Ciao Bruno!
Ti devo qualche parola, in attesa della relazione compelta in ogni particolare (gallery compresa).
Il tratto Muatti-Voltolina + Cengia del Doge, che poi corrisponde al secondo tratto della Strada Sanmarchi, è in effetti il più tosto ed impegnativo di tutte le Marmarole. Se il primo tratto (Tiziano-Musatti) lo si considera un bel percorso ma dove appoggi solo i piedi e lo risolvi in poche ore (tra biv. e biv.) il secondo è qualcosa di grande.
Abbiamo avuto fortuna (previe info e accertamenti vari) nel non trovare neve nè tantomeno vetrato sulla via. Direi che in qualche caso le temperature basse hanno 'impaccato' alcuni tratti di ghiaie in discesa dandoci una migliore stabilità sotto i piedi.
Al bivacco dopo il tramonto siamo rimasti sugli 0° ma la fortuna di aver trovato ottima legna presso la sorgente (albero caduto e semi frantumato) prima del biv., ci ha dato modo di avere per qualche ora un fuoco nel... caminetto artigianale dietro il rifugio; siamo riusciti a cenare e ad arrivare alle 21 circa all'esterno, cosa piacevole oltre che suggestiva.
Tornando alla Sanmarchi direi due cose:
- se non nevica e le temperature restano su questi livelli la via è pulita e potrebbe essere fattibile ancora per 15 gg.
- il tratto incriminato (il traverso): senza ombra di dubbio se vi fosse del vetrato sarebbero ca**i acidi! E' un tratto (subito dopo forc. Croda Rotta) in ombra per tante ore e ci sono circa 50 metri sprotetti, inclinati e... gradevolmente esposti, seguiti da un tratto più breve su placche levigate ma con fune e poco oltre un altro tratto di circa 20 metri sprotetto su esili passi in cengia col solito ghiaino. In condizioni d'asciutto si fa con calma e con occhio. Con bagnato, neve o vetrato diventa 'na rogna.
Abbi pazienza e buttò giù la relazione.
Una ultima cosa: la Strada Sanmarchi per chi fa montagna è assolutamente da fare.
passo ad altro post su itinerari...