Carissimi,
come annunciato qualche mese fa il Moderatore Globale con delega al controllo proattivo di Fedipos si dimette.
Da oggi non sarò più Moderatore del Forum.
Le motivazioni sono varie, molteplici e non credo valga la pena riportarle tutte.
Semplicemente, ogni persona, come ogni tendenza, ogni moda o ogni collaborazione, prima o poi fa il suo tempo.
Nel forum di vieferrate.it io ho ampiamente fatto il mio tempo ed ho sopportato più del lecito e dell'abituale. Non potevo più far parte del forum come utente e en passant come Moderatore. Ho smesso di postare report sulle mia attività escursionistiche, alpinistiche o legate alla cultura id montagna. Ho cercato di dedicarmi allo stesso con l'equidistanza necessaria, col risultato che ho smesso di divertirmi.
La presenza della continua disputa tra Fedipos, fedipossiani ed antifedipossiani prima e l'arrivo di qualche troll che tentava di darsi qualche aria di pseudocultura dopo mi hanno fatto disamorare di quel che rimaneva (peraltro poco) verso questo forum.
Mi sono reso conto che la mia figura dava fastidio e toglieva spazio a qualche persona che, non potendo rifulgere di luce proprio nella vita reale, sperava e spera di poterlo fare dietro al solo nickname nello spazio virtuale...
Non da ultimo mi sono reso conto di essere ormai troppo distante dallo spirito contemporaneo degli utilizzatori delle "vie ferrate": Io faccio parte di chi ama andare per monti, facendo escursionismo (camminate e ciaspolate di ogni tipo, sentieri attrezzati o vie ferrate) o alpinismo (arrampicate in montagna su terreno roccioso e qualche sparuta scalata su misto, molto di rado). Il trend attuale vede sempre di più con occhio benevolo ciò che per me è un abominio, come il proliferare di inutili florilegi di cavi e pioli ovunque sia possibile (specialmente se in prossimità di un rifugio).
Mi rendo conto del fatto che tutto ciò fa parte di quello che possiamo definire progresso e sviluppo economico dell'ambiente montano... Lo capisco, ma io sono di pensiero differente e seguo chi vede la necessità di monitorare e calmierare gli eccessi del progresso stesso.
Il nuovo tipo di ferrate e di altri abomini che stanno sorgendo è a mio avviso spesso un eccesso inutile e destinato a portare più danni che altro.
Il "ferratismo selvaggio del XXI secolo" è assolutamente antididascalico ed anti-istruttivo, In più non rispetta le linee guida del CAI e di altre associazioni per il rispetto della montagna e per una fruizione consapevole e sostenibile della stessa.
Io sono e resto uno strenuo propugnatore della bellezza di "sentieri attrezzati e vie ferrate" logici e con un sano bagaglio di storia, oltre che di panorami e/o sensazioni... Siano tutelate le Mesulels, le Bocchette, il sentiero Dibona, i sentieri del Paterno, della Torre di Toblin... Finché avrò fiato ne magnificherò la bellezza.
Il resto, le immonde serie di pioli, scalette, serie di cavi per la creazione di carrucole, ponti tibetani che di tibetano nulla hanno, lasciateli ai parchi giochi, ai parchi attrezzati per chi vuol provare adrenalina a basso rischio. Sono piacevoli, divertenti, quello che volete, ma nulla hanno a che vedere con vie ferrate e sentieri attrezzati quali abbiamo conosciuto fino a pochi anni or sono.
La tendenza, da me più volte denunciata e temuta, verso la creazione di una nuova "disciplina" chiamata "ferratismo estremo" in cui si seguiranno cavi, pioli, reti dei pirati ed altre amenità indipendentemente dal contesto storico ed ambientale per il "solo gesto" (scimmiottando quanto avvenuto per l'arrampicata sportiva versus le scalate su roccia in ambiente) è un trend che non mi piace e non mi interessa.
Non voglio dire che sia il Male. Semplicemente "mi chiamo fuori", non è il mio mondo e non trovo corretto stare a far da Moderatore che parla male e solo male di ciò che appassiona gli utenti del forum e li porta ad entrare nelle discussioni.
Questo è il mio pensiero, che da tempo è maturato e che in parecchie occasioni ho cercato di condividere con conoscenti o interlocutori vari.
Non voglio, ribadisco, dire che il mio pensiero sia quello "giusto". Lo è di certo per me e, come è giusto che sia, non condividendo più i medesimi principi con la maggioranza dei fruitori, è bene lasciar spazio a chi, invece, ben si trova nelle categorie da me esecrate ma che hanno tutto il diritto di esistere e di perorare la propria causa (purché non vadano a distruggere, in nome della propria causa, quella altrui, per esempio cancellando con l'allestimento di una ferrata, una qualche via di arrampicata "storica" esistente da tempo...).
Buon divertimento a ciascuno come meglio sembra.
Un saluto carissimo a tutti
Luca Calvi, alias Arterio Lupin