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Caratteristiche

  • Alcuni passaggi difficili su roccia levigata priva di comodi appigli e forte esposizione in particolare lungo la fessura che caratterizza la Via. 
  • Partenza dalla Val Trovai-Punta Veleno:
    - 2.15h attacco
    1.00h la ferrata
    - 40' il ritorno al rifugio Telegrafo 
  • 1050mt di cui 170mt la ferrata. 
  • rifugio Telegrafo
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Media valutazioni

Difficoltà tecniche 3.7
Esposizione 4.3
Varietà passaggi 2.6
Impegno fisico 2.5
Interesse paesaggistico 2.5
Numero votazioni 55
VALUTAZIONE FERRATA GOOGLE.MAPS

Via Ferrata delle TACCOLE

VETTA delle BUSE

BY - VIEFERRATE.IT - 2022

PERCORSO STRADALE

La via di avvicinamento descritta in questa relazione è la più interessante visto l'ambiente nel quale si sviluppa e probabilmente anche quella con maggior dislivello. Raggiungere la località Prada-Vr, attraversando paesi come Affi-Costermano-San Zeno, raggiungibili dal casello autostradale Affi (Modena-Brennero), e continuare per la Val Trovai oltrepassando i rinnovati impianti di risalita Costabella (prossima riapertura estate 2022) e dopo circa 3km da questi su strada stretta e un pò sconnessa si trova una sbarra che, se alzata, ci permette di procedere in auto fino ad uno slargo adibito a parcheggio pic-nic -1050mt- (Punta Veleno) da dove a piedi si trova dopo circa 400mt proseguendo lungo la strada, sulla destra, l'indicazione del sentiero n.654 per il rifugio Telegrafo nonchè l'indicazione per il sentiero n.55 per la ferrata delle Taccole .

AVVICINAMENTO

Inizialmente nel bosco si trova un bel sentiero -654- e dopo circa 15' si raggiunge una stradina dove è necessario proseguire a sinistra, si continua in tale direzione fino ad arrivare ad una mulattiera dove bisogna tenere la destra mentre a sinistra si vede l'indicazione Assenza. La mulattiera, per nulla faticosa, rende tranquilla la salita ed in alternativa è possibile utilizzare le tracce di sentiero che continuamente ne tagliano i tornanti. Usciti dal bosco dopo alcune centinaia di metri si trova una pozza artificiale di acqua piovana stagnante e da qui dopo alcuni minuti si rientra nel bosco dove si prosegue fino ad un bivio che indica a sinistra il Forcellino-rif. Telegrafo 654/v ed a destra rif. Telegrafo 654 ; entrambe le indicazioni portano, come è evidente al rifugio Telegrafo con l unica differenza che a destra si incontra poi la deviazione per l'attacco della ferrata arrivando così dal basso del canale entro il quale si trova l'inizio della Via. Si prosegue quindi a destra incontrando poi un nuovo bivio presso il quale come da indicazione si mantiene la destra  e dopo aver percorso un bel sentiero tra i mughi leggermente in discesa si incontra un cartello che indica a sinistra per la ferrata . Ci si addentra quindi nell'anfiteatro del circo Glaciale che ricorda a tratti l'ambiente dolomitico e stando attendi ad alcuni segnavia verniciati sulla roccia  si segue il sentiero che a tratti è a traccia nel ghiaione puntando all'evidente forcella alta del canalone . Si prosegue in salita nel canalone passando accanto ad alcuni grossi massi finchè sulla destra, qualche metro sopra la parete, si trova la targa metallica con relativo cavo. Come riferimento si può prendere una freccia rossa verniciata sulla parete che indica una Via di arrampicata e quando la si raggiunge, ignorandola, si prosegue ancora in salita per una decina di metri trovando l'attacco sulla destra. Questa è una zona con molto materiale detritico quindi può essere consigliabile percorrerla già con il caschetto indossato.

