Tris di cime alla Vallaccia: ferrata Gadotti

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Tris di cime alla Vallaccia: ferrata Gadotti

Messaggioda dokkodo54 » 09/10/2018, 21:45

Passando da Pozza di Fassa, non si può non notare che proprio sopra al paese incombe un gruppo di ardite e verticali cime solcate da profondi canaloni.
Cime che dal basso sembrano insormontabili e persino irraggiungibili.
Inoltre, quando fa brutto tempo, queste montagne sono spesso squassate da poderosi temporali con tuoni e brontolii che fanno tremare i muri delle case di Pozza.
Sarà per questi motivi che il piccolo gruppo della Vallaccia è rimasto finora abbastanza intoccato e selvaggio, servito da ben pochi punti di appoggio e poco frequentato dall'uomo.
Un'oasi della Natura, che resiste in mezzo a montagne che subiscono ben altri livelli di antropizzazione.

In realtà la Vallaccia è alla portata del buon escursionista che sia in grado di affrontare una facile ferrata e non abbia paura di far fatica, perché l'itinerario attrezzato che attraversa questa zona solitaria non presenta particolari difficoltà tecniche, ma è lungo, faticoso e decisamente isolato.
Pare interessante, no? :okkemo:

Era da tantissimo tempo che non andavo in Vallaccia e in particolare al suo piccolo bivacco. Tempo, quindi, di ritornare.
Lascio perciò l'auto in un ampio parcheggio nei pressi di Malga Crocifisso e scendo per qualche centinaio di metri lungo la strada asfaltata a imboccare una forestale con indicazione per il bivacco Zeni.
Conosco bene questo bivacco, oggetto di recenti polemiche per la "sponsorizzazione" di una nota ditta di abbigliamento di montagna. Particolare punto di appoggio che gli arrampicatori sfruttano come base di partenza quando vanno alla conquista delle pareti che ne fanno da spettacolare cornice.

La strada forestale muta presto in sentiero. Un sentiero ripido che sale ratto nel bosco, tracciato per attraversare quante più linee di livello nel minor spazio possibile. Insomma, un taglia-gambe che si arrampica lungo il Rio Vallaccia puntando dritto dritto al cuore di questo gruppo.
Ogni tanto gli alberi si diradano a incorniciare il gruppo del Catinaccio, dirimpettaio diretto della Vallaccia.

1.Catinaccio.incorniciato.JPG
Il Catinaccio incorniciato
1.Catinaccio.incorniciato.JPG (121.94 KiB) Osservato 2785 volte


Si attraversa il torrente e il bosco inzia a sfoltirsi. Gli alberi cedono il posto ai mughi e a grossi blocchi di roccia, e iniziano finalmente a far la loro comparsa le cime che contornano la Vallaccia.
Il sentiero attraversa questo labirinto roccioso senza pensare nemmeno per un momento di diminuire la pendenza della salita.
Tutto il giro è molto lungo, e allora il passo deve necessariamente farsi umile in questo vallone, altrimenti si rischia di esaurire subito le energie e di rimanere a secco proprio sul più bello.
Ci si addossa alla verticale parete del Sasso delle Undici e si entra in uno stretto canale, seguito da un facile salto attrezzato. Qualche altra facile roccetta e si monta sul pianoro che ospita il bivacco Zeni.
L'ambiente è splendido e magicamente intoccato, eccetto per la presenza del bivacco. Presenza comunque abbastanza discreta.
La testata della valle è un luogo particolare e appartato, che ti fa sentire completamente fuori dal Mondo. Qui ci siamo solo noi e la Natura.

2.Testata.della.Vallaccia.JPG
La testata della Vallaccia
2.Testata.della.Vallaccia.JPG (73.27 KiB) Osservato 2785 volte


Poco sopra al bivacco iniziano le attrezzature della ferrata dedicata a Franco Gadotti.
Questa è abbastanza facile e discontinua, tant'è che alcuni la declassano a "sentiero attrezzato". Tuttavia ci sono diversi tratti esposti quanto basta, per cui il mio consiglio è di non sottovalutarla e affrontarla con l'attrezzatura al completo.
La prima sezione, che porta dal bivacco Zeni al Sasso delle Dodici, ha facili passaggi assicurati intervallati da lunghi tratti di sentiero. Un ripido canalino non attrezzato sbocca a un panoramico forcellino. Al di là di questo una corta discesa porta nell'anfiteatro di ghiaie fra il Sasso delle Dodici e il Sas Aut.
In questo ambiente splendido termina la prima parte della ferrata Gadotti.
Dal versante opposto dell'anfiteatro, si stacca la traccia per la prima cima del tris: il Sasso delle Dodici. Val la pena, prima di proseguire per il Sas Aut, di affrontare quelle poche decine di metri di salita che ci separano dalla punta del Sasso delle Dodici, perchè questa erbosa cima è molto panoramica e merita una visita.

