Pale di San Martino, uno dei gruppi piú belli delle Dolomiti... me ne sono perdutamente innamorato...
E quando sono ancora in parte imbiancate... è magia, magia pura.
Cosí decido di affrontare a inizio stagione il giro annuale dedicato a loro: questa volta sarà un giretto in giornata, ma per quanto breve, sarà tremendamente spettacolare: l' anello del Mulaz dal Passo Valles.
Durante la programmazione faccio due errori che pagherò carissimi:
1-sottovaluto il traffico sulla statale durante la settimana
2-non considero che ci sarà la prima botta di caldo
Cosí la mattina parto non eccessivamente presto e mi trovo subito imbottigliato tra camion e colonne: bestemmie a non finire e arrivo a Passo Valles con oltre mezzora di ritardo sul previsto...
appena scendo dall' auto poi vengo investito da un sole che quasi mi fa svenire
amen, il cielo sembra quasi finto, io lo chiamo "blu photoshop", non una nuvola, ok so già che il caldo mi distruggerà e ho pure il ginocchio scassinato che rompe le balle, ma non posso perdermi una giornata come questa!
Praparativi veloci, e mi metto in marcia lungo il sentiero 751: destinazione Forcella Venegia
Subito passo davanti alla chiesetta, davanti a cui le signorine pascolano beate
mentre i panorami cominciano già a svelarsi: cominciamo con la catena dei Colbricón, che hanno ancora le ultime tracce di neve
Il sentiero qua va via tranquillo
mentre le visioni aumentano
alle spalle inizia a far capolino il complesso di Cima Uomo
mentre piú in fondo le creste di Pelmo e Civetta sono cavalcate dalle nuvole
dopo un breve strappetto, il sentiero torna soft
mentre alle spalle inizia a farsi vedere anche Lei, la Regina
intorno a me invece l' ambiente è particolare, caratterizzato da rocce scure non dolomitiche: questa infatti è terra di confine, dove le ultime propaggini dei Lagorai si incuneano nelle Dolomiti
pian piano il sentiero inizia ad aumentare la pendenza
mi sto avvicinando alla forcella, e prima di valicarla mi volgo un' ultima volta alle spalle
servono spiegazioni?
ari
Mi ripiglio dalle bave e mi porto a Forcella Venegia
mi affaccio di la e...
e...
e...
ELAMADONNA!!!!
mi si para davanti la catena settentrionale: Mulaz, Cima di Valgrande, Vezzana, Cimón de la Pala...
ciao, ho capito, mi siedo qua e vaneggio un po'
è scientificamente, fisicamente, mentalmente impossibile muoversi davanti ad uno spettacolo del genere...
dicevo che le Pale sono uno dei gruppi piú belli delle Dolomiti, bene, questo è uno dei suoi lati piú spettacolari
POTERE E POTENZA
dopo un tempo di cui ho perso il conto, riesco a rimettermi in marcia seguendo il sentiero 749
Lei non è d' accordo, e si fa sentire!
la passeggiata continua in leggera discesa, fino a raggiungere un bivio con "ometti/funghetti": a sinistra si stacca una comoda mulattiera, a tratti anche bella larga, che taglia il pendio restando sempre in falsopiano, infilandosi a tratti tra i radi alberi...
radi alberi che non precludono queste immense visioni
son la che passeggio beato e tranquillo, anche per non forzare la gamba, intanto mi godo i contrasti di questo posticino, in basso e intorno il verde dei pascoli e degli alberi, sullo sfondo le immensità dolomitiche...
il sentiero raggiunge e attraversa il vallone che scende dal passo della Venegiòta
e mi si spalanca davanti questa conca di pascolo contornata dai giganti
dove le regine si godono il riposino al sole
Lei è piú curiosa delle altre, e viene a salutarmi
io da persona educata ovviamente ricambio il saluto
e proseguo attraverso i pascoli
con un panorama del genere, verrebbe da buttarsi al sole e dire ciao alla camminata
attraverso il greto di un torrente, e qua arriva il fattaccio: mi fumo il sentiero
i paletti segnavia sono stati rimossi alcuni anni fa, bolli non se ne vedono... vado aa occhio...
