Cronaca di un corso di arrampicata

Argomenti vari legati al mondo della montagna.

Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda fedipos » 06/11/2014, 9:53

Ezio, ti voglio bene! Ma se mi usi il binomio barcaiolo-parancato ti uccido dopo averti spellato vivo con una grattugia! Poi vado a divertirmi a immaginare uno che cerca di fare un paranco utilizzando un barcaiolo: fantastico. Potremmo istituire una borsa di studio per chi ci riesce!
fedipos
 

Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda artemisio60 » 06/11/2014, 10:33

Ah, ecco, Luca... allora lo fai di mestiere...
Il tuo lavoro è legato alla montagna e conosci bene i termini tecnici nelle varie lingue, quindi magari fai la Guida Alpina o forse lo scrittore o il traduttore di testi che trattano di montagna.
Bello, deve essere molto impegnativo ma altrettanto bello e stimolante coniugare lavoro e passione per la montagna.
E chissà quante persone dell'ambiente conosci.

Mi fa piacere che consideri interessante la piega che ha preso questa discussione. In tutta sincerità devo però confessarti che la porto avanti per motivi principalmente egoisitici.
Prima di tutto, scrivere di questa esperienza mi aiuta ad assimilarla, a comprenderla meglio. Metterla nero su bianco su questa carta virtuale, esternare le sensazioni provate e le scoperte fatte durante il corso mi dà modo di strutturarle e spero comprenderle e interiorizzarle meglio.
In secondo luogo, dalle discussioni che possono seguire spero di poter trarre quei benefici che derivano dal confronto con chi ha più esperienza di te, con chi le ha già vissute e vuole condividere il suo punto di vista personale. Per me, poter approfittare di voi è fonte di grande arricchimento.

A proposito di questo, è da ieri sera che mi ronzava in testa una frase che ha scritto Storm:
"...dovete imparare a fare i nodi anche a testa in giù, in apnea, eccetera"
e così, questa mattina, non avendo marmotte carnivore a disposizione ma avendo visto che fuori pioveva a dirotto, mi è venuto in mente di fare un esperimento.
Sono uscito in giardino e mi sono messo a fare un nodo barcaiolo al freddo e sotto al diluvio.
Bene, l'altra sera, in palestra, quando credevo di averlo imparato, facevo un nodo barcaiolo in pochi secondi.
Stamattina, al freddo e con l'asia di rientrare in fretta per via della pioggia e prima che qualcuno mi vedesse e chiamasse il manicomio ci ho impiegato quasi due minuti.
E per farlo ho dovuto concentrarmi ed escludere tutto il resto.
Sono rientrato in casa fradicio, ma con la consapevolezza ancora maggiore che, fra fare qualcosa sotto un tetto e al calduccio di una palestra e fuori, al freddo, sotto la pioggia e con la fretta di finire, c'è una bella differenza.

Ecco, ringrazio Storm per avermi dato questo spunto. Qualcosa in più, e di grande importanza, che difficilmente ti verrà trasmesso ad un corso.

Artemisio
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Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda Arterio Lupin » 06/11/2014, 12:24

3DTrento ha scritto:Peccato che lo spostamento dei discorsi speleologici nella sezione apposita causi una desertificazione dello stesso... un vero peccato


Purtroppo ben poche persone sono in grado di scrivere qualcosa di sensato al riguardo. E, per esperienza, quasi ogni volta che l'argomento "speleologia" è stato inserito in una qualche discussione, si è verificata una deserificazione del topic con effetto immediato, oppure si è creato un dibattito a due tra i partecipanti in grado di scrivere qualcosa...

Non so per astio verso Filippo o cosa, ma tant'è...

Anche per quello abbiamo istituito una sezione a parte dedicata alla sola speleologia, una sezione d'élite, se vogliamo...

Il discorso stava diventando davvero interessante ed è mio dovere (così lo sento) dargli il giusto spazio ed il giusot inquadramento.

