Ben detto, fedipos !
Umiltà è quel che ci vuole. Per una volta vedo che ci capiamo.
Quanto alla competizione, nulla è più lontano dal mio concetto di Montagna quanto quello di competere.
Ma come ?
Vado in Montagna proprio per allontanarmi dalla frenesia, dalle beghe, dagli affanni, dalle meschine competizioni di cui oramai è fatta la vita di tutti i giorni e me li vado a riproporre anche lì ?
L'unica, sana, competizione che concepisco in Montagna è quella con sè stessi, purchè fatta con consapevolezza dei propri limiti e senza la ricerca del risultato a tutti i costi. Fatta per crescere interiormente, non per aggiungere l'ennesima riga al ruolino delle proprie prestazioni...
Non conosco terre, ma penso che la sua sia stata solo una frase poco felice, dettata probabilmente dall'entusiasmo che prova nel fare queste cose.
Un pò come un cane (...non volermene, terre, per il paragone
) che, costretto tutti i giorni alla catena, viene liberato per qualche minuto in un mondo che gli sembra infinito. Esso assapora, anche solo per poco, il senso della libertà, e non c'è da meravigliarsi se, a quel punto, si comporterà come se non avesse freni correndo per ogni dove, cercando di trarre, da quei preziosi momenti, il massimo.
Se è così, terre, ti capisco. Ci son passato anch'io.
Un saluto,
dokkodo