Fanes - Via della Pace
Questo racconto va in onda in due step, anche perchè è stato percorso in tale modalità.
La lunga dorsale che chiude a sud la zona di Fanes e che precipita sulla bellissima sottostante Val Travenanzes, è piuttosto lunga. Dalla Croda del Vallon Bianco ad est a seguire le sei cime di Furcia Rossa, il monte Casale ed il monte Cavallo. In verità la sua prosecuzione storica va ben oltre toccando le varie cime di Fanis ma quel tratto (attrezzato nella grande guerra) ora è da molto dismesso e presenterebbe ostacoli non da poco.
Iniziamo quindi con la zona est, la Croda del Vallon Bianco (anche segnavia VB) oggetto di conoscenza lo scorso agosto per proseguire con la traversata della Furcia Rossa (segnavia FR) di questo settembre. La zona, teatro della prima guerra mondiale, era sotto il controllo austriaco e tutta la lunga dorsale serviva da controllo e tiro verso le postazioni italiane delle Tofane. Tutta la lunga linea dal Vallon Bianco alle cime di Fanis era presidiata, strategicamente e logisticamente, con postazioni, casermette, gallerie, teleferiche, collegamenti telefonici, una vera e propria cittadella militare lunga chilometri lungo la cresta che oggi rappresenta il confine Veneto-Alto Adige.
Il mio personale approccio alla zona, iniziato in verità pochi anni fa, ha voluto che il destino lasciasse per ultimo questo tratto, quasi a conservare la storia come atto finale. Negli anni scorsi prima sul Col Bechei, su La Varella e Conturines, in passato su Fanis e Tofane ma solo poche settimane fa sulla cengia Paolina che corre parallela alla cresta ma separata dalla profonda Val Travenanzes.
Step 1 - Croda del Vallon Bianco - agosto 2015
L'intento iniziale era di tentare l'accoppiata Vallon Bianco e Furcia Rossa ma la cosa avrebbe richiesto troppo tempo, altra preparazione e soprattutto far tutto di corsa... cosa che rifugge dall'ideale percorrenza montana in generale ed in particolar modo in posti del genere. Se poi anche il meteo ti elargisce incertezza al pomeriggio... ecco che il giro al 'solo' Vallon Bianco si è rivelato giusto e corretto in tutti i sensi.
La cosa si fa in giornata quindi si opta per l'approccio meno impegnativo e lungo, quindi arriviamo a capanna Alpina presto e saliamo al balcone del Col di Locia sovrastato dalle Conturines e dal Bandarac
Poi sui, bellissimi per carità, ma lungamente fastidiosi saliscendi del Plan dell'Ega sin quasi a malga Fanes dove si devia sui segnavia VB-FR-17.
Da questo punto in poi si entra in ambiente isolato e per niente frequentato. Siamo vicinissimi alle orde turistiche del fondovalle, dell'altopiano di Fanes ma ci rendiamo conto che su queste deviazioni pur piene di storia, fascino e natura si muovono in pochi. Scorgiamo le sagome del Vallon Bianco e della Furcia Rossa.
Il sentiero è un vecchio camminamento di guerra (come tutti quelli della zona d'altronde) e ci conduce tra la Croda del Vallon Bianco e la Furcia Rossa II
Lasciamo a dx la cengia d'approccio per la Furcia Rossa
Proseguiamo verso il Vallon Bianco
Al bivio successivo ancora ad est ed iniziano i traversi su cenge della guerra lunga la Croda del Vallon Bianco
Sul Vallon Bianco
Pochi i panorami da mostrare in questa giornata non particolarmente limpida
Scendiamo al bivio e brevemente saliamo alla Furcia Rossa II dove è ancora presente la baracca Baccon-Baborka, assai spartano ed essenziale ricovero d'emergenza
Il meteo inizia a lamentarsi e si decide di abbandonare qualsiasi altra opzione. Ci godiamo solo qualche veduta...
...ma soprattutto una osservazione particolare sul Vallon di Ciampestrin per l'idea prossima che iniziamo ad elaborare
La cresta tra Cavallo e cima Fanis nord
Sentiamo i tuoni e rientriamo a capanna Alpina a tempo di record, neanche le numerose biciclette che corrono sul sentiero ci stanno dietro. Evitiamo per pochi minuti la pioggia e facciamo le nostre considerazioni. Il giro da capanna Alpina è lungo soprattutto nel prolungato aggiramento del gruppo del Ciampestrin. Il rientro per la stessa via implica tutti quei fastidiosi saliscendi che - seppur in ambiente fantastico - dopo una lunga scarpinata con metri e metri di dislivello ti fanno sbuffare.
E' proprio questo che ci concediamo ultimamente. Lunghi giri, magari con parecchi metri ma possibilmente senza ritornare per la stessa via, in particolar modo quando questa si allunga nel suo sviluppo e sembra non concederti alternative.
Per la restante Furcia Rossa e le vicine cime del Casale e del Cavallo bisogna trovare il modo di non rientrare ancora una volta per la stessa via di salita, bisogna trovare una possibile alternativa... Le cartine, la foto del ghiaione che scende dopo il Cavallo sul Vallon Ciampestrin e la conferma dal libro di Fabio Cammelli, ci confermano che si può fare. Ci studiamo ogni dettaglio della carta, ogni (raro) resoconto ma soprattutto le foto fatte il mese prima.
Come direbbe il Blitz: "Quel ghiaione s'ha da fare".
D'altronde percorrere la Furcia Rossa, salire al bivacco della Pace, al Casale, al Cavallo per poi ritornare sui propri passi lungamente sul 17 e rifare per l'ennesima volta la solita via di rientro... no. Mai!
