da Arterio Lupin » 07/12/2011, 13:05
Ok...
Adesso possiamo tornare al presunto exploit???
Io sono del parere che una cosa sia la "possibilità" fisica, ottenuta grazie alla presenza dei geni giusti e dell'allenamento, tutt'altra, e ben più importante, la "Possibilità" mentale che prepara all'impresa, la fa concepire, la fa sognare e, infine, permette di giungere alla realizzazione guidando la forza di volontà.
In alpinismo (nelle sue varie sfaccettature) la testa conta moltissimo. In arrampicata pura, conta molto, ma, essendo spesso il gesto ormai fine a sé stesso e meramente sportivo, il rapporto tra importanza del fattore mentale e importanza del fattore fisico è decisamente differente, in favore dell'importanza del gesto atletico e quindi della "possibilità" fisica.
Questa pappardella semplicemente per esprimere il mio parere:
sono d'accordo che molti sono quelli che "vendono" un'impresa come fosse un exploit unico, quando non lo è...
Verissimo, per carità.
Ma molti meno sono coloro in grado di pensare e di entrare nel ritmo mentale giusto per poter concepire e portare a termine "imprese" sportive al di fuori dell'ordinario e del quotidiano. Quelle che spesso chiamiamo exploits.
E' un po' la questione dell'uovo di colombo... Una volta saputo di che si tratta, tutti sono in grado, per costituzione fisica, di ripeterlo. Non tutti lo comprendono al volo. E la paternità primigenia resta tale.
E' inutile dire "ma sì, in fin dei conti è una cazzata...". Colombo c'è arrivato prima. Punto.
Come seconda cosa, vorrei aggiungere che la cosiddetta "impresa" è una rielaborazione dei moderni concatenamenti multidisciplinari cui da tempo chi segue sport e sport estremi è quanto meno avvezzo. Nulla id nuovo, per carità. Ma l'idea è originale e tanto va riconosciuto.
Detto questo... Non ha nulla a che vedere con l'alpinismo, ma è una prova di uno che vuol vedere i propri limiti. Ben venga. Non serve ritenerlo per questo un semidio... Ma non vedo che male faccia e chi possa disturbare...
Se in TV spopola Bear Grylls, se le pubblicità e la mentalità popolare amano il termine "estremo"... Prego. Non ha a che fare con l'alpinismo, ma con la montagna sì, almeno come ambiente.
Da ultima di queste mie riflessioni personali, ribadisco che, comunque, i geni giocano una ruolo determinante, assieme all'allenamento fisico e mentale...
Dire che in molti sono in grado di affrontare un dislivello positivo di 7000 m mi sembra azzardato... So che ce n'è più di uno, per carità...
So che non è impresa da dio in terra... Ma nemmeno la passeggiata in piazza della domenica con la famiglia.
Per questo motivo non sminuirei a prescindere il valore "sportivo" del tutto. Non lo prenderei in considerazione dal punto di vista alpinistico... Ma da quello sportivo e di "immagine", perché no???
Sono solo riflessioni personali...