo la marcia
Finalmente il sentiero inizia ad aprirsi
ma quando esce completamente allo scoperto arriva la sorpresa: pioviggina!
Ma... non doveva iniziare tipo tra un' ora, e poi tra due ore arrivare i temporali?
rapido controllo alle previsioni, hanno anticipato tutto di un' ora!
a questo punto tirare come un matto non serve piú a nulla, rischierei solo di andarmi a trovare nel temporale per strada, tanto vale farmi gli ultimi metri con calma, farmi un bel pranzo completo, e valutare il da farsi.
Arrivo cosí al Rifugio Tuckett, e resto traumatizzato: sono abituato a vederlo sempre ingolfato di gente, mentre oggi - causa previsioni funeste - non c' è praticamente nessuno
Comodamente mi siedo al calduccio, ordino e... mi sfondo!
goulaschsuppe per iniziare, seguita da salsiccia-polenta-formaggio. TIÉ
Inoltre sono "tranquillizzato" dal fatto che il gestore mi dice che in caso di problemi posso dormire la senza ricorrere ai posti di emergenza: posti normali liberi ne hanno ancora.
Esco a fumare una sigaretta, mi allontano mezzo metro dalla tettoia e...
PORCAVACCACCHEFFREDDOOOOOOOO
piove e tira un vento gelido che anche se sono tappato da sottozero mi devo sparare un pacco di imodium
Meglio rientrare e partire a grappe va...
Poi di colpo verso la Presanella sembra aprirsi: una macchia blu buca il grigio ed inizia ad espandersi.
Mi consulto col gestore: SE PARTI ADESSO CE LA FAI
Non me lo faccio ripetere due volte: lo saluto e mi metto in marcia lungo il sentiero 316: direzione Rifugio Graffer
la situazione si rende subito surreale: dopo un iniziale momento di nebbia, le nuvole iniziano a diradarsi rimanendo in basso e creando un effetto che... sembra quasi ci stia puntando contro
Poi si sollevano, rivelando lo spettacolo di questo posto
solo la Pietra Grande è ancora nascosta, sembra sotto un immenso bombardamento
arriva l' ora fatidica... ma non doveva fare fulmini, saette, grandine e chi piú ne ha piú ne metta?
Solito!
THIS IS BRENTA, BABY!
Do un breve sguardo alle spalle
e poi via di nuovo in marcia
Sono ben piú rilassato di prima, e mi godo la passeggiata
avverto la presenza di qualcosa, quando sento queste presenze è sempre opportuno voltarsi, ed infatti eccolo: il Torrione di Vallesinella, stupendo
e quelle nuvole alla sua sinistra cosa nascondono?
nascondono effetti speciali
Inizio a riprendere quota: di fronte mi si parano le Corna Rossa, mentre in fondo la Pietra Grande è ancora avvolta
e proprio quando inizio a salire la placconata carsica, mi si presenta questo spettacolo quasi vulcanico
Questo è uno di quei casi in cui le nuvole non rovinano il paesaggio, ma lo trasformano con degli assurdi giochi di forme e di colori continuamente in movimento: puoi rimanere fermo sul posto, e vedere mille paesaggi diversi. SPETTACOLO.
Riprendo la marcia: dalla placconata si passa al macereto
Purtroppo quando ormai sono al culmine del sentiero, le nuvole decidono di richiudersi e abbassarsi... ehm... cos' avevo detto un attimo fa?
A sto punto non c' è piú niente da vedere, tanto vale dare un' accelerata...
ed eccomi arrivare all' incrocio col sentiero 331 che scende dai Grostedi (dove passerò domani) fino al Rifugio Graffer
attraverso una valletta che col bel tempo dev' essere molto piacevole da attraversare
ed in breve sono in vista del Rifugio Graffer, la mia tappa di oggi
Qua mi "accolgono" abbaiando come forsennate non una, CINQUE femmine di Bovaro Bernese
avete presente un orso travestito da cane? ecco immaginatene cinque in un colpo
Di queste, quattro sono piú diffidenti, una invece si stende tra le sdraio con aria da attesa...
attesa di cosa?
OVVIO, di grattini
Bon, mi bevo un caffettino, faccio due chiacchere con gente conosciuta al rifugio (poca, le previsioni funeste hanno fatto stare a casa la maggior parte...), e vado a rilassarmi e a fare la doccia.
