Mi risulta difficile parlare di Marco "da morto". Tanti i fiumi di parole che ne parlano e lo raccontano...
Proverò a lasciare qualche ricordo mio, in prima persona...
Dal 2007-2008 ho avuto l'onore di conoscerlo, entrare in amicizia, vederlo spesso, collaborare ad iniziative culturali e incontri "gastroalpinistici"...
Abbiamo riso moltissimo assieme...
E questo voglio ricordare:
Marco aveva un sorriso contagioso... Era sempre felice, parlava allo stesso modo tanto delle sue salite "da sogno" (ed il suo curriculum parla da solo) che delle sue "camminatine" sulle montagne di casa...
Qualche esempio? Poco dopo aver salito in free solo il Badile lungo la Cassin in tempo allucinanti per velocità, mi ha raccontato, davanti ad una birra, che un paio di giorni prima gli era venuta voglia di salire al Corno Birone (una montagnola, bella per carità, alta circa 1100 metri sopra Valmadrera)... Anche per il Corno Birone, per quella sua fuga dall'ufficio, gli occhi brillavano e continuava a ripetere quella sua "litania", così simile ad un mantra dedicato ad ogni vetta: "bella, bella, bella...".
Un pomeriggio, incontratolo dopo che avevo fatto una scappata al Torrione Fiorelli, fuggendo da Milano per andare a salire una via di terzo più o quarto meno da settanta metri, gli avevo confessato di sentirmi forse un po' invasato... Mi guardò col suo solito sorriso beffardo, versandomi la birra e mi disse semplicemente: "Luca, è così bello... Mi hai fatto venire voglia di andarci..." Poco dopo avermi salutato salì quasi di corsa e poi mi fece sapere di essersi sentito felice e che sì, valeva la pena fuggire da Milano solo per quel torrione...
La settimana prima di partire per l'ultimo sogno aveva pubblicato su On-Ice una serie di foto della sua ennesima salita sulla Cresta Segantini...
Non so quante volta l'abbia salita, come anche il Grignone... In tutte le condizioni...
Ogni volta tornava col sorriso stampato e gli occhi gonfi di gioia...
Due anni fa ero in Dolomiti... Sotto al Civetta... Mi trovo un sms... "Che cazzo fai in Dolomiti?"... Lo richiamo e mi dice solo che è andato a prendersi una grandinata in Marmolada e che "sapeva" che ero da quelle parti...
La settimana dopo mi manda un messaggio: "sono tornato giù.."... Poi vengo a sapere che è andato a rifarsi la mitica Via attraverso il Pesce...
Incontratici, il sorriso e gli occhi erano sempre quelli, un bambino che gioisce perché sta bene.
Innamorato cotto della moglie (persona stupenda) e dei figli, ne parlava volentieri e ne era orgogliosissimo...
Parlavamo spesso di questioni come il lavoro, la famiglia, il passar del tempo... Non era un monomaniaco pericoloso, anzi...
Amava sentir ridere, vedere gente allegra, allo stesso modo in cui sentiva il bisogno di andare a stare con sé stesso, vuoi per una notturna in Grignone o per una solitaria di VII grado...
So di qualcuno che lo invidiava... Perché l'invidia è umana, ma dalle sue parole MAI ho sentito invidia per gli altri "grandi" del suo calibro... MAI.Da lui ho sempre sentito parole di rispetto e di stima.
Aveva il cuore troppo pieno del senso del bello per perdere tempo a favore dell'invidia...
Era il figlio di uno dei miei miti di gioventù, quell'Aldino Anghileri che ha scritto pagine di storia dell'alpinismo moderno....
Essere diventato suo amico, aver avuto la possibilità di trovarmi a chiacchierare, mangiare assieme e discutere di tutto con Marco e Aldo per me equivale alla realizzazione di un sogno, ovvero incontrare persone che sanno credere ai sogni, farli diventare realtà e, soprattutto, che permettono agli altri di crearsene e di goderli...
Marco se ne è andato lasciando un ultimo sms in cui diceva di essere "nel posto più bello del mondo"...
Ci ha salutati continuando il suo viaggio nel proprio sogno...
E' - forse - già leggenda.
Domani, giovedì 20, dovremo salutare le sue spoglie mortali, il giorno prima dell'inizio della primavera; questo, forse, è un atto di rispetto da parte della Morte verso il signore delle invernali in solitaria...
A noi, però, rimane un grandissimo amaro in bocca... Lo so che è morto nel suo ambiente, che sta continuando il suo sogno... Lo so.
Ma non posso fare a meno di pensare che l'egoismo degli alpinisti, quello che porta tutti noi amanti delle montagne a vedere qualcosa di magico in quegli ammassi di pietre, si è portato via un uomo, un grande alpinista e, per me, un amico più giovane che chiamavo, canzonandolo regolarmente, "Bocia-Butch"...Come Butch Cassidy è morto a 42 anni... E a me già adesso manca tantissimo e faccio fatica a trattenere le lacrime pensando a Barbara, a Giulio, a Carlo, a papà Aldino e a mamma Mary...
Come ha scritto qualcun altro su uno dei forum di montagna "si dice che siano i migliori ad andarsene. Non so se Marco fosse il migliore.. DI certo era il più simpatico".
Ciao Marco, continua il tuo sogno, ti immaginiamo lassù, sopra le montagne, con tuo fratello Giorgio e con Lorenzo, più tutti gli altri.
Io continuerò a sognare anche grazie a te, ma... Scusa se per tornare a sorridere a me, come a tanti tuoi amici, occorrerà un bel po' di tempo.
Ciao e grazie.
Una foto della quale sarò sempre orgoglioso: dopo la serata con Dean Potter, Fabio ci ha scattato questa foto, con Te e Tuo Padre...