Quanto sono avanti i Tedeschi!
Inviato: 12/07/2013, 12:48
Mi trovo da questo mese a vivere vicino a Monaco per lavoro. Quando nei weekend torno in Italia, ne approfitto per fermarmi a fare una gita sulle Dolomiti, mentre quando rimango qua ho la scelta: preseguire con la mia collezione di ferrate italiane o iniziarne una tedesca.
Questo weekend avrei voluto provare a salire l'Agner passando per la ferrata Stella Alpina, ma le ultime dal rifugio Scarpa sono di una via accessibile senza problemi con ramponi e picozza, a patto di portare una corda per assicurarsi su una cinquantina di metri di cengia in cui la fune di sicurezza è sotto la neve. Essendo da solo, la risposta è stata "puoi andare anche solo, a patto che tu sia esperto e davvero sicuro di non scivolare, perchè sotto hai lo spigolo dell'Agner". Visto che nessuno mi pone limiti di tempo entro cui effettuare le ascensioni, ho pensato fosse saggio rinviare alla prossima settimana. Potrei in effetti portarmi una corda da fissare al punto in cui gli ancoraggi sono ancora scoperti (al massimo cadrei per la lunghezza della corda), ma
- oltre al peso di ramponi e picozza si aggiungerebbero anche 60m di corda per stancarmi nella ferrata;
- non ho comunque mai fatto un'assicurazione simile da solo (la volta che ho attraversato in quel modo sulle bocchette ero in compagnia);
- nelle relazioni la salita dal bivacco Biasin alla CIme è descritta come delicata, scivolosa e non banale anche in condizioni ideali asciutte;
- non brillo per orientamento e con la neve residua potrei non vedere la traccia di salita (I/II grado);
- Frassenè è a 4 ore e 30 di auto da qui che mi dovrei sorbire stanco morto al ritorno (inevitabilmente a tarda ora) domenica sera.
Ergo, essendo a sola 1 ora di auto da Garmisch, ho pensato di sostituire (sigh!) le amate Pale con lo Zugspitze (e l'Alpspitze il giorno dopo).
La mia grande preouccupazione era come fare a reperire informazioni sulle condizioni delle ferrate nella zona, non parlando io (per ora) il Tedesco.
A questo punto subentra l'efficienza teutonica.
Avevo già inaspettatamente trovato le cartine kompass per caso fermandomi alla stazione di servizio all'uscita dell'autobahn la settimana scorsa mentre tornavo in Italia (in Italia si trovano raramente cartine valide negli autogrill).
Girando su internet ho altrettanto inaspettatamente trovato il sito del rifugio Hoellentalanger
http://www.davplus.de/hoellentalangerhuette/aktuell
in cui è linkato un pdf aggiornato quasi quotidianamente sulle condizioni della montagna, dei ghiacciai, delle creste e delle ferrate sui vari versanti.
http://www.davplus.de/uploads/images/TM ... g-2013.pdf
E' solo in Tedesco, ma già con il traduttore automatico di google si capisce praticamente tutto.
Noi dobbiamo rompere le scatole ai rifugisti chiamandoli ogni volta, mentre in Germania questi, per evitare di farsi rompere ogni giorno da centinaia di telefonate (l'alpinismo in Germania è quasi uno sport di massa, a quanto vedo), postano direttamente tutte le informazioni possibili avute dalle Guide Alpine.
Dicono prima che le condizioni generali sono buone, poi passano via per via alla disamina dettagliata delle difficoltà: per la ferrata che mi interessa (Hollental Klettersteig) il ghiacciaio si attraversa facilmente perchè l'alto livello della neve tiene ben chiusi i crepacci, la crepaccia terminale fra giacchiaio e parete rocciosa della ferrata è quasi inesistente (a settembre, invece, diventa un punto chiave per difficoltà, a giudicare dai video su youtube), la parte alta della ferrata è sgombra di neve fino a un punto con un dato nome tedesco, poi per 10-20 metri è sotto ma le numerose tracce dei ferratisti rendono non difficile il passaggio (consigliata la picozza in quel punto) e via discorrendo.
Ripetono l'elenco dell'attrezzatura necessaria (imbrago, moschettoni, casco ecc.), ricordano, ad esempio, che la Jubilaumsgrat (la creata fra Zugspitze ed Alpspitze) non è una ferrata ma una via alpinistica da percorrere solo adeguatamente attrezzati e preparati, ammoniscono che un soccorso costa migliaia di euro, consigliano di controllare le previsioni meteo etcetera etcetera. Più dettagli non avrei potuto avere nemmeno parlando con tutti i rifugi nella mia lingua madre.
Lode alla puntalità teutonica, con un unico disappunto: alla sede locale del DAV non mi hanno venduto il libro sulle ferrate perchè non sono loro socio. Ho provato ad accennare ad una possibile reciprocità con il Cai, ma mi hanno risposto "nein!". Da noi i libri in offerta per i soci si vendono anche ai non soci a prezzo intero anzichè scontato, qua addirittura ti dicono di no. Poco male: in una grande libreria di Monaco ho trovato lo stesso libro allo stesso prezzo. Libro, tra parentesi, leggero, tascabile e corredato di cartine dettagliate della zona per ogni escursione.