Se, poi, il tutot si desertifica...

Vedi la questione dei post relativi al blog di Alessandro Gogna... Quanto seguito hanno avuto? Eppure parlo di uno dei massimi alpinisti italiani di sempre... Ci sarebbero milioni cdi cose da dire... Amen.

E' il destino, strano, dei social media e dei social network.

Non te la prendere...

:-)
Arterio Lupin
 

Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda Arterio Lupin » 06/11/2014, 12:42

artemisio60 ha scritto:Ah, ecco, Luca... allora lo fai di mestiere...
Il tuo lavoro è legato alla montagna e conosci bene i termini tecnici nelle varie lingue, quindi magari fai la Guida Alpina o forse lo scrittore o il traduttore di testi che trattano di montagna.
Bello, deve essere molto impegnativo ma altrettanto bello e stimolante coniugare lavoro e passione per la montagna.
E chissà quante persone dell'ambiente conosci.

Mi fa piacere che consideri interessante la piega che ha preso questa discussione. In tutta sincerità devo però confessarti che la porto avanti per motivi principalmente egoisitici.


Caro Artemisio,

poco importa cosa faccio o non faccio... Peraltro la mia identità è il segreto di Pulcinella...

Il mio lavoro è legato ANCHE alla montagna ma non sono Guida Alpina, ci mancherebbe...

La discussione sì, mi piace e voglio vederla continuare. Ti faccio un solo appunto:

la tua confessione è decisamente ridondante...

Tutti noi portiamo avanti le nostre discussioni e la nostra attività per motivi egoistici, edonistici, di orgoglio e quant'altro. E' umano e normalissimo.

La montagna è libertà e lo scalare le montagne, come anche salire le vie di arrampicata è spesso un andare al di là dei propri limiti (desiderio egoistico) e gioire dei propri progressi (piacere anche edonistico).

Il fare cose che, magari, per i vicini di casa fanno pensare alla necessità di un TSO come mettersi in giardino a fare i deficienti con una corda sotto la pioggia per imparare a fare i nodi è un qualcosa che comprende bene chi, magari, per abituarsi, passa il suo tempo in ufficio in giacca e cravatta mentre, non visto, si è infilato le scarpette da arrampicata nuove e le tiene ai piedi, ululando, per far prendere loro la forma ed abituarsi alle stesse...

Sono tutti comportamenti da malati gravi di montagna e di verticale.

Il saper crescere non solo a livello atletico, ma soprattutto introspettivo, mentale o, per chi ci crede, spirituale, è il passo successivo, quello che permette di godere appieno della montagna.

Il verticale, anche sulla plastica, può aiutare tutto questo, anche se, dal mio punto di vista, rimane solo un piacevole modo per tenersi in allenamento e per socializzare tra persone con gusti simili. Nulla vieta, peraltro, a chi pratichi l'arrampicata in sé e per sé, di provare le stesse sensazioni e di avere la stessa introspettività id chi va per monti...

La montagna e il verticale, lo ripeto sono sinonimi di libertà...

La libertà totale, però, essendo estremamente vicina se non sinonimo di anarchia, è un'arma estremamente pericolosa che, prima di poter essere messa nelle mani di qualcuno, prevede un lungo periodo di istruzione, con materie che si chiamano introspettività, conoscenza di sé stessi, rispetto dell'altro, ed una miriade di altri aspetti "culturali" (intendendo la cultura di livello superiore, termine la cui accezione da me attribuita, ne sono certo, comprenderai appieno) necessari per potersi avvicinare alla vera libertà di chi sa di essere parte di un tutto e non quella di chi crede che tutto esista in sua funzione.