il risultato è che tra salire e scendere in cerca della traccia mi sarò fatto 300 metri disl in piú
riesco comunque a recuperare qualcosa di somigliante ad una traccia, fino a rinvenire qualche sbiadito bollo rosso alcuni metri piú in basso, tanto comunque la direzione quella era...
e arrivo finalmente all' imbocco del famoso canalone, che si presenta ancora ben innevato: MI PIACE
inizio a risalirlo, ma dopo un primo tratto su neve tornano fuori le ghiaie... non che mi dispiaccia eh
intanto dietro é cosí
e tho, chi si rivede, una mia vecchia conoscenza, il Làtemar
Il ravanamento prosegue
e si torna sulla neve: qua inizio ad avere un caldo becco: ho il sole piantato in testa, e la neve crea un immenso specchio, sembra di essere in lampada dall' estetista
Però che spettacolo
il tutto mentre godo di un accompagnamento musicale che manco la new age: dal basso sale il concerto dei campanacci delle mucche, dall' alto il suono di questa cascatella che potrei chiudere gli occhi e andare in catalessi...
Arrivo in vista delle prime corde, che emergono letteralmente dalla neve
riposino, preparativi, sigaretta che ci sta sempre, e via mi aggancio e inizio a salire
non male la vista da qua
passo all' altezza della cascata
e continuo a salire
godendomi le pareti del Mulaz che si fanno sempre piú imponenti
ehi, tu!
eh?
SBADADAM! mi arriva una tegola in faccia
ancora non capisco cosa mi sia successo
a sinistra intanto ho il Mulaz che sale, io proseguo dritto sotto ipnosi
POI CAPISCO
Cima e Campanile di Focobón, Torre Quattro Dita, Campanile e Cima di Valgrande...
e in mezzo a loro, il Passo delle Faràngole, che avevo risalito 2 anni fa...
sto sbavando come un cane, e proseguire diventa veramente difficile...
...ma bisogna! si, peccato che tra un delirio e l' altro abbia perso di nuovo la traccia
Vabbé dai, la direzione è quella, da qualche parte si arriverà...
e infatti arrivo a Passo Mulaz
e quando mi affaccio, altra tabella sui denti...
e una tabella di quelle forti, perché mi si apre davanti la grandiosità dell' alta Val Focobón, dominata dalla Trinità di Falcade
in fondo poi il Pelmo e la Civetta si sono sbarazzati delle nuvole che li circondavano
inizio a scendere
o meglio, ci provo, visto che ogni due passi mi fermo a far foto
tra una foto e l' altra, finalmente arrivo al Rifugio Volpi di Misurata
Inutile dire che dal rifugio il panorama è qualcosa di pazzesco, figurarsi, alla testata di una valle del genere non potrebbe essere altrimenti
Poi con la giornata che c'è viene voglia di prendersela con mooooooooolta calma
Cosí, seduto sui tavoli esterni e coccolato dal rumore di una cascata vicina, mi bevo una cosa, per recuperare un po' di liquidi, faccio una bella chiaccherata coi gestori, poi con calma tocca a una bella tagliatellata coi funghi
poi altro relax e altre chiacchere, aaah che ben!
Guardo l' ora, oooops forse l' ho presa con un po' troppa calma
cosí faccio caffettino-grappino-sigaretta , saluto e mi metto in marcia
anzi, prima di mettermi in marcia ci sta pure un selfie
Bon, vorrei mettermi in marcia, ma come fai quando davanti hai sto cinema?
in qualche modo riesco ad avviarmi: sentiero 751, destinazione Passo Valles
Do un ultimo sguardo al rifugio
Poi via!
e subito passo ai piedi della cascata che col suo suono mi allietava mentre mi rilassavo al rifugio
il sentiero punta al Sasso Arduini, quindi all' inizio c'è qualche metro da salire, poi però diventa velocemente una piacevole traversata
non resisto, e mi giro ancora una volta verso il rifugio e le meraviglie che lo sovrastano
forza avanti!
