namasté
ho deciso di aprire un post a celebrare uno dei paesi.....dei popoli......che mi hanno dato di più in tutta la mia vita; mi auguro (è questo il mio intento) di trasmettere, almeno in parte, la estrema bellezza di quei posti e di quella gente; la grande spiritualità delle culture-religioni-filosofie che ti accompagnano tra quelle Montagne; la partecipazione, da spettatore o semplice curioso, alla visione di templi sacri, usi e costumi che hanno a che fare con le pratiche animiste-lamaiste-buddiste-induiste-bon ecc. che si trovano in Nepàl, sì che altri possano, magari grazie anche a questo piccolo contributo, a loro volta andare la, un giorno, nelle alte terre , al cospetto delle più alte Montagne del mondo, camminando al fianco di gente umile e povera ma generosa come pochi.
Ora lo posso fare; ho sommato 75 giorni di Vita in Nepàl; mi son svegliato (per poi camminare) 42 volte in mezzo all’Himalaya, e 22 giorni li ho passati a Kathmandu e nella sua valle, è per 11 giorni ho incrociato le dita in “trasferimenti” (per bus, jeep, aereo o altro che fossero) tanto spettacolari e affascinati quanto sfiancanti e “pericolosi”.
Ora devo tornare un po’ di tutto questo a quella regione della terra, almeno in stima, ammirazione, gratitudine e…..”pubblicità”.
Intanto inizio dal nome correttamente pronunciato……”scusa Nawang……is Nepal or Nepàl?”….”is Nepàl Mauro”; ecco….per la cronaca la dizione esatta è Nepàl, punto.
Poi un breve, ma doveroso ringraziamento a chi il Nepàl me lo ha fatto conoscere, mi ci ha fatto andare, me lo ha presentato e, passato il “testimone”, messo nelle condizioni di poter essere a mia volta “capo spedizione” come è stato nel 2018; quindi un grazie grande al Filippo-Fedipos per le cose su dette; abbiamo litigato, ci siamo azzannati, fatto riunioni sul far della sera sotto al Nilgiri per decidere (assieme, perché mi ha sempre reso partecipe…va detto) se e come affrontare la prima febbre-dissenteria di un componente del gruppo il 1° giorno di trekking del 1° giorno di Nepàl; gestito emergenze e imprevisti che laggiù sono la ”regola”; ma…..di quei 42 giorni/trekking (e relative albe e tramonti himalayani) almeno 31 li abbiamo condivisi, e i vari Pashupatinath, Boudnath, Changu Narayan, Swayambounath, Cho Bar, Kirtipur, Bakthapur, Patan-Lalitpur, Kopan..ecc.ecc….ci hanno visti assieme, in silenzio a respirare Nepàl; è ovvio quindi che la mia gratitudine sia imperitura.
Penso anche, e so, di averlo ripagato onestamente e, quando è servito, “aiutato”….anche “sul campo”, in momenti in cui potevo/dovevo metterci del mio; me l’ha riconosciuto.
Ho deciso che questo post vada assolutamente inserito in “non solo Montagna”, perché, chi c’è stato lo può capire meglio, andare in Nepàl non è solo “far Montagna”, è molto….ma molto di più !; ……come dico sempre io agli amici quando mi chiedono info sul tetto del mondo …”non andate in Nepàl solo per le Montagne….troverete …anche…quelle”
verranno foto, dati…..numeri….aneddoti…riflessioni….. e altre considerazioni, cui potranno partecipare, con l’eleganza che meritano le vere Emozioni, tutti coloro che hanno qualcosa da portare al “tempio” senza “saccheggiare” quello che già c’è.
.. ma ora voglio iniziare da un grande……enorme… infinito
Dhanyabad Nepàl