Arriva l' ora della cena (molto buona), sono a tavola con un Badiòt che si è ravanato fuori praticamente tutte le Dolomiti e adesso si sta facendo una settimana in Brenta...
Parliamo di zone piú o meno affascinanti, piú o meno selvatiche, piú o meno "desertiche", poi mi sorprende: se ti piacciono certi ambienti, dovresti farti la traversata delle Marmaròle, vedrai che posti!
Da uno della Val Badia ti aspetti che ti elogi il Sassongher, il Conturines, il Sella: no, lui mi esalta (a me, Veneto!) le Marmaròle!
Sei un grande, tu hai capito, chapeau
(per la cronaca sono 4 anni che voglio fare quella traversata e ogni volta salta fuori qualcosa )
Finito di mangiare, arriva il momento grappe e sigaretta e quando esco, magia: il cielo si è completamente ripulito e mi regala la visione di questi colossi
Le grappe iniziano a fare effetto, e mi avvio in branda: prendo sonno come un pero, ma dopo neanche un' ora è trauma:
un gruppo dell' Est, intrattenutosi al bar fino alle 11, pensa bene di proseguire la festa nei corridoi del rifugio
Ora, io Blitz, avendo lavorato per anni tra discoteche e serate "impegnative", se ho voglia di far casino vado a farmi una serata con gli amici, magari con qualche dj di quelli giusti (tipo il weekend precedente) mi carico di mojiti e ci provo con qualche tipa: non vado in rifugio a 2000 metri!
Vengo giú dal letto che non so se sono piú tramortito o piú inkazzato, fatto sta che vuoi la mia faccia, vuoi quattro insulti pesanti in tedesco (piú facile che capissero il tedesco che l' inglese, cosí ho sfoderato le uniche 4 parole - insulti appunto - che conosco nella lingua di Goethe ) i bifolchi si blindano in camera e non vola piú una mosca
(al mattino piú di qualcuno mi ringrazierà per questo)
Arriva l' ora della sveglia: metto il naso fuori e loro sono già in postazione
Scende a far colazione praticamente tutto il rifugio, a parte gli infami che stanno ancora smaltendo le birre: sarebbe stato da entrargli in camera con delle secchiate gelide, e visti gli umori che giravano a colazione avrei avuto un buon seguito...
Dicevamo, colazione, preparativi, saluto i gestori e mi metto in marcia lungo il sentiero 336, verso gli Orti della Regina
sotto un cielo coperto, ma che secondo le previsioni dovrebbe aprirsi nel pomeriggio.
Parte con me anche l' amico Badiòt, che per oggi ha il mio stesso itinerario: un po' ci resto male per lui, sperava avessimo lo stesso passo e facessimo il percorso insieme, solo che lui ha il passo da Badiòt (e da Alpino che sotto naja l' unica specializzazione che gli è mancata è stata quella di Alpino Paracadutista, tutte le altre le aveva prese!!!), io invece ho il passo da Padovano in fuga dallo stress.
Mi farà recapitare poi i suoi saluti, e le scuse per non avermi salutato bene, da un escursionista incrociato in direzione opposta.
Bella persona, mi piacerebbe reincontrarlo in qualche altro giro.
Non faccio a tempo a mettermi in moto che arriva la prima sorpresa: la prima parte del sentiero è piena di gruppetti di stelle alpine!
Dopo una prima parte sostanzialmente in piano, il sentiero inizia ad inerpicare per gradonate e sfasciumi
Certo, la fatica vale il panorama, guarda che razza di posto
Dopo l' inerpicata, il sentiero prende a girare in cengia, ed in lontananza si vedono le prime aperture
E CHE APERTURE!
guarda che giganti
Con la cengia che va in piano, e sti panorami davanti, ti viene automatico di prenderla alla "turista in piazza": niente di piú sbagliato!