Adesso ti lascio alle discussioni con gli altri utenti. Mi ero ripromesso di scrivere il minimo possibile e di fare solo il Moderatore... (sai com'è, c'è gente che se usi il congiuntivo entra nel panico ed altri che semplicemente sono infastiditi dalla presenza di teste pensanti in grado di parlare e di scrivere...). I tuoi interventi hanno fatto scattare la scintilla al dialogo, al fluire joyceiano dei pensieri e delle opinioni. Sherpa, Sergio ed altri saranno tuoi ottimi compagni di chiacchierata, se saprai entrare in sintonia con loro. Esattamente come quel burbero di Fedipos potrà essere, tra un vaffa e l'altro, la fonte più cristallina per la conoscenza non solo della tecnica, ma della montagna a 360°.

Buone discussioni, io torno ad accovacciarmi sulla piccionaia del Moderatore.
Arterio Lupin
 

Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda fedipos » 06/11/2014, 12:54

Volevo segnalare che la foto "rubata" da Alver senza il mio consenso, è relativa ad un incontro avuto col suddetto ,nel quale si è dimostrato un vero e proprio " mihhhhhh,tirchio di meeerda!) Però è uscito soddisfatto!
fedipos
 

Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda Arterio Lupin » 06/11/2014, 12:58

fedipos ha scritto:Volevo segnalare che la foto "rubata" da Alver senza il mio consenso, è relativa ad un incontro avuto col suddetto ,nel quale si è dimostrato un vero e proprio " mihhhhhh,tirchio di meeerda!) Però è uscito soddisfatto!


Me lo immagino...

Un incontro a due al grido di:

"Se trovo queo che ghe piase molo, lo fasso morir de gioia!!!"
Arterio Lupin
 

Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda fedipos » 06/11/2014, 14:58

Certo Blitz, condivido, ma almeno tu ti sei degnato di metterci il naso con l'uscita alla Rana, che pur essendo un sistema carsico orizzontale almeno ti ha dato l'idea di qualcosa. Personalmente, dopo 50 anni speleologia, non riuscirò mai a trasmettere cosa significa lavorare 12 giorni, 120 uomini, 24 ore su 24 per tirare fuori uno da -1000 come è stato fatto. Non si può "afferrare" il significato. Comunque vedrò il prossimo anno di mettere in cantiere magari il bis di Trebiciano: l'unica cavità al mondo dove un pellegrino qualunque può scendere a -300 facendo .......una ferrata. Quando l'ho organizzata la prima volta è stato un successo,solo che devo mettere il moto un casino di contatti perchè ovviamente è chiusa e mi serve un'apertura "riservata",quindi logistica non indifferente,devo tenere in allerta la stazione di soccorso speleo di competenza, far fare una discesa di verifica pochi giorni prima per non rischiare di trovarmi il Timavo che ci lava il culo ecc. ecc. ecc. Tradotto: si scende su attrezzatura fissa da ferrata, ma più di uno sono usciti "leggermente" brasati, soprattutto sotto il profilo psicologico, e qualcuno ,visto l'ingresso, ha detto "no grazie" prima di entrare. Fatti un giro in rete perchè è uno degli abissi che hanno scritto la storia della speleologia a partire dal 1841.
fedipos
 

Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda michelin75 » 06/11/2014, 15:16

Azz... Sono appena andato a farmi una navigata in cerca di info...Tantissima Roba...

Riporto qui un link di ciò che ho visitato...

http://www.carsokras.eu/tempo-libero.ck ... 1&idSck=68

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Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda fedipos » 06/11/2014, 15:58

Attento Michelin,cerca filmati seri ed evitiamo le gite sociali del cAI a Trebiciano. E' per quello che ho detto che mi serve un'apertura "privata",perchè la prima domenica di ogni mese viene aperta proprio per le uscite organizzate, ma di entrare là dentro e trovarmi a impiegare 6 ore per tornare su ,come è successo a gente varia, proprio non mi interessa.
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Re: Cronaca di un corso di arrampicata

Messaggioda michelin75 » 06/11/2014, 16:01

Credo Fed, credo...
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