da alfasierra » 24/10/2018, 0:14
Bella ricerca e gran bei testi, complimenti; come pensavo non c'è una dizione univoca, ci sono molte varianti, pur rispettando una comune radice di origine.
Nei testi menzionati del forte non ne parla nessuno a parte il grande Antonio Berti (mitiche le sue guide "Dolomiti Orientali" della collana "Guide ai Monti d'Italia - C.A.I. - T.C.I.) e lo cita come "Tagliata 'ntra' Sass".
Peccato non poter attingere a fonti come i vari catasti Napoleonico e Austriaco, sempre che la zona sia nominata.
Riporto alcune ricerche per quanto riguarda il forte, costruito e battezzato dagli austriaci come "Tre Sassi".
Inizio citando il pioniere Walther Schaumann, grazie a lui molti (me compreso) hanno iniziato a percorre i luoghi montani teatro della Grande Guerra, è stato il primo a scrivere una serie di guide con itinerari e cenni storici molto dettagliati e in pratica unici per l'epoca (dal 1972 in poi), lo stesso fece in quegli anni Gianni Pieropan per le Prealpi Venete, Pasubio, Cornetto Ortigara, Grappa; oggi l'offerta di guide per i campi di battaglia è vastissima, grazie anche alla ricorrenza del centenario, ma negli anni '70 furono i primi.
- Schaumann Walther, "Guida alle località teatro della guerra fra le Dolomiti", Ghedina Edizioni, Cortina d'Ampezzo, 1972: "Forte Sasso di Stria";
- Schaumann Walther, "La Grande Guerra 1915/18 - Dolomiti Occidentali", Ghedina & Tassotti Editori, Bassano del Grappa, 1984: "Forte Sasso di Stria", disegno cartina austriaca "Sperre Tre Sassi";
- Bobbio Laura, Illing Stefano, Striffler Robert, Giacomel Paolo, "La Grande Guerra sul Piccolo Lagazuoi", Guida illustrata, Edizioni Print House, Cortina d'Ampezzo, 1997: "Forte Tre Sassi";
- Giacomel Paolo, "La Grande Guerra nella Valle d'Ampezzo - Cinque Torri", Print House, Cortina d'Ampezzo, 2002: "Opera Tre Sassi", "Forte Tre Sassi", "Tagliata Tre Sassi", "Forte Tra i Sassi";
- Giacomel Paolo, 1897-1901, "Cortina d'Ampezzo: Il forte austriaco Tre Sassi", in Aquile in Guerra - Rassegna di studi della Società Storica per la Guerra Bianca, Gaspari Editore, Udine, 2004: "Forte Tre Sassi";
- Giacomel Paolo, Zardini Marco, "La Grande Guerra alle Cinque Torri", Guida illustrata, Edizioni Print House, Cortina d'Ampezzo, 2004: "Forte Tre Sassi";
- Wachtler Michael, Giacomel Paolo, Obwegs Gunter, "Dolomiti - Guerra, dolore e morte", Athesia, Bozen, 2005: "Forte Tre Sassi", "Intrà i Sas";
- Striffler Robert, "Guerra di mine nelle Dolomiti - Lagazuoi-Castelletto 1915-1917", Panorama, Trento, 2006: "Forte Tre Sassi", "Tagliata Tre Sassi", "Sbarramento Livinallongo - Tre Sassi", disegno cartina austriaca "Sperre Tre Sassi";
- Colli Dino, Giacomel Paolo, Tosato Giorgio, Vecellio Roberto, "Itinerari Segreti della Grande Guerra nelle Dolomiti - Lagazuoi - Forte Tre Sassi - Sas de Stria", volume nono, Gaspari Editore, Udine, 2011: "Forte Tre Sassi";
- Di Martino Basilio - Cappellano Filippo, "La Grande Guerra sul Fronte Dolomitico", Gino Rossato Editore, Novale, 2014: "Forte Tre Sassi";
- Vianelli Mario - Cenacchi Giovanni, "Teatri di guerra sulle Dolomiti", Mondadori, Milano, 2014: "Forte Tre Sassi".
Dai testi consultati in mio possesso si evince che il nome è "Forte Tre Sassi".
Le descrizioni più interessanti del forte e della zona sono quelle delle storico Paolo Giacomel, in particolare riferisce che "il documento più lontano nel tempo che nomina i "Tre Sassi" può essere la carta topografica edita nel 1816 da Max Baron Liechtenstern, che tra la Valle d'Ampezzo e la Val Badia, segnò la Strada degli Tre Sassi".
E ancora: "Nel 1862 il grande alpinista viennese Paul Grohmann (1838-1908), non sempre preciso nel trascrivere i nomi delle località, annota "la strada dei Tre Sassi o Tra in-Sassi".
Cita poi documenti, schizzi, disegni, di uffici dell'esercito austriaco dove viene chiamato "Tre Sassi".
Per finire citando le mappe e gli estratti del libro fondiario dell'archivio del Comune di Cortina d'Ampezzo relativi alla compravendita avvenuta negli anni 1934-1936, riferisce che l'area è denominata dagli Ampezzani "Intrà i Sas" e poi ancora più in generale "Il luogo era noto ai boscaioli e ai pastori ladini d'Ampezzo dell'Antica Regola d'Ambrizzola come "Intrà i Sas".
Quello che sembra emergere è che viaggiatori inglesi ed austriaci chiamassero la zona "Tre Sassi", mentre gli Ampezzani "Intrà i Sas", infatti Paolo Giacomel ipotizza che "Tre" potrebbe essere la traduzione di "Intrà", oppure derivare da tre sassi di grandi dimensioni presenti lungo la strada da Passo Valparola a Passo Falzarego ritenuti di importanza militare.