Se la gita va a buon fine, apro un filone di resoconti dalle ferrate di Baviera.
Questo weekend avrei voluto provare a salire l'Agner passando per la ferrata Stella Alpina, ma le ultime dal rifugio Scarpa sono di una via accessibile senza problemi con ramponi e picozza, a patto di portare una corda per assicurarsi su una cinquantina di metri di cengia in cui la fune di sicurezza è sotto la neve. Essendo da solo, la risposta è stata "puoi andare anche solo, a patto che tu sia esperto e davvero sicuro di non scivolare, perchè sotto hai lo spigolo dell'Agner". Visto che nessuno mi pone limiti di tempo entro cui effettuare le ascensioni, ho pensato fosse saggio rinviare alla prossima settimana. Potrei in effetti portarmi una corda da fissare al punto in cui gli ancoraggi sono ancora scoperti (al massimo cadrei per la lunghezza della corda), ma
- oltre al peso di ramponi e picozza si aggiungerebbero anche 60m di corda per stancarmi nella ferrata;
- non ho comunque mai fatto un'assicurazione simile da solo (la volta che ho attraversato in quel modo sulle bocchette ero in compagnia);
- nelle relazioni la salita dal bivacco Biasin alla CIme è descritta come delicata, scivolosa e non banale anche in condizioni ideali asciutte;
- non brillo per orientamento e con la neve residua potrei non vedere la traccia di salita (I/II grado);
- Frassenè è a 4 ore e 30 di auto da qui che mi dovrei sorbire stanco morto al ritorno (inevitabilmente a tarda ora) domenica sera.
Ergo, essendo a sola 1 ora di auto da Garmisch, ho pensato di sostituire (sigh!) le amate Pale con lo Zugspitze (e l'Alpspitze il giorno dopo).
La mia grande preouccupazione era come fare a reperire informazioni sulle condizioni delle ferrate nella zona, non parlando io (per ora) il Tedesco.
A questo punto subentra l'efficienza teutonica.
Avevo già inaspettatamente trovato le cartine kompass per caso fermandomi alla stazione di servizio all'uscita dell'autobahn la settimana scorsa mentre tornavo in Italia (in Italia si trovano raramente cartine valide negli autogrill).
Girando su internet ho altrettanto inaspettatamente trovato il sito del rifugio Hoellentalanger
http://www.davplus.de/hoellentalangerhuette/aktuell
in cui è linkato un pdf aggiornato quasi quotidianamente sulle condizioni della montagna, dei ghiacciai, delle creste e delle ferrate sui vari versanti.
http://www.davplus.de/uploads/images/TM ... g-2013.pdf
E' solo in Tedesco, ma già con il traduttore automatico di google si capisce praticamente tutto.
Noi dobbiamo rompere le scatole ai rifugisti chiamandoli ogni volta, mentre in Germania questi, per evitare di farsi rompere ogni giorno da centinaia di telefonate (l'alpinismo in Germania è quasi uno sport di massa, a quanto vedo), postano direttamente tutte le informazioni possibili avute dalle Guide Alpine.
Dicono prima che le condizioni generali sono buone, poi passano via per via alla disamina dettagliata delle difficoltà: per la ferrata che mi interessa (Hollental Klettersteig) il ghiacciaio si attraversa facilmente perchè l'alto livello della neve tiene ben chiusi i crepacci, la crepaccia terminale fra giacchiaio e parete rocciosa della ferrata è quasi inesistente (a settembre, invece, diventa un punto chiave per difficoltà, a giudicare dai video su youtube), la parte alta della ferrata è sgombra di neve fino a un punto con un dato nome tedesco, poi per 10-20 metri è sotto ma le numerose tracce dei ferratisti rendono non difficile il passaggio (consigliata la picozza in quel punto) e via discorrendo.
Ripetono l'elenco dell'attrezzatura necessaria (imbrago, moschettoni, casco ecc.), ricordano, ad esempio, che la Jubilaumsgrat (la creata fra Zugspitze ed Alpspitze) non è una ferrata ma una via alpinistica da percorrere solo adeguatamente attrezzati e preparati, ammoniscono che un soccorso costa migliaia di euro, consigliano di controllare le previsioni meteo etcetera etcetera. Più dettagli non avrei potuto avere nemmeno parlando con tutti i rifugi nella mia lingua madre.
Lode alla puntalità teutonica, con un unico disappunto: alla sede locale del DAV non mi hanno venduto il libro sulle ferrate perchè non sono loro socio. Ho provato ad accennare ad una possibile reciprocità con il Cai, ma mi hanno risposto "nein!". Da noi i libri in offerta per i soci si vendono anche ai non soci a prezzo intero anzichè scontato, qua addirittura ti dicono di no. Poco male: in una grande libreria di Monaco ho trovato lo stesso libro allo stesso prezzo. Libro, tra parentesi, leggero, tascabile e corredato di cartine dettagliate della zona per ogni escursione.
Se la gita va a buon fine, apro un filone di resoconti dalle ferrate di Baviera.