LA FERRATA

L'attacco rappresenta già un buon biglietto da visita in quanto costituito da un elegante camino  molto ben attrezzato con fune ed alcuni appoggi artificiali     uscendone tramite una larga fenditura . Ci si sposta sulla destra in obliquo su alcuni facili gradoni  fino a trovare dopo pochi minuti l'attacco della lunga placca -35mt-  caratterizzata nella prima metà da una lunga fessura, poi, spostandosi leggermente a sinistra, da un successivo diedro. La fessura richiede naturalmente una certa predisposizione alla forte esposizione in quanto la difficoltà principale risulta essere proprio questo fattore in quanto le varie staffe presenti ed alcuni appoggi di resina all'interno della fessura stessa sono decisivi per la progressione  pur risultando talvolta, per le persone di minor statura, un pò distanti tra loro. Avanzando con calma si guadagnano metri cercando di non sollecitare troppo le braccia   - VIDEO - giungendo così, poco oltre la metà, in un modesto piano di sosta nel quale il cavo si sposta lateralmente a sinistra all'interno di un lungo diedro. Questa seconda parte della placca, riduce lievemente il senso di esposizione a scapito di alcuni passaggi un pò più impegnativi della precedente fessura. Si procede divaricando i piedi per ottenere maggiore stabilità   e si raggiunge un pulpito presso il quale è consigliabile riprendere energie prima di percorrere una cengia detritica     che conduce al tratto probabilmente più impegnativo della Via. Si "attacca"  questa nuova sezione verticale ed inizialmente le molte staffe metalliche agevolano la progressione     poi, nella parte alta, si entra nel camino talvolta umido e qui si incontrano alcuni metri più delicati con difficoltà superiori alla media della Via dove si cerca l'equilibrio in divaricata con la parete leggermente strapiombante       . Si esce da questo ultimo tratto verticale  su un comodo pulpito  , le difficoltà son terminata e resta solo da percorrere un sentiero, sempre attrezzato con cavo , interrotto talvolta da alcuni facili salti rocciosi    passando nei pressi del libro di vetta e guadagnando poi la vicina vetta prativa  - VIDEO - 2152m.

DISCESA

A questo punto il primo obiettivo è raggiungere il rifugio Telegrafo e lo si può fare scendendo sulla sinistra, nel senso di arrivo in vetta, disarrampicando roccette segnalate un pò impegnative e friabili in calata sul sentiero n.658 proveniente dal rifugio Chierego (scelta sconsigliata) oppure a destra una banale discesa per prato conduce comunque allo stesso sentiero. Raggiunto quest'ultimo all'altezza del Passo del Cammino -2128m- si inverte il senso di marcia rispetto alla discesa su prato, si scende nel versante Est di Vetta delle Buse percorrendo un tratto davvero spettacolare, tra pareti rocciose e guglie, dell'ardita mulattiera militare; si prosegue fino al Bocchetto prima del Sascaga, dove troviamo un incrocio con tabelle segnavia che offre una duplice possibilità di raggiungere il Telegrafo. Lungo questo tratto si trova anche, in corrispondenza di una targa, la deviazione per l'accesso da sopra alla Ferrata delle Taccole . Dal rifugio Telegrafo -2147m- poi in discesa tramite sentiero n.654 passando per il Forcellino si ritorna all'auto.

CONSIDERAZIONI

La  ferrata, piuttosto breve, è da considerarsi solo una piccola parentesi all'interno di una bella e lunga escursione sul monte Baldo. In primavera è possibile trovarvi ancora neve nel canale d'accesso. Altre principali possibilità di avvicinamento alla via, oltre a quella descritta, sono:
- sentiero n.658 in arrivo dal rifugio dei Fiori raggiungibile a sua volta con varie possibilità tra le quali sembra entro l 'estate 2022 con i nuovi impianti di risalita Costabella.
- sentiero n.652 in arrivo dal versante di Novezza, probabilmente la via più breve se si posteggia l'auto a lato della strada “Graziani” poco (ca. 1km) più a Nord di Novezza di Ferrara di Monte Baldo, già in territorio Trentino.

Nel caso si scelga come arrivo una di queste 2 possibilità allora l'accesso all'attacco della Via avviene dall'alto del Vallone con una deviazione dal sentiero n.658. In questa foto scattata dalla Vetta delle Buse si vede la traccia di discesa un pò delicata nel canalone per raggiungere appunto l'attacco della Via dall'alto .