È vero che il sentiero è segnalato, controllato, eccetera, ma non è il caso di guardare per aria ed incespicare
mi ricorda giusto giusto "qualcosa", sulle Tofane, fatto l' anno scorso proprio in questo periodo
Aggiro lo sperone, esco dalla cengia e ricomincio a salire prima su sfasciumi, poi tra un pascolo d' alta quota: sono negli Orti della Regina
da qua il sentiero proseguirebbe verso Bocchetta dei Tre Sassi e oltre: diventa il mitico Sentiero Costanzi, una grandiosa traversata della parte settentrionale del Brenta
io invece me ne separo, e prendo il sentiero 390, Sentiero Gustavo Vidi
Ci vuole cuore saldo per questo sentiero, e uno dei motivi arriva subito: appena valichi la dorsale, SBADADAM! ti appare in fondo un grandioso castello
secondo motivo, meno mistico e piú terra-terra: ti vedi lo sviluppo del sentiero, che corre tutto sul filo della cengia, ovviamente su terreno ghiaioso-franosetto
Ora, ok che sto riportando in su il mio rapporto con la Montagna, ma ero venuto con l' intenzione di fare qualche ferro e qualche cengia attrezzata, non già ste cose
Vebbé, siamo in ballo, balliamo
Dicevamo, cuore saldo, vero?
mai avrei immaginato di trovare un sentierino cosí da queste parti!
C' è anche qualche passaggio un po'... esile
Niente di trascendentale comunque, ed il sentiero, in questo ambiente grandioso, (grazie anche al fatto che di solito la gente - per comodità di cabinovia - lo fa in verso opposto ed è ancora presto) si fa godere nella pace dei sensi
E se qualcuno fosse già stanco, taaac servito!
Finalmente il cielo inizia ad aprirsi anche qua
mentre vedo arrivare le prime attrezzature: un breve tratto di cavo che porta ad una scaletta
per poi proseguire su cengetta attrezzata
Dopo la cengetta arriva una serie di scale in discesa
probabilmente le scale sono l' unica cosa che non mi è mai andata troppo a genio dei percorsi attrezzati qua in Brenta: a mio avviso troppe, le hanno messe anche dove i passaggi di ferrata sarebbero stati facili...
Nel frattempo il cielo che si apre fa sbocciare i colori
Adesso il sentiero torna sul franoso, ed inizia a stringersi: qua non c' è niente per ancorare delle attrezzature: passo dritto e fermo e via!
Accennavo ai colori, e di questi, che come dal nulla spuntano in mezzo al ghiaione, vogliamo pararne?
E vogliamo anche parlare di queste pareti?
Mentre ci passavo esattamente sotto, e col cielo grigio, non mi accorgevo di quanto belle fossero
Arrivo ad aggirare lo sperone finale, sono ormai sopra il Passo Grostè
eccomi, aggiro, passo sul versante orientale e...
e...
e...
...ELAMADONNA
ma che spettacolo è la vista da qua? con pure il Lago di Tovel in fondo!
ehi, scusa, ci sei?
eh?
Mi giro
Ciao, mi siedo e resto qua
Con estrema fatica alzo le chiappe e mi rimetto in marcia
ma subito mi fermo: sto fissando - magnetizzato - la misteriosa catena della Campa, uno degli angoli piú remoti del Brenta
ripartiamo, c' è un breve passaggio stretto sotto cresta
e quando dico stretto... intendo proprio stretto: si passa la in mezzo!
Qua inizio ad incrociare gente: il sentiero si sta popolando...
e come dargli torto?
Inizio a scendere
e mi porto sul versante orientale: da qua capisci come mai la Pietra Grande si chiami cosí
Inizialmente si scende puntando al grandioso anfiteatro
poi (dopo esserti piú volte posto il dubbio di essere sul sentiero giusto, visto che prima di fare il tornante te ne vai per un po' puntando al Lago di Tovel ) poi si gira su una cengia che regala visioni a dir poco... aeree
che razza di ambiente
Finita la cengia, ti ritrovi su un comodo sentiero da nonne & passeggini dove l' unico pensiero che ti resta è quello di goderti il paesaggio
Arrivo a Passo Grostè e faccio time-check: ho quasi un' ora di anticipo!
effettivamente i tempi che avevo visto indicati erano LEGGERMENTE di manica larga...
Bene, a questo punto la decisione è scontata: mezz' ora me la tengo come margine extra per il Benini, l' altra mezz'ora... scendo al Rifugio Stoppani, all' arrivo della cabinovia poco sotto il passo, e mi sparo una sacher con panna che saranno stati un chilo il dolce e un altro mezzo chilo la panna!