3.Sasso.delle.Dodici.JPG
Il Sasso delle Dodici
3.Sasso.delle.Dodici.JPG (79.19 KiB) Osservato 2785 volte


Tornati sui propri passi, si incrocia una deviazione che riporta verso valle. E qui un esame di coscienza è d'obbligo, perchè non siamo nemmeno a metà dell'itinerario, per cui, in caso di qualunque problema, meglio prender subito la decisione di rientrare. Altrimenti in seguito non si avrà più la possibilità di farlo.
Dritto davanti a noi si vede la prosecuzione del viaggio, con la cima del Sas Aut lassù che aspetta. Vien da chiedersi come si possa salire in vetta senza troppe difficoltà, data la verticalità e la complessità della parete.

4.La.parete.del.Sas.Aut.JPG
La parete del Sas Aut
4.La.parete.del.Sas.Aut.JPG (77.81 KiB) Osservato 2785 volte


Ma la ferrata trova una sua strada molto logica, passando prima per un canalino e poi sfruttando una comoda cengia.
Si arriva alla fine delle attrezzature, su un inaspettato pianoro erboso, che neanche ci se ne accorge. Ma per "conquistare" anche la seconda cima del tris, è necessaria una breve divagazione fuori traccia, salendo per qualche decina di metri alla "vera" cima che il sentiero "ufficiale" in effetti trascura passando poco più in basso.
Anche la cima del Sas Aut, che in pochi raggiungono vista l'assenza di tracce, è assai panoramica.
Conviene fermarsi un poco qui, a fianco di una delle croci di vetta più essenziali di tutte le Dolomiti, per godere del panorama, riposare e recuperare le energie prima di affrontare la parte più "tecnica" (per così dire) del percorso attrezzato.

5.Sas.Aut.JPG
In cima al Sas Aut
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Re: Tris di cime alla Vallaccia: ferrata Gadotti

Messaggioda dokkodo54 » 09/10/2018, 21:51

Raggiunto un forcellino dal quale è possibile osservare il proseguimento del percorso fino a Forcella Baranchie (ma è meglio non guardare troppo avanti, per non farsi scoraggiare proprio adesso :lol:), le attrezzature si fiondano giù per un impressionante canalone a ridosso della parete verticale del Sas Aut.
Questa discesa, in ambiente severo e molto particolare, rappresenta a mio parere la parte più "difficile" di tutto il percorso. Comunque le attrezzature sono in ottimo stato, con chiodatura anche fin troppo corta e staffe che agevolano i punti più ostici, e difficoltà "vere" in effetti non ce ne sono (almeno per me).

6.Il.canalone.JPG
Il canalone
6.Il.canalone.JPG (129.93 KiB) Osservato 2784 volte


Molto divertente questo canalone in discesa, tant'è che non riesco proprio a rinuciare a fare una delle mie "solite" foto. E non posso esimermi dall'allegarla qua, altrimenti i miei ammiratori resterebbero sicuramente delusi... :lol:

7.Il.dokkodo.JPG
Il dokkodo
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Una paretina verticale abbondantemente staffata porta all'interno di un canalino che chiude la parte "ferrosa" del giro. L'uscita dal canalino è attraverso una fenditura nella roccia che costringerà qualcuno a togliersi lo zaino o, in alternativa, a intraprendere una istantanea dieta :lol:
Si percorre un tratto di stretto sentiero moderatamente esposto fino alle ghiaie sotto al Sasso della Luna dove si possono oramai svestire i sacri paramenti, con l'eventuale eccezione del caschetto, che transitando sotto a queste pareti qualche dubbio potrebbe venire.

8.Proseguimento.JPG
Proseguimento verso forcella Baranchie
8.Proseguimento.JPG (110.1 KiB) Osservato 2784 volte


Ora, armati di pazienza e senza cedere all'impulso di forzare, inizia, due passi avanti e uno indietro, la salita su ghiaione verso la forcella Baranchie.
Per fortuna che il dislivello alla forcella non è eccessivo, perchè oramai la fatica comincia a farsi sentire e il fondo non è dei più agevoli.
Di là dalla forcella ricominciano i prati e i fischi con cui le marmotte annunciano il nostro indesiderato arrivo.
Fa la sua comparsa, finalmente, la Punta della Vallaccia, cima più alta del gruppo e terzo e ultimo obbiettivo della giornata.
Qualche su e giù e si approccia la Forcella della Costella, con bella vista sulla cresta dei Monzoni (altro bel percorso attrezzato).

