fedipos ha scritto:Dico la mia: magari non è che avete qualcosa di più serio sul quale discutere? Magari:
1) Sono a 3000 metri sul Sass Rigais e mi arriva un tempesta imprevista sulla testa.
2) Trovo i cavi saltati causa fulmine e:
A) Non ho niente come materiale e soprattutto sono uno scemo che non sa fare niente anche se avessi il materiale.
B) Non prende il telefono per chiamare noialtri.
3) Esco dalla Tridentina e mi trovo la val Setus modello "lastra di vetro" e sono in scarpe da ginnastica e maglietta perchè sono un figo che fa la Pisetta in 47minuti e 38 secondi.
No, dico,Filippo... Una sana grattatina di balle no ???
Ovviamente potrei andare avanti per tre giorni. Conclusione: non c'è niente di meglio da leggere che una massa di stronzate del genere?Consiglio e proposta: anzichè giocare a valiutare le ferrate, perchè non giocate un pò a dare un classificazione a voi stessi?
Perché i ragazzi hanno ragione a chiedere una valutazione delle ferrate...
E proprio per quel motivo vorrei che si potesse arrivare a far capire che anche le ferrate devono avere una valutazione complessiva unita ad un'altra, più tecnica, che aiuti a capire le singole difficoltà tecniche del percorso.
Se uno continua ad insistere sul fatto che EEA non vuol dire un cazzo se non "percorso per escursionisti esperti con attrezzature", magari prima o poi is arriva a capire che EEA sono tanto la Stretta d iLuina che il Colodri, le Bocchette Alte, la Pisetta o la Costantini...
Tutte EEA...
E' quindi il caso di indicare che dato percorso EEA è da valutarsi F-M-D-MD a seconda delle caratteristiche d'insieme... E poi scendere nel dettaglio.
Sempre sperando che uno si ricordi che stiamo parlando di montagne o simili e che la durata delle giornate e la meteorologia hanno un certo influsso sulla riuscita...
Se, poi, uno prende il tutto un tot al chilo o proprio non si informa, non legge e non chiede, ne abbiamo da star qui ad accapigliarci su come valutare la ferrata X o Y... Quello partirà senza sapere e senza preoccuparsene e noi tutti gli auguriamo che gli vada sempre bene.
Tornando alla classificazione, ripropongo ancora una volta la doppia classificazione:
a) valutazione globale (avvicinamento - altitudine - dislivello - lunghezza percorso - impegno fisico - discesa - punti d'appoggio)
b) valutazione singoli passaggi e tipo di attrezzature.
Al riguardo - personalmente - trovo abbastanza chiaro e preciso il metodo adottato dai tedeschi, v., per esempio. www.klettersteig.de.
Ovviamente sono solo pareri... Scambiandoceli, però, magari riusciamo a far spuntare alcune idee che potrebbero essere interessanti anche per il sito.
Saluti a tutti
Lucarterio