Vieferrate.it

"In Italia il turismo di montagna è una passione dai forti connotati femminili, contrariamente all’idea generale che l’andar per monti sia una prerogativa tipicamente maschile, ed è di stimolo alla coscienza del territorio. [...]

A dispetto di quanto generalmente si pensi, la componente femminile è ben rappresentata e contribuisce a rendere “più morbido” e diversificato l’approccio alla vacanza in montagna, non più solo prerogativa di un universo maschile, sportivo e tecnico.

Oggi, infatti, la vacanza in montagna risponde ad evolute ed eterogenee esigenze di: evasione da una quotidianità frenetica e ricca di impegni (lavoro, famiglia…); contenuti, quindi non solo come svago, ma anche come cultura, tradizioni locali, storia; piacere della buona tavola, del paesaggio, del contatto con la natura; gratificazione, derivante dall’avere un momento tutto per sé, e ovviamente relax, comfort e attività fisica.

Analizzando i dati dell’indagine Sinottica 2011, emerge infatti come la componente femminile rappresenti quasi la metà (47%) di coloro che scelgono la montagna per le proprie vacanze, sfatando un luogo comune che vede principalmente nel soggetto maschile il principale fruitore della montagna, e sia portatrice di interessi e bisogni differenti da quelli maschili. [...]"

(http://affaritaliani.libero.it/viaggi/donne-montagna080212.html?refresh_ce)

Siete d'accordo?

Generalizzazioni statistiche, poco dissimili da luoghi comuni.

Decisamente inutili.

Ottimo modo per fare un pezzo senza dover far altro che giocare su alcune ovvietà invertendone ciclicamente i fattori.



Le donne hanno sempre amato le montagne. ALMENO quanto gli uomini e negli stessi modi dei succitati pisellodotati.

E' uno scoop fintamente "progressista", che fa finta di parlar bene delle donne, presentando, invece, come fatto meraviglioso, sensazionale, sintomatico di un cambio epocale un qualcosa che accade da decenni e in forma assolutamente naturale. Un ulteriore insulto alle donne, insomma, facendo finta di volerle mettere su un piedistallo.

Infatti.... sempre pieno di donne in montagna....
a mangiare e fare le passeggiate, quello sì.

In realtà le donne italiane crescono con l'idea che bisogna strare a casa, uscire "preparate", che far fatica fa male alla pelle, il vento e la roccia rovinano le mani, e che soprattutto la montagna è un orco spaventoso che ti può risucchiare o spingere giù da terribili strapiombi. Che oltre i 2000 metri ci sono nevai eterni, crepacci famelici di alpinisti, che le corde si rompono, che il vuoto fa paura e che hanno le vertigini. E che se si allenano vengono le braccia grosse nel giro di 2 settimane e si diventa brutte.

Si si, pieno di donne in Montagna....

Sinceramente mi sembrano i soliti discorsi campati per aria

girando in montagna vedo molti più uomoni che donne, è vero, ma non conosco donne che dicono: vorrei andarci, ma non posso.

Semplicemente è forse un'attività che piace più ad un sesso che ad un altro

Senza offesa Eva, ma mi sembra di sentire una nota polemica nella tua voce, sopratutto in riferimento all'ultimo post. Hai forse qualcuno che insiste perchè tu non vada in montagna? se sì, mandali a quel paese. Ognuno deve essere libero di fare ciò che gli piace

Ognuno di noi frequenta più o meno assiduamente la montagna e credo possa farsi un'idea sull'articolo citato.
Personalmente:
in paese e dintorni direi che la presenza sia tanto distribuita come lo è in città dove si risiede
su sentieri e percorsi semplici il numero femminile diminuisce rispetto ai maschi
su vie/percorsi/tratti impegnativi siamo all'opposto di quanto citato nel simpatico articolo.
Quindi:
vale l'opinione letta che qualcuno abbia scritto qualcosa tanto per non aver niente di meglio da fare, con scarsa cognizione di causa e ... forse riferito a qualche paese straniero (Turkmenistan... Tagjikistan...Belucistan ?!?)
poi... chi ha svolto (per modo di dire) l'indagine statistica, o ha preso una cantonata oppure l'ha presa da un sito che era stata presa da un altro sito che l'ha scopiazzata da chissà dove....
Rimane il fatto che resta una stupidata, mi pare di due persone, non una... se ho letto bene l'articolo intero di cui al link.