9.Forcella.Costella.JPG
Forcella Costella
9.Forcella.Costella.JPG (83.61 KiB) Osservato 2784 volte


Ma, prima di iniziare a scendere in forcella, occorre far caso a una traccia non segnata che si stacca a sinistra in salita e che conduce fin sulla Punta della Vallaccia.
Frequentata essenzialmente da camosci, che lasciano le loro tracce per ogni dove senza alcun ritegno :lol:, questa cima è sicuramente la più panoramica del gruppo e sarebbe veramente un peccato essere arrivati sin qui e non salirla.
Ma sarà che le cime, per me, hanno un fascino particolare e mi attirano in modo irresistibile...
Sarà che dalla forcella Baranchie mi sono un pò riposato...
Sarà che, dopo, resterà solo discesa...
Fatto sta che salgo su per la china come uno dei camosci di cui sopra e arrivo in vetta prima ancora di capire se sono troppo stanco per potermi permettere quest'ultima salita oppure no :lol:
Oh, la cima è veramente panoramica come promesso, ed effettivamente non avrei proprio voluto perdermela. Provare (o guardare le foto del prossimo post :lol:) per credere.
Ora un pò di meditazione è d'obbligo. Basta cercare un posto sufficientemente sgombro dalle "tracce" di cui è tappezzata tutta la vetta.
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Re: Tris di cime alla Vallaccia: ferrata Gadotti

Messaggioda dokkodo54 » 09/10/2018, 21:56

10.Punta.della.Vallaccia.JPG
Punta della Vallaccia
10.Punta.della.Vallaccia.JPG (98.95 KiB) Osservato 2784 volte

11.Punta.della.Vallaccia.Catinaccio.JPG
Catinaccio
11.Punta.della.Vallaccia.Catinaccio.JPG (115.59 KiB) Osservato 2784 volte

12.Punta.della.Vallaccia.Marmolada.JPG
Marmolada
12.Punta.della.Vallaccia.Marmolada.JPG (113.27 KiB) Osservato 2784 volte


Discesa per lo stesso percorso d'andata a rientrar sulla traccia "ufficiale", e ora non manca molto per forcella Costella.
Questa è un'altra panoramica finestra fra le innumerevoli offerte da questo giro.

13.Forcella.Costella.JPG
Di là da forcella Costella
13.Forcella.Costella.JPG (112.75 KiB) Osservato 2784 volte


Passata la forcella, si perde rapidamente quota sulle ghiaie al di sotto della parete, senza difficoltà (almeno, per me), fino a raggiungere i prati che annunciano l'arrivo al rifugio Vallaccia, piccola perla isolata di presenza umana in questi luoghi.
Prima di arrivare al rifugio, una traccia consentirebbe di trasformare in "poker" questo "tris" di cime, inanellando anche la salita al Sasso delle Undici.

14.Bivio.per.il.poker.JPG
Il bivio per il poker (riservato ai giuovani...)
14.Bivio.per.il.poker.JPG (94.33 KiB) Osservato 2784 volte


Forse a qualche "giuovane" :lol: che eventualmente passerà da queste parti verrà voglia di aggiungere alla torta anche questa ciliegina, ma a me no di certo...
Oggi ho "già dato" e, col pensiero, sono già giù al paese di Pozza. Davanti a una bella ma soprattutto fresca birra, come spesso mi capita di fare per coronare una giornata in Montagna particolarmente gradevole come questa.

Buone Montagne,
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Re: Tris di cime alla Vallaccia: ferrata Gadotti

Messaggioda vitto57 » 10/10/2018, 9:08

Bel giro!Bell'ambiente!Complimentoni.Peccato solo per le nuvole :lol: !
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Re: Tris di cime alla Vallaccia: ferrata Gadotti

Messaggioda dokkodo54 » 15/10/2018, 19:22

vitto57 ha scritto:Bel giro!Bell'ambiente!Complimentoni.Peccato solo per le nuvole :lol: !


:lol: :lol: :lol: infatti...

Difficile immaginare che il giorno successivo il meteo sarebbe stato un disastro, anche se qualche piccolo indizio nelle foto in effetti c'è...

Grazie per il commento.

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