Bella, evito di guardare da una parte per imbambolarmi dall' altra
Mi spiego?
a forza di stop-and-go arrivo in prossimità del Sasso Arduini, non lo salgo perché sono LEGGERMEEEEEEEENTE in ritardo, giusto un paio d' ore
proseguo e... qua arriva il bello: un nevaione da attraversare
via in picchiata
uscito dal nevaio, mi sembra quasi di essere a picco sulle media Val Focobón, con la Cresta dei mar in bella mostra subito dopo il Campanile dei Lastèi
attraverso poi questo ruscello che, visto il pieno scioglimento delle nevi, è bello carico, e con questo caldo invoglierebbe una doccia...
Mano a mano che avanzo, il terreno si fa sempre piú lunare
alle spalle però ci sono sempre loro a dominare
intanto incontro un altro nevaio: non mi piace camminare sulla neve, nooooooo, scherziamo?
Passo la neve, inizio a scendere il canale e...
...niente, mi fermo, mi siedo, accendo una sigaretta e resto là
Sento una vocina... Hey, hello? c' è nessuno?
eh?
vuoi restar qua fin notte?
errr...
in effetti...
mi rimetto in marcia e affronto un paio di brevi tratti attrezzati
che mi depositano su quest' altro nevaio
piú avanti il ruscello attraversato prima forma una cascata, oggi è la loro giornata
E qua arriviamo al bello: c' è da scendere un canalino attrezzato, tutto intasato di neve, unica alternativa ad un salto di una ventina di metri
e mo?
e mo si passa "à la Blitz"
mi incastro negli spazi tra la neve e la roccia, e approfitto della neve morbida per tirar fuori il cavo, fino ad arrivare sulla "terra ferma"...
da sotto il canale si presenta cosí
raggiungo il fondo, poi il sentiero, sempre agevolato da qualche cavo, torna ad alzarsi
dopodiché si lascia andare ad una rilassante discesa, quello che ci voleva!
sotto di me la media Val Focobón, col sentiero che da Passo Fochet scende alla piccola casera
do uno sguardo indietro, i colossi ormai sono spariti
al loro posto tutta la cresta dei Mar
supero un breve tratto attrezzato in salita
poi è tutto relax
SORPRESA! Loro tornano a farsi vedere
Intanto il sentiero torna brevemente a salire
Ultime brullerie
e arrivo al passo dei Fochét di Focobón
adesso per salutarmi è uscito a salutarmi anche l' Agnèr, lo spigolo degli spigoli
Breve sosta e mi rimetto in marcia, dai che ormai siamo a buon punto
i giganti ormai mi hanno abbandonato, ma le visioni non mancano... adesso poi che sto scavalcando lo spartiacque...
diciamo che mi sta venendo l' acquolina in bocca
e infatti arrivo al Passo Venegiòta
ed eccolo là il Cimón
Da qua il sentiero è molto rilassante e si potrebbe allungare il passo, peccato che il ginocchio mi dia sempre piú noia, e si sia messo anche un piede a causa di un movimento stupido di qualche ora fa
a consolarmi, le magiche visioni che avevo abbandonato stamattina
ormai siamo in finale, ultima salitina sotto Cima Caladora
e guadagno la piacevole cresta
da qua è tutta discesa
ed infatti arrivo in breve a valicare la Forcella Venegia e a scendere verso il Passo Valles
arrivo giú che sono un rottame: dilaniato dal caldo, ginocchio e piede dolorante, in ritardo astronomico... se tutto va bene non mi danno neanche l' ecoincentivo
Però che giro, CHE GIRO!!!
Probabilmente uno degli anelli piú belli sul gruppo delle Pale, reso ancor piú spettacolare dalla quantità di neve ancora presente.
PALE MON AMOUR, non mi deludete mai