Sabato partiamo dal parcheggio del rifugio Auronzo (25€ ), e dopo essere passati per il rif. Lavaredo, ci dirigiamo verso il lago di Cengia, e da qui per il sentiero 107 prima al passo del Collerena e poi alla Forcella Croda dei Toni, da dove si vede piu in basso il rifugio Comici. Stando piu alti, si scende il ghiaione tenendosi sulla sinistra e si arriva a forcella Giralba e da qui al rifugio Carducci, dove facciamo conoscenza del mitico gestore Giuseppe Monti (Beppi).
Fuori comincia a piovere, e quindi tiriamo sera bevendo birre e giocando a carte. Proviamo qiondi i mitici canederli del Carducci. Devo dire che la loro fama è ampiamente meritata: sublimi. Come pure sublime la disponibilità delle cameriere e dello stesso Beppi. Chiedo notizie sul giro della Croda dei Toni. Beppi ci dice che il sentiero è ufficialmente chiuso a causa di una frana sul ghiaione che porta verso il bivacco De Toni, ma ci dice anche che nei giorni scorsi erano passate diverse persone che avevano fatto lo stesso il giro e che con le ultime piogge il ghiaione si era consolidato. E poi aggiunge: 'tranquilli, ve compagno mi'. Cambio quindi i piani al volo e la mattina dopo partiamo per il sent. 107 diretti verso Forcella Maria. La cosa particolare di questa ferrata, oltre all'ambiente spettacolare, è il fatto che sia un percorso logico, fatto appunto per fare in sicurezza e con poco dispendio di energia un giro altrimenti decisamente difficoltoso, e non una tarzanata fine a se stessa. Concetto ben diverso dalla maggior parte delle ferrate di ultima generazione, in cui si sceglie apposta il percorso più difficile per fare una parete in cui magari si arriva con un sentiero E che corre appena in fianco. Anche i due ponti sospesi, sono stati messi per collegare due cenge in modo del tutto logico, e non li ho trovati per nulla forzati come concezione.
Poco prima di arrivare al ghiaione della frana, arriva Beppi (che era partito quando noi eravamo già arribvati a Forcella Maria), che dopo aver esaminato il ghiaione, con la picozza scava dei gradini in modo da facilitarci l'attraversamento della zona franosa. Quindi, dopo essersi sincerato fossimo tutti passati, ci saluta e ritorna verso il rifugio.
Grazie Beppi, sei un vero signore!
Ritrovato il sentiero, risaliamo fino al bivacco De Toni e da li alla forcella De Toni e poi al Passo della Collerena, passato il quale prendiamo ila 'ferrata attrrezzata della guerra 15-18 verso il rifugio Pian di Cengia', un percorso molto spettacolare che ripercorre appunto un vecchio percorso di guerra, tra cenge, grotte scavate nella roccia, trincee, filo spinato e gradini in cemento. In poco tempo arriviamo al rifugio pian di Cengia, dove ordino il tris di canederli, memore della bontà del piatto medesimo assaggiato due anni prima in un escursione con i due Luca (Campioncino ed il Dott. Prof. Calvi). Visto che il tempo volgeva al peggio e che comunque erano già cinque ore che camminavamo, decidiamo di andare al rif. Locatelli per il sentiero 101 invece che per il sentiero delle forcelle. Il che non mi dispiace affato visto che così posso andarci in Agosto con Campioncino, come mi aveva già proposto tempo addietro .
Magari questa volta andiamo fino all'Auronzo in macchina e non a piedi come l'ultima volta .
Dal Locatelli per il sentiero alto (quello segnato sulla Tabacco in tratteggio nero e che passa un pò più in alto del 101, per intenderci) andiamo fino a forcella Passaporto e da qui all'Auronzo.
Come al solito un pò di foto: