Istigato dal 'soggetto' in questione, dopo aver visto le foto, mi ero programmato un trittico di ferrate per fine luglio: Vallon (semplice, ma buona per tempo cattivo, ed era l'ultima del Sella che mi mancava), Gadotti e Bepi Zac. Il tempo non è stato clemente ed ho dovuto rinunciare all'ultima causa tempo incerto (è abbastanza in cresta), ma non alle prime 2.
La Vallon è semplice, si fa in mezza giornata (la ferrata vera e propria in 25/30 min.), ma il giro della Gadotti no !
Questa ferrata, rifatta, è relativamente semplice, con fittoni ravvicinati come non ne avevo mai visti e su roccia buona con scalini ed appigli. Mancano i respingenti di gomma ma non del tutto, in qualche posto ci sono.
Ma il giro non è per niente una passeggiata: 1229 metri di dislivello assoluto che, contando i saliscendi, sono di più, con il ghiaione per la forcella Baranchie che, praticamente alla fine del giro (poi si sale per una selletta e si scende al rifugio Vallon), come nei più classici ghiaioni, ti fa fare un passo in sù e due in giù Il tutto nelle ore più calde....Per non parlare del sentiero che va allo Zeni (ho preso il 165 nel timore che l'altro fosse chiuso per la frana), che tira parecchio. I tempi sono più o meno quelli indicati da Blitz (circa 7.30, ma devo vedere sulla traccia GPS).
Ne è valsa la pena comunque: i panorami sono *splendidi* con tutte le più belle cime delle Dolomiti a portata di mano dal sasso delle Dodici e dal Sass Aut.
Giro da raccomandare, magari partendo dallo Zeni (piccolissimo, solo 4 posti), in giornata non calda, in quanto l'inizio della ferrata è tutto a E e una parte è a SW, con il sole che batte già dopo mezzogiorno. Inoltre la foschia peggiora la visuale.
Grazie a Blitz e buone ferrate a tutti.
Max Guderian
PS: sulla Vallon ho dovuto aiutare uno - date voi la definizione che ritenete migliore - che ha portato il cane giù per la ferrata. Sì un cane, un lupo non grande ma neanche un chiuaua. Fedipos ne aveva parlato a suo tempo, ma vederlo con i propri occhi fa tutto un altro effetto. Mosso da compassione per la bestia, che se scivolava sarebbe rimasta impiccata oi con una vertebra cervicale rotta , utilizzando il rinvio che ho con me (sarebbe stato meglio una longe, ma data la ferrata facile, non l'avevo) e utilizzando i fittoni, ho aiutato a superare il passaggio verticale finale, in discesa. La povera bestia era terrorizzata e faceva di tutto per tenere le zampe attaccate alla roccia, divincolandosi. Non è stato facile, non per uno che ha già problemi suoi alla schiena come me e con roccia umida per la pioggia. 'Na sbueada', come si dice dalle nostre parti.
Poi, una volta finito tutto, 'Grazie' e tanti saluti, neache un caffè al rifugio dove ci siamo ritrovato dopo...... Ho fatto un paio di foto, perchè neanch'io ci credevo....