Eh, non si può vivere di soli pompelmi e barrette
Piú che soddisfatto per l' imprevisto spuntino, mi avvio bello contento a prendere il sentiero 305, la prima parte della lunga Via delle Bocchette: il Sentiero Benini
alle spalle la Pietra Grande si innalza possente
In questa prima parte del sentiero il Brenta manifesta quasi sfacciatamente una delle sue principali caratteriestiche: il carsismo estremo.
Placconate, fenditure, buchi che si aprono e Dio sa dove portano
Fa quasi paura aggirarsi in un posto del genere
Non per niente, proprio qua in zona proliferano i campi speleo: sempre sotto a esplorare nuove grotte, nuovi pasaggi, e piú ne esplorano e piú ne spuntano di nuovi, come per dispetto, è una cosa incredibile!
Poi di colpo esci dalla buca, e ti trovi di nuovo circondato dal verde, robe da matti
Ah no era solo uno scherzo! sotto di nuovo!
e quando riemergi dalla buca, adesso, non c' è piú il verde ad accoglierti: ci sono le mura di una fortezza
Intanto alle spalle la Pietra Grande comincia a fumare
Il sentiero va per un attimo in discesa
fino a raggiungere i Grostedi, dove si stacca il sentiero 331 per il Rifugio Graffer
Tiro dritto, infilandomi nel macereto
macereto che in breve lascia posto ad una incredibile placconata, mai visto qualcosa di simile! Non qua in Brenta, non sulle Pale, non da altre parti, pazzesco
Inizio a salirla
ed è quasi una lotta con me stesso: una parte di me vorrebbe prendere un ritmo regolare, l' altra parte invece vorrebbe continuare a fermarsi a godersi questo ambiente
Alle spalle si sta coprendo forte, c' è qualcosa che non mi torna...
Raggiungo finalmente le cenge, inizio l' aggiramento e...
BOIA CHE F'GATA!!!
Cima Gaiarda e Crozzon dei Mandrini che inquadrano la Paganella, sullo sfondo, come in un mirino
mentre piú vicino, oltre la placconata, la misteriosa Campa, preceduta dall' altrettanto misterioso Turrion Basso
Bene, si comincia! questo avviso segnala che stiamo entrando nel vivo
mentre le nuvole si fanno sempre piú insistenti...
oltre la Gaiarda, si fa vedere anche il lato B di Cima della Vallazza
Arrivo in vista del Campanile dei Camosci
e dell' omonima Bocchetta
e arriva anche il primo breve tratto attrezzato
che passa per un landro lungo la cengia utilizzabile come bivacco
Supero la bocchetta ed inizio a risalire dall' altro lato
e... qua dove si passa??
mmm... per sotto... sono troppo "ingombrante", provo in mezzo.
Sisi, proprio in mezzo! Praticamente mi incastro tra neve e parete, ed in qualche modo ne vengo fuori
Aaaah che bella la vita in cengia
L' unico pacco è che ogni volta che vengo su queste cenge, le nuvole o la nebbia mi fregano il panorama
Bon, altro breve tratto di cavo
e arrivo al canale che scende da Bocchetta Alta dei Camosci
Inizio l' aggiramento di Cima Falkner, e sento qualcosa tipo pungermi in faccia...
che cavolo è???
mi cade l' occhio sulla manica, ma questa è NEVE!!!
Ok, è vero che con l' abbigliamento termico non mi rendo conto di essere in prossimità dello zero, anzi starei pure sudando, ma...
...ma non doveva essere coperto la mattina e aprirsi dal pomeriggio?
Solito!
THIS IS BRENTA, BABY!
Ok, va comunque bene cosí, meglio la neve che la pioggia: con la neve mi do una scrollata e la levo di torno, con la pioggia dovrei tirare fuori l' impermeabile per me e lo zaino, pena infradiciarmi anche le mutande...
Bon, dicevamo, inizio ad aggirare Cima Falkner
e boia, che spettacolo che sarebbe qua col cielo blu
sono esattamente davanti al Campanile di Vallesinella, solo che prima bisogna scendere
sisi, proprio giú di la
E vabbé, facciamo anche questa...
Le attrezzature aiutano la discesa ed in breve sono sul ghiaione;
ecco, qua le nuvole hanno il loro perché, danno un che di misterioso a questo posto
inizio a traversare, in un momento in cui sembrerebbe volersi riaprire
supero un breve tratto su neve e rieccomi qua: CENGE MON AMOUR
Ormai il grosso è fatto, non mi resta che passeggiare beatamente fino alla Bocca Alta di Vallesinella
Se qualcuno si fosse perso qualche passaggio, sto parlando di passeggiare beatamente... a quasi 3000 metri
Mi affaccio alla bocca, e le nuvole, come comandate da un regista, si levano come un sipario scoprendo il Castelletto Superiore
raggiungo anche la targa della via
e...
...credevi te di aver finito
errr il sentiero?
invéntatelo
e mi cala pure il sipario sulla conca, apposto
Apri e chiudi, chiudi e apri, vado a occhio sempre mirando il Castelletto che sembra messo la apposta, come un enorme segnavia
mi abbasso nella conca, sull' ex Vedretta di Vallesinella Superiore
e raggiungo il bivio dietro Cima Sella: da qua si stacca il sentiero 315 che evita la Bocca di Tuckett (ormai il canalone dalla bocca al rifugio lo conosco a memoria) passando per il parallelo canale del Castelletto Superiore
È finita anche la neve, e trotterelle tranquillo in discesa verso questo "fallo" di roccia
per poi girargli alle spalle
Sono la con la testa per aria, quando un rumore fin troppo familiare mi prende alla sprovvista...
Lo cerco in alto, non lo vedo, dove cavolo è???
All' improvviso vedo una macchia gialla schizzare per la valle oltre 400 metri sotto i miei piedi
punta verso il versante opposto, zona sentiero SOSAT, fanno qualcosa, poi li vedo atterrare alla piazzola del rifugio.
Tremo, è un incubo che mi rincorre...
Cerco di non pensarci e riparto, e il panorama fa di tutto per non farmici pensare
Arrivo al bordo della conca, dove le attrezzature aiutano la discesa
Sento l' elicottero rimettere in moto, va verso il SOSAT, lavorano, poi comincia a fare la spola col rifugio varie volte.
Mi avvio a scendere l' ultimo canalino attrezzato
Mentre lui dopo l' ultimo recupero se ne va via di corsa verso Trento: missione compiuta
scoprirò infatti al rifugio che fortunatamente si è trattato solo di un ginocchio rotto lungo la ferrata SOSAT e non di qualcosa di peggio, gran sospiro di sollievo
Mentre scendo, il cielo si apre sempre piú decisamente
e io mi godo gli ultimi metri sul ghiaione
Raggiungo cosí il bivio col sentiero 303, che ho percorso ormai un bel po' di volte
da qua ingrano il passo "spritz in piazza" e percorro con tutta calma gli ultimi metri che mi separano dal Rifugio Tuckett
senza dimenticare ovviamente di fare qualche fotina alle incredibili geometrie che lo circondano
Arrivato in rifugio, bevo come un cammello e chiedo dell' amico Badiòt: è arrivato da un pezzo e dormirà la, ma non è in sala e non possono aiutarmi, lascio quindi detto di salutarmelo... peccato...
Fumo la sigaretta della soddisfazione, faccio il giro del rifugio per rimettermi in marcia (controvoglissima, avevo pure chiesto al gestore se mi dava un passaggio di straforo con la teleferica ma niente) e...
SORPRESA!!!
me lo trovo la che si gode il sole!
Ovviamente abbiamo un po' di chiacchere da recuperare, quindi ce la raccontiamo per un po', poi alla fine ci salutiamo definitivamente: lui si gode il riposo prima di un' altra giornata di cammino, io mi rimetto in marcia verso casa
Meglio a lui che a me: io dopo la discesa mi becco oltre 3 ore e mezza di strada per tornare a casa, sfinito.
Ho giocato un azzardo col meteo, bello grosso, ed è stato un gran bel colpo.
Alla fine qua in Brenta è sempre cosí: in 4 giri, le previsioni non hanno mai azzeccato una volta. Te ne freghi dei siti meteo, guardi il cielo come si mette, ti fai un' idea e decidi. Punto.
THIS IS BRENTA, BABY! NO ORDINARY MOUNTAIN