Venerdì 30 Dicembre- Altavia dei Rondoni
Antefatto: in settimana Sergio69 mi propone questa escursione che tanto per cambiare compare sul sito dei somari. Mi informo, sono un po' titubante.........sia perché mi sembra un' escursione tosta sia perché sarebbe la terza escursione con Sergio in poche settimane e non vorrei che ci prendessero per fidanzati.
All' escursione si aggiunge un amigo di Sergio di cui, per la privacy, non scriverò il nome (Alessio).
A dire il vero "l' intruso" sono io ma sono dettagli.........
Arriviamo a Piancavallo di buon mattino e, dopo un' animata discussione per decidere se considerare il Palaghiaccio impianto sportivo o meno, riusciamo a parcheggiare sul retro dell' edificio. (al ritorno scopriremo che era meglio parcheggiare adiacente al campo sportivo per sfruttare il sole e non ritrovarsi le felpe ghiacciate).
Cominciamo a risalire il bosco lungo il sentiero sempre ottimamente bollinato, nonostante ciò Sergio, stranamente impegnato a parlare, si distrae in più occasioni e ci tocca richiamarlo all' ordine!
Si arriva ad un crocefisso con bivio di sentieri e cominciamo a salire verso la prima delle 5 cime che fanno parte dell' altavia.
Il sentiero è a tratti molto ripido ma il terreno è bello asciutto e non crea problemi.
Arriviamo in cima.........ops è l' anticima.
Proseguiamo e in breve arriviamo in cima..........ops è un' altra anticima.
Dopo un ulteriore anticima arriviamo nei pressi di una croce: ci siamo, è il cimon dei Furlani (2183).
Ora Sergio comincia a sbavare, pare indemoniato............ dopo attimi di terrore capisco tutto: DEVE trovare il timbro!
(pare che ogni cima sia fornita di timbro e che, presentandosi al bar Urogallo in paese con i 5 timbri si venga omaggiati di una spilletta)
"Scolta Sergio, si lo so che è una cosa simpatica ma a me frega poco della spilla."
"Non preoccuparti FaFo, timbrerò io anche per te!"
Comincio ad insinuare un dubbio che poi lo accompagnerà per tutta l' escursione:" E se l' inchiostro si è seccato? E se qualcuno si è fottuto i timbri?"
Riprendiamo il cammino e si comincia subito in discesa che in breve diventa ferrata: hanno recentemente attrezzato con funi rendendo docile questa parte di discesa che altrimenti sarebbe assai rognosa, poi passiamo in cresta e cominciamo a risalire verso la seconda cima infilandoci in un canalino attrezzato molto divertente.
Arriviamo a cima Manera (2251) punto più alto dell' escursione ma a Sergio non gliene frega niente! Ha una sola cosa in mente: il timbro.
Soddisfatto questo suo bisogno possiamo ricominciare a scendere verso forcella Palantina che raggiungiamo con ardita discesa lungo un tratto molto aereo fortunatamente ben attrezzato. Ora proseguiamo verso la terza cima: questa parte di sentiero presenta alcuni tratti su ripidi verdi (se non sapete cosa sono chiedete a Sergio......).
Ad un certo punto si arriva ad una forcelletta presso la quale bisogna abbandonare il sentiero principale per arrivare ad una croce........croce=cima......cima=timbro.
Siamo a Cimon di Palantina (2190) e sta per avverarsi la profezia! L' inchiostro è secco! Ma oggi Sergio ucciderebbe sua madre pur di portarsi a casa la spilla e 'fracca' con tutta la forza che ha pur di far comparire il timbro (anzi, i timbri visto che, lo ricordo, sta timbrando anche per me....)
Riprendiamo il sentiero e raggiungiamo forcella Colombera.
Ora, da relazione somaresca, dovrebbe cominciare il tratto più difficile dell' intero giro, si descrivono ripidissimi verdi!
Ma, tra lo stupore generale, una serie di luccicanti nuove funi risale una parete rocciosa in notevole esposizione che punta diretto verso la quarta cima.
Non so quanto fosse difficile il vecchio sentiero (di cui sono ancora evidenti gli scalinamenti in legno), di sicuro la nuova tracciatura impone l' uso del kit da ferrata e di un passo fermo.
Arriviamo quindi a cima Colombera (2066) (quarto timbro!)
Ormai è fatta: già si vede la quinta croce e croce= cima cima=timbro.
In breve siamo a cima Tremol (2007) e ora Sergio non sta più nella pelle: ha tutti e 5 i timbri!
Cominciamo la discesa che ci porterà ad attraversare le piste da sci (quasi del tutto desolatamente senza neve), passare esattamente sotto la seggiovia rischiando di ricevere uno sci sul coppino e attraversare ripidi marroni (come per i verdi chiedere a Sergio)
Arrivati all' auto Sergio ha un solo pensiero: trovare il bar Urogallo.
Finalmente riceviamo il nostro gadget: la spilletta!
Concludo con i soliti, ma dovuti, ringraziamenti ai Somari per lo spunto del giro e ringrazio Alessio e Sergio per il bel giro insieme.
Un ulteriore ringraziamento a Sergio per avermi regalato la spilletta e per aver letto, sono sicuro con il sorriso sulle labbra, questa bonaria presa per il culo sul suo unico obiettivo di questo trekking: avere la spilletta dell' Alta via dei Rondoni!