Step 2 - Furcia Rossa / Biv. della Pace / monte Casale / monte Cavallo / Vallon Ciampestrin - settembre 2015
Oggi con me e Dario c'è anche Mattia (Tarzan). La giornata viene data splendida e si inizia bene con il Sella
Salendo vogliamo solo verificare che il 'nostro' ghiaione di fine giro sia pulito...
Il meteo ci ripaga sull'iniziale, solito, lungo ed ormai straconosciuto approccio...
Una lontana occhiata al Castello che troveremo verso la fine del giro...
Il Col Bechei
Oggi questa facile cengia è il nostro inizio
Intravvediamo la Furcia Rossa III dove corre la sua breve ferrata di salita
Ma qualche attrezzatura la troviamo anche per scendere dalla cengia iniziale
Alle spalle la Furcia Rossa II visitata nella precedente occasione
Ora sulle abbastanza facili e mantenute attrezzature della ferrata dove comunque non manca l'esposizione
Comincia anche il rito (oggi prolungato) delle panoramiche...
Sulla Furcia Rossa III
Sempre lei, la Croda Rossa
Mattia e Dario
Le successive cime di Furcia Rossa IV, V e VI e dietro Casale, Cavallo e Campestrin
Altopiano di Fanes
Il secondo tratto di ferrata in discesa, sempre sui vecchi camminamenti militari
Queste scale fino ai primi anni '70 erano ancora quelle in legno...
La risalita intermedia verso il Castello e dietro Casale e Cavallo
Il gruppo del Campestrin
Si ritorna verso la linea di cresta dove abbondano le vecchie postazioni
Il monte Castello
La Val Travenanzes sotto le Tofane e la cengia Paolina... oggetto di nostri studi esplorativi
Sotto il monte Castello, il bivacco della Pace, attualmente in fase di ristrutturazione
I prossimi obiettivi: Casale e Cavallo
Cavallo, Conturines e Ciampestrin
Mattia e Dario salgono sul vicino Casale disseminato di anfratti militari
Il prosieguo verso il Cavallo
L'intaglio (variante AV1) che conduce in ripida discesa verso la Val Travenanzes
L'ultima cengia verso il Cavallo si fa stretta ed esposta ma senza problemi
A sinistra la cresta di guerra verso le cime di Fanis - a destra il Vallon di Ciampestrin... ora verifichiamo la discesa...
La sella di discesa e le prime ghiaie verso il Vallon di Ciampestrin
Dal Cavallo continuano le vedute
Proseguiamo oltre sulla breve cresta
Il gruppo di Fanis
Val Badia
Il Vallon di Ciampestrin: 800 metri di discesa ma la nostra scorciatoia ci fa risparmiare tempo e metri di risalite
Una lunga osservazione e valutazione a vista sul percorso da tenere e si parte
Il percorso di discesa, in tratteggio possibile variante sulla pietraia sotto il ripido ghiaione iniziale
La prima parte molto ripida ed ostica è da percorrere con cautela perchè i sassi volano
Ormai sulla pietraia sottostante dove sembra tutto almeno più fermo...
Il solco tra la pietraia ed i pendii a sinistra, individuato dall'alto
I verdi dove qualche sparuto ometto e camminamento seguono linee più logiche
Individuato il segnavia CAI in basso a sinistra lasciamo la traccia e ci fiondiamo
Ah!!!!!!!!!
Grazie per la scorciatoia!
La giornata e l'intero racconto finiscono qui. Speriamo di non esserci troppo prolungati ma due giornate intense non sono facili da concentrare.
Un mio pensiero personale. Casualmente quest'anno - concomitante col centenario della grande guerra - ci siamo trovati spesso a percorrere zone del grande ed infame conflitto. Ogni passo percorso mi ha sempre lasciato grandi emozioni e riflessioni. Quelle rocce, pietre, sassi che sono state bagnate dalla pioggia, sferzate dal vento e gelate dal ghiaccio ogni anno... hanno anche visto - purtroppo - il sangue di tante persone mandate a morire per il nulla se non per l'egoistica e belligerante ambizione di pochi infami.
Non c'è eroismo in alcuna guerra e tantomeno nella morte che essa causa. L'unico vero eroismo è nella vita che a molti riserva prove talvolta insormontabili magari solo per una minima sopravvivenza. Non ci sono classifiche di guerre... ma quella che cent'anni fa ha visto il terribile massacro di tanti non è riuscita (come peraltro le successive) ad insegnare nulla ai pochi che conducono reiteratamente l'umanità in tali baratri.
Qualche raccomandazione sulla percorrenza:
- tutti i camminamenti militari sono ben tenuti ed attrezzati ma da considerare che molti tratti sono esposti seppure su tracce larghe
- i tratti della ferrata della Furcia Rossa sono facili ma spesso esposti anche se ben serviti dalle diverse scalette
- i dislivelli (parecchi anche se contenuti quelli intermedi) sono consistenti quindi buona gamba
- la discesa da noi percorsa dal Cavallo lungo il Vallon di Campestrin non è segnata; la si fa a vista e direi che solo la parte iniziale, la più ripida, è discretamente delicata. Bisogna avere confidenza con terreni del genere e questo si impara solo sul campo. La ricerca delle lingue... meno ostiche può essere complicata, quindi procedere accostati o comunque su linee sfalsate perchè quando i sassi si smuovono... volano! Una volta scesi sulla pietraia la pendenza scema e diventa più facile, basta puntare a nord ed il segnavia CAI che arriva da forc. di Lech lo si incrocia, prima o poi.
Relazioni tecniche complete le trovate sul nostro sito... se avete altre curiosità...
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