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forzature e dintorni
Inviato:
24/05/2017, 19:10
da fedipos
Una volta ho scritto " la montagna è di tutti ma non per tutti". Everest 2017: 18 morti in 22 giorni, mica male.
Re: forzature e dintorni
Inviato:
24/05/2017, 20:06
da multi79
fedipos ha scritto:Una volta ho scritto " la montagna è di tutti ma non per tutti". Everest 2017: 18 morti in 22 giorni, mica male.
sticaxxi!!!! Lascio articolare il discorso a chi la so sa fare meglio di me!! A me viene viene solo una domanda... Perchè??!?!?!?!?
Re: forzature e dintorni
Inviato:
24/05/2017, 20:20
da Blitz
Per inseguire il motto "been there, done that, got the t-shirt"
Re: forzature e dintorni
Inviato:
25/05/2017, 7:36
da fudos
Re: forzature e dintorni
Inviato:
25/05/2017, 8:25
da fedipos
Fudos, io ho fatto un post per porre una riflessione, che parte dal numero di 18 morti in 22 giorni. Se tu la finisci di fare interventi cretini, stipidi, idioti, inutili,ecc. ecc. ti assicuro che fai un piacere a tanti.
Re: forzature e dintorni
Inviato:
25/05/2017, 9:40
da Sergio69
Credo che alla fine si torni sempre al solito discorso, riassumbile in: 'la montagna è di tutti, ma non per tutti".
Io non sò come siano morte quelle, persone, se per impreparazione, imperizia o semplice sfortuna, ma comunque mi sembrano un numero esagerato per parlare di 'tragica fatalità'. Credo che una buona parte della colpa la abbiano certe agenzie du viaggi 'estremi' che fanno passare il messaggio: tanto ci siamo noi, sei in una botte di ferro! E portano persone assolutamente impreparate a 8.000m.
Re: forzature e dintorni
Inviato:
25/05/2017, 9:51
da VinciMountain
Sergio69 ha scritto:Credo che alla fine si torni sempre al solito discorso, riassumbile in: 'la montagna è di tutti, ma non per tutti".
Io non sò come siano morte quelle, persone, se per impreparazione, imperizia o semplice sfortuna, ma comunque mi sembrano un numero esagerato per parlare di 'tragica fatalità'. Credo che una buona parte della colpa la abbiano certe agenzie du viaggi 'estremi' che fanno passare il messaggio: tanto ci siamo noi, sei in una botte di ferro! E portano persone assolutamente impreparate a 8.000m.
concordo su tutto quanto scritto!
C'è da dire che comunque "grazie" a queste agenzie o privati che organizzano (ne conosco un paio) questi viaggi/trekking, un numero sempre maggiore di persone si avvicina al mondo Himalaiano, anche magari senza tentare la cima..
Ma per la legge dei numeri, credo che sia -tra molte virgolette- quasi inevitabile leggere questi numeri. Contando anche il fatto che molti probabilmente sopravvalutano le proprie potenzialità o peggio, sottovalutano l'ambiente e la portata della loro spedizione!
Re: forzature e dintorni
Inviato:
25/05/2017, 15:32
da Sergio da Gemona
Della morte si parla sempre in terza persona, è un appuntamento eternamente mancato: se siamo morti noi non ci siamo, se ci siamo non siamo morti. Da un punto di vista empirico è difficile parlarne, tutt’al più posso dire che la morte degli altri mi ricorda di essere ancora vivo.
Tuttavia, ho anche avuto il privilegio di vederla in volto: tu, montagna, sei il mio più bel legame con la vita e la mia conoscenza di morte.
Le uniche cose in comune che hanno quelle diciotto persone o se preferisci quelle migliaia di persone, sono la morte e la montagna, ciò che le distingue, invece, è la consapevolezza.
L’alpinismo è antropofago, si nutre delle loro carcasse e ciò che non riesce a mangiare, il pensiero della morte, lo seppellisce con la stessa cura con cui noi seppelliamo i morti.
Re: forzature e dintorni
Inviato:
26/05/2017, 8:28
da fudos
Re: forzature e dintorni
Inviato:
26/05/2017, 10:04
da Sergio da Gemona
Il limite misura la densità dell’essere e non è mai netto, la montagna non fa altro che offrire un’esca all’alpinista che può decidere se conservare la consapevolezza della propria individualità mortale oppure alienarla a favore dell’alpinismo.
Alleluya
I numeri così come li esponi non dicono molto. Se trent’anni fa sull’Everest ci salivano dieci persone all’anno e ne morivano cinque e oggi ne salgono mille e ne muoiono cinquanta, significa che solo una persona su due ritornava a casa mentre oggi sono nove su dieci il che può essere un rischio accettabile.
Secondo me ragionando con in numeri si rischia di perdere l’essenza del problema.
E poi se io avessi centomila euro che mi avanzano preferirei farmi un mese ai Caraibi alienandomi tra le tette di una MILFona.
Alleluya
Tu parti dai numeri e io da una domanda: c’è qualcosa che accomuna un alpinista di fama mondiale (morto sull’Everest), un alpinista misconosciuto (morto anch’esso sull’Everest) e una persona che ha in tasca centomila euro e non sa dove andare in ferie, morto anche lui, non di inedia ma sull’Everest?
Alleluya
E' difficile dire qualcosa di sensato dopo Fudos,