Tornato da una due giorni sulle dolomiti di Sesto.....il primo giorno siamo partiti dal carnaio delle tre cime di Lavaredo,proseguendo verso il pian di Cengia e abbiamo fatto poi il giro attorno alla Croda dei Toni per dormire al rifugio Carducci.
Per attraversare la croda dei toni fino al bivacco dei toni posto alla forcella dell'agnel a quota 2580 mt circa,si deve sempre passare un nevaio perenne e piuttosto inclinato.....ero gia' passato qualche anno fa salendo dalla bellissima e selvaggia val Marden ma stavolta hanno modificato un po' il passaggio del nevaio aggiungendo un cavo molto lasco lungo una quarantina di metri che attraversa il nevaio stesso e ulteriori cavi sulle roccette in fianco al nevaio....una volta lo si percorreva tutto fino alla fine......
Comunque dal bivacco dei Toni ha inizio il nuovo sentiero attrezzato/ferrata che e' stata chiamata Severino Casara : e' un riadattamento del vecchio sentiero Cai n.107 che era stato chiuso perché soggetto sempre a frane e smottamenti,inagibile da alcuni anni...... noi l'abbiamo fatta quindi in discesa ....la parte piu' fastidiosa e' la discesa dal bivacco per circa 170 metri su terreno molto franoso coperto da ghiaino infido e reso "slavato" dalle continue pulizie dell'azione della pioggia e delle slavine invernali....poi si prosegue quasi per tutto il percorso in cengia quasi sempre attrezzata con cavi....la nuova ferrata e' veramente spettacolare....molto esposta su esili cenge....ci sono due ponti in legno da passare, uno all'inizio ,molto spettacolare a picco su un baratro impressionante, e uno alla fine....c'e' anche un passaggio particolare, il solito "passo del gatto" ,presente in altre ferrate e percorsi alpinistici ( il piu' celebre e' quello sulla cengia di Ball sul Pelmo) in cui bisogna veramente accortociarsi per poter passare......insomma si arriva poi alla forcella Maria nel versante opposto,quello che guarda la cengia Gabriella e si arriva alla fine al rifugio Carducci,passando l'ultimo ponte in legno......
dal bivacco dei toni al rifugio Carducci ci abbiamo messo circa 2 ore e mezza abbondanti....foto comprese.......
Io che sono contrario alla costruzione di nuove ferrate ,soprattutto se fini a se stesse, come le solite di cui abbiamo tante volte parlato in questo forum,stavolta devo dire che sono ben rimasto impressionato,sia per la spettacolarita' del percorso,sia perché comunque non e' altro che un riadattamento di un sentiero che gia' esisteva ma che era inagibile da anni,e che ci da la possibilita' di conoscere una parte di queste dolomiti altrimenti impossibile.....
dopo il pernottamento al Carducci,pronti per il secondo giorno: la salita alla cima del Popera.....ma qua spostiamoci allora su "itinerari/percorsi alpinistici" su questo forum.......