Commenti   

+2 #49 Giorgia Branzi 2020-11-11 20:19
Percorsa oggi 11.11.2020
Siamo salite dalla Val Trovai dal sentiero 654v. Sinceramente l'attacco non è difficile da trovare, arrivate alla targa sulla destra dovete scendere tenendo sempre la sinistra e la stradina che porta sotto l'attacco si vede.
Ferrata corta ma verticale e bella, con cambre distanti tra di loro che chiedono impegno fisico.
Da lì siamo tornate al telegrafo per pranzare perciò consiglio vivamente di inserirla nel giro a piedi!
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+1 #48 Marco 2020-06-29 07:32
Percorsa il 28/06/2020 salendo al Telegrafo da Novezzina. Ho trovato problematico trovare l'attacco (una volta trovata la targa sul sentiero 658) nonchè raggiungerlo (sfasciumi instabili). Nella parte iniziale il cavo non è più teso. Sia i camini che la famosa placca non sono banali, nè tecnicamente nè fisicamente. Da sconsigliare a un principiante. Problemi anche in uscita a trovare la via, non c'è alcuna indicazione. Comunque una ferrata breve ma interessante.
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+1 #47 Mario Mossone 2019-08-10 18:07
Percorsa il 06/08/2019 partendo dal Rifugio Novezzina (consigliato per il pernottamento). Difficoltà nel trovare il punto di attacco (segni bianco-rossi recenti solo in prossimità dello stesso) forse a causa di una frana che ha interessato il ripido canalone di accesso.
Ferrata molto interessante con la placca che, osservata dalla sua base, sembra più lunga e ripida di quanto si può immaginare guardando le foto.
La presenza delle nubi non ha purtroppo consentito di osservare il panorama circostante ma, in compenso, ci siamo imbattuti da vicino in tre camosci uno dei quali ha continuato ad osservarci senza allontanarsi!
Sconsigliata per principianti e per chi soffre la verticalità.
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+1 #46 Alberto Frugoni 2019-07-31 18:48
Percorsa il 31/07/2019.
Gli impianti sono chiusi da tempo e ho raggiunto la forcella dal rifugio Chierego. L'accesso lungo il canalone non è molto semplice e non segnalato, la ferrata è abbastanza corta ma impegnativa ed esposta e richiede sforzo di braccia. Gli appoggi non sono sempre comodi soprattutto per quelli un po' piccoli, ma il posto è molto suggestivo. E alla fine una bella soddisfazione!
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0 #45 Andrea Lovato 2015-01-23 00:00
Percorsa il 26/10/2014. Giornata fredda e ventosa, le mani congelate una difficolta' in piu' per la percorrennza della via. La ferrata e' breve ma impegnativa, sia per le staffe spesso lontane e difficili da raggiungere per le persone basse come il sottoscritto, sia dal punto di vista psicologico (la placca con fessura da' un forte senso di esposizione). L'attacco poi non e' ben segnalato: per chi proviene da Prada Alta - Val Trovaj consiglio di prendere il sentiero per il circolo glaciale (variante a destra al bivio), circa 25 - 30 minuti dopo il bivio in questione si trova l'indicazione per la ferrata. Il canalone franoso viene percorso dal basso verso l'alto tenendosi sulla destra, l'attacco si trova proprio sulla parete di destra (tenerla d'occhio per individuare la targa, non facile da scorgere per chi proviene dal basso, piu' facile per chi scende il canalone).
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+1 #44 Andrea Bertoli 2015-01-23 00:00
Percorsa il 08/2014 GLI IMPIANTI DI RISALITA -COSTABELLA- SONO CHIUSI IN ATTESA DI RIFACIMENTO. La ferrata richiede un elevato impegno fisico nonostante sia breve.
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-3 #43 Daniela Bosshart 2015-01-23 00:00
Percorsa il 22/06/2014: giornata nebbiosa con pochi squarci di sereno, che ci hanno lasciato intravedere il rifugio sulla cima Telegrafo. L'attacco della ferrata è difficile da trovare, soprattutto con il canalone ancora fortemente innevato. Indubbiamente il tracciato è dominato dalla verticalità della roccia, per cui la forte esposizione fornisce la carica adrenalinica che la difficoltà tecnica da sola non darebbe. Da non sottovalutare lo sforzo delle braccia necessario per superare molti passaggi.
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-1 #42 Iginio Guerresi 2015-01-23 00:00
Percorsa il 07/2014 Ascesa al rifugio Telegrafo dalla val Trovai;raggiunto l'attacco in ambiente ancora parzialmente innevato e quindi non facilmente riconoscibile il sentiero(già di per se poco indicato);ferrata breve ma molto intensa ed adrenalina per verticalità,esposizione in alcuni punti,pochi appigli naturali in alcuni tratti e distanza di quelli artificiali;discreto impegno fisico.Ritorno con giro ad anello da cima Costabella,rifugio Fiori del Baldo,Prada.
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0 #41 Roberto Tinti 2015-01-23 00:00
Percorsa il 21/10/2013. La ferrata è molto verticale e attrezzata con appigli artificiali. Infatti non c'è molta roccia su cui aggrapparsi inoltre è un pò scivolosa. Una di quelle ferrate sportive dove si fa troppo uso di braccia. Le staffe sono anche lontane tra di loro e in 2 punti nonostate sia alto 1.85 ho fatto fatica. Alla fine ci sta nell'insieme di una bella giornata sul Baldo (ci sono camosci, uccelli vari ecc ecc). Solo per la ferrata non ci andrei, come non la rifarei più.
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+2 #40 Alessandro Casoalri 2015-01-23 00:00
Percorsa il 31/08/2013 bella ferrata abbastanza tecnica e estremamente verticale. Mal segnalata dal rifugio telegrafo. L'avvicinamento è lungo ma bello, a mio avviso anche durante l'avvicinamento il cai potrebbe segnalare maggiormente i sentieri. Consigliata.
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