Per 3DTrento: no no, nessuno che remi contro la mia attività in montagna (anzi, direi il contrario).
E' solo un atteggiamento che ho notato in molte donne con cui ho parlato e parlo: molte che mi dicono "ma come fai?" con le motivazioni più varie per cui loro "non lo farebbero mai". E che io adduco più a fattori culturali-educazionali che altro.
Purtroppo la società insegna a noi donne (anche agli uomini ma molto meno) certi canoni, certi valori come la casa, il divertimento, il farsi belle, che sono in conflitto con il vivere la montagna.
Il fatto che escano articoli come quello qui citato mette semplicemente in ridicolo chi in montagna ci va davvero. Certo che alle donne piace andare in montagna: in Trentino e VDA da qualche anno a questa parte spopolano le SPA e i villagi turistici, come al mare. Solo che l'ambiete montano ha un fascino diverso e cattura, poi si torna in città e a raccontarla sembra di aver fatto una vacanza esotica perchè invece che l'adriatico il panorama era costituito dal Civetta (dico per dire).

A me dispiace tanto che amiche, conoscenti o gente con cui parlo legga con tanto d'occhi il mio blog e mi venga a dire che mi ammirano, che faccio cose belle. Poi le invito (chiaramente con tutt'altre proposte, calibrando la meta) e arrivano le montagne..... di scuse.

bè, hai citato il blog, adesso devi mettere il link, è la regola

Purtroppo quello che racconti tu non è più vero solo nei grandi centri urbani, magari fuori dalle località montane, ma lo è anche su paesini piccoli a ridosso di montagne, come quelle dove vivo io

i giovani (mi tiro fuori dalla categoria) ormai non vedono le attività montane ( e agonistiche in genere) come un esperienza personale e piacevole, ma cercano di rapportarle con il riscontro che avrebbero nel loro gruppo (cerco apposta di evitare il termine branco) e quindi le evitano perchè non "necessarie" a migliorare il loro status sociale

Estendo quindi il tuo ragionamento: la pratica montana fine a se stessa è in fase calante? si va verso una indifferenza verso coloro che la praticano?

c'è ancora la cultura montana tra i giovani?

Cara Eva sei proprio "disturbata" . La Sat ,ha pubblicato un bellissimo volume dal titolo " Pareti Rosa". Forse è meglio che lo leggi, leggendo bene anche i curriculum ! E ti assicuro che per poter "rientrare" nella pubblicazione la Sat ha fatto una scelta talmente drastica da creare non poche polemiche . Altro che passeggiate, ma che cavolo vai dicendo? Il volume è di 286 pagine e sono solo donne nate e cresciute in provincia di Trento. Bolzano vuole fare una cosa analoga e verrà fuori un volume ancora più corposo. Visto che di riflesso mi sento "tirato" in ballo, nel libro c'è anche la Cristina che tra le altre cose si è fatta cinque spedizioni extra europee con me. Ti dirò molto di più: sarebbe meglio che molti maschi "tutine e cannucce" si andassero a nascondere per fare un pò meno brutte figure. Ripeto,altro che boschi e passeggiate.Ovviamente con tutto il massimo rispetto per l'escursionismo che ritengo il motore trainante dell'andar per monti. Forse perchè frequento un ambiente dove le donne vanno in viaggio di nozze a fare la ovest dell'Ama Dablam. Ma per piacere!!!!

3DTrento ha scritto:bè, hai citato il blog, adesso devi mettere il link, è la regola

Lo faccio io:

http://evak.altervista.org/

Filippo, alpiniste forti e di grande valore ce ne sono e non sono poche.
Anzi, per tutt'altri motivi stavo leggendo altro, e pensavo proprio che è vero, donne alpiniste ce ne sono poche, ma quelle poche valgono davvero tanto, hanno palle quadrate che davvero fanno invidia anche a tanti uomini.

Io però parlavo della massa, perchè una sera qualunque in un rifugio come il Brentei pieno strazeppo di donne lì per arrampicare eravamo in 2. All'Agostini forse 3. Le altre erano salite per una passeggiata.
Ho bivaccato in valle del Ferro, su 11 che eravamo ero l'unica, a parte una coppia di francesi alla prima esperienza del genere.
Poi un bel giorno vado a ripetere una via in Val di Mello: Polimagò. La via parte in comune con Luna Nascente, di cui condivide il primo tiro, VII. In sosta faccio 2 chiacchere con la ragazza tedesca che da prima con il suo fidanzato stava condividendo la sosta con noi. Le chiedo: tiri tutto tu? Lei: no..... solo i tiri più duri, gli altri li fa il mio ragazzo. Però non era italiana....

Nemmeno in alta montagna ho mai visto la fila di ragazze la mattina alle 4 a prepararsi per salire. Spesso le ho viste che aspettavano al rifugio i loro compagni.

Comunque ci sarà mai una volta nella vita in cui puoi darmi ragione su qualcosa.... vabbè vuol dire che negli anni siamo rimasti entrambi coerenti