Era da tempo che volevo fare la Tridentina, ferrata celeberrima e vittima della propria fama visto che e' sempre iper-sovraffollata e praticamente impossibile da godere... ho in mente un giro che teoricamente e' fattibile in giornata, a costo pero' di mille imprecazioni a causa del traffico in ferrata e dello snaturamento dei luoghi dovuto all' iper frequentazione... impreco nel traffico tutta la settimana, vado in montagna per stare tranquillo e in pace col mondo, e dividendo il giro in due giornate gli do un sapore completamente diverso...
Cosi' sabato mattina mi sveglio con calma e lavoricchio un po' fino alle 11,30 poi via a casa, zaino e scarponi in macchina, e via direzione Passo Gardena.
Partendo da Padova a mezzogiorno e venti non trovo praticamente un cane per strada e in 2 ore e 40 (via Val Zoldana) sono al piazzale della Tridentina
Scarponi, imbrago e attrezzatura varia e alle 15 mi incammino. NON C'E' NESSUNO, NE DAVANTI NE DIETRO, sono libero di godermi la ferrata, di fermarmi quando cavolo mi pare e di accelerare quando ho voglia, non mi sembra vero!!!
Parto col primo tratto di scalette
e sbuco sul sentiero di collegamento
Arrivo alle cascate e all' attacco del secondo tratto
Ancora cascate
Panorama sulla Val Badia
e si prosegue in tutta solitudine e relax
trovo pure una stella alpina tra le rocce
Continuo la mia risalita
e a meta' del terzo tratto sfrutto una comoda roccia a forma di sella per fare una pausa, ovviamente sempre legato e agganciato...
Riparto e arrivo alla famosa passerella
Ultimo sforzo ed arrivo al Rifugio Cavazza, dominato dal Piz da Lech
Al rifugio una comitiva mi racconta di essere partita la mattina presto ed aver impiegato 5 ore, aspettando 1 ora all' attacco prima di riuscire ad agganciare il primo moschettone: quasi mi linciano quando gli dico che c' ho messo 2 ore e 50 dal parcheggio al rifugio
intanto si forma il mare di nuvole
Faccio una doccia ed esco preciso perfetto sincronizzato per la cena, 2 ciacole col gestore che ringrazio per avermi dato la dritta di attaccare la ferrata tra le 15 e le 16, qualche grappa, e alle 22,30 sto gia ronfando di gusto
Mi sveglio alle 5 per godermi l' alba
Siamo sulle Dolomiti, qui alba vuol dire enrosadira, dritta sparata sul Piz da Lech
Vado a preparare zaino e attrezzature in attesa della colazione, e alle 6.55 di mattina arrivano due tipi in assetto da ferrata che ordinano mezzo litro a testa di weissbier e panino con sopressa e formaggio!!!
sono due corvaresi che hanno attaccato la ferrata alle 5 come "palestra mattutina" prima di andare a lavoro: hanno un negozio di articoli sportivi e devono scendere ad aprire!!!
Archiviato il trauma, faccio colazione e con un' aria frizzantina (5 gradi, una gioia in confronto ai 40 di Padova) mi avvio lungo il sentiero 666
mi sfiora il pensiero di Piz Pissadu' ma la colonna di gente che lo sta gia' salendo mi fa cambiare idea
Man mano che risalgo la Val de Tita, mi si svela sempre piu' il magnifico paesaggio dell' altopiano del Sella: WALKING ON THE MOON, sto camminando sulla Luna
e' uno spettacolo
Arrivo cosi', in assoluto silenzio, col solo rumore dei miei passi ed il fischio di qualche corvo alla Forcella d' Antersass
Potrei fare il breve sentiero attrezzato, ma preferisco allungare lungo il classico su e giu' per l' Antersass
Arrivo al Rifugio Boe' dove ne approfitto per una fetta di strudel accompagnata da un the caldo
Dopo essermi consultato col gestore, riparto per il sentiero 651 della Val de Mezdi'
meno satanico del 666 ma piu' diabolico: a causa di un ripido nevaio permanente e' infatti classificato sentiero per esperti con calzature adeguate
Il primo tratto attrezzato con corde fisse e' abbastanza abbordabile
ma poi viene il bello
superato con attenzione il nevaio il sentiero prosegue su vallata detritica in un ambiente che piu' selvaggio e inospitale non si puo' : frana un giorno si e un giorno no MA QUANTO E' BELLO!!!
Cammina cammina arrivo al bivio col sentiero 29 per il Passo Gardena che mi riportera' al parcheggio
e l' ambiente si fa piu' umano
Passo per il bivio della seconda parte dellla ferrata e vedo un serpentone di sventurati agganciati alla parete, no, ste code da biglietteria del treno non fanno per me...
tiro dritto e in mezzora mi congiungo col sentiero che scende dalla Val Setus, giusto sopra il parcheggio
Che dire, UNO SPETTACOLO, un giro che con la normale tabella di marcia turistica puo' diventare un calvario, se spezzato in 2 giorni diventa un' autentica meraviglia: paesaggi lunari, selvaggi, solitudine e silenzio, puo' non sembrare vero ma... preso all' orario giusto anche questo e' il Sella