Cerca

Caratteristiche

  • - difficile la prima parte con all'interno un breve traverso molto impegnativo.
    - facile, tecnicamente, il lungo trasferimento verso la cresta sui lastroni inclinati. Assicurazione comunque necessaria vista la tipologia del terreno.
    - moderatamente difficile la cresta con qualche passaggino più atletico in discesa che aumenta la difficoltà. Particolarmente aerea..
  • Salita:
    - passo Fedaia-attacco 1.00h
    - attacco-inizio lastroni: 20'
    - placconata lastroni-cresta: 1.15h
    - cresta-Zona Sacra Serauta: 1.15h
     Discesa
    - zona sacra-funivia: 10-15'
    - prima funivia poi a piedi sino al passo Fedaia 2.30h
    - per pista da sci 1.30-2.00h
    - per Vallon d'Antermoia 2.30-3.00h
  • Salita:
    - passo-attacco: in discesa 300m poi
    - attacco-intaglio cresta: 600m
    - saliscendi cresta: circa 150m salita e 150m discesa.
    Discesa
    - discesa per pista da sci 825m
    - per vallone 1300m circa in discesa + 300m in risalita
    - per funivia 600m in risalita.
  • - rifugio Fedaia 
    - rifugio Serauta
    - funivia Marmolada
  • 0462-602535 
  • STAMPA
  • versione PDF
  • Seguici su Facebook

Media valutazioni

Difficoltà tecniche 3.7
Esposizione 4.8
Varietà passaggi 2.8
Impegno fisico 4
Interesse paesaggistico 5
Numero votazioni 16
VALUTAZIONE FERRATA GOOGLE.MAPS

Via Ferrata ETERNA -Brigata Cadore-

PUNTA SERAUTA

BY -  VIEFERRATE.it - 2013

La Via ferrata Eterna, nome originario "Brigata Cadore", dopo un lungo periodo di chiusura, è stata riattrezzata completamente ripercorrendo il vecchio tracciato eccetto l'attacco spostato più  a destra su placche compatte e meno soggette a scariche di materiale detritico. Le attrezzature sono state completamente sostituite con assoluta continuità di cavo ben teso.

PERCORSO STRADALE

Si raggiunge da Canazei-Tn o da Rocca Pietore il passo Fedaia e si lascia l'auto nel grande parcheggio antistante il rifugio Fedaia posto sul lato est del bacino artificiale - 2057m.

AVVICINAMENTO

Ci si porta sulla sede della pista da sci invernale (strada carrareccia alle spalle del rifugio ) e la si percorre in salita incontrando quasi subito un'indicazione per la ferrata presso un tornante . Si prosegue quindi lungo la strada  fino ad una indicazione sul margine sinistro della stessa  che invita a lasciare la "sede stradale" ed iniziare un'affannosa salita  in direzione della cresta sempre assistiti dalla numerosa presenza di segnavia vari     fino alla base del ghiaione detritico da dove si stacca una evidente traccia in direzione della già evidente targa rossa dell'attacco   - 1.00h dal parcheggio.

LA FERRATA

Dall'attacco, non solo inizia la Via ferrata ma inizia anche la sezione, seppur breve, più impegnativa del percorso con un grado di difficoltà nettamente superiore al resto della via e che merita una giusta valutazione delle proprie capacità. Il cavo parte in diagonale assicurando un primo salto roccioso con molti appoggi , supera poi una prima placca con esposto traverso , una seconda breve serie di roccette  raggiungendo una fessura attrezzata con 3 staffe metalliche . La parete è piuttosto esposta, si forza necessariamente sul cavo anche se fin qui i piedi trovano sempre buoni appoggi. Si raggiunge una placca più umida con possibile presenza di vetrato  e la si supera in espostissima traversata cercando aderenza con i piedi e notevole tenuta sul cavo . Questo tratto può essere considerato un pò il passaggio chiave della via dal quale se ne esce in verticale su roccia piuttosto appigliata   con le difficoltà che diminuisco rapidamente  . In esposta traversata si aggira un canalino  raggiungendo una serie di brevi salti verticali in semplice e divertente arrampicata    con caratteristiche completamente diverse dalla partenza della ferrata. Si guadagna così il colletto del Sas de Mul dove termina  quella che possiamo definire la prima delle 3 sezioni nelle quali possiamo idealmente suddividere la "Eterna" e riposare godendo del panorama circostante  dopo circa 20' dall'attacco. Inizia quella che definiamo la seconda sezione, rappresentata da una lunga placconata "eterna" che supera circa 600m di dislivello con assoluta continuità del cavo  e l'inclinazione non esasperata  fa si che, salvo qualche passaggio,quest'ultimo serva solo per autoassicurazione o per mero aiuto. La parte bassa si sviluppa su terreno più ghiaioso con una visuale media di 150m . Salita affannosa e noiosa interrotta da un solo breve passaggio  che illude sul possibile cambiamento delle caratteristiche ma l'illusione dura poco in quanto la placconata riprende da subito  con inclinazione di qualche grado superiore e terreno meno "sporco"; uno sguardo al sottostante passo Fedaia testimonia il graduale ma repentino aumento di quota . Un passaggio con alcune roccette  annuncia che si è, finalmente, in prossimità dell'attacco della cresta . La cresta che sta per iniziare rappresenta la terza ed ultima sezione ed è probabilmente la più caratteristica ed interessante, si sviluppa,a tratti molto affilata ed esposta, per circa 1300m e va percorsa in un alternarsi di saliscendi che risultano faticosi e sotto il filo in parete ovest quasi sempre in vista della falsamente vicina stazione di Serauta. Circoscritta una guglia a NO, si arriva ad un profondo intaglio di cresta che si supera in spaccata  e permette di accedere alla parete ovest della cresta  lungo il quale si svilupperà appunto la quasi totalità del percorso. Breve traversata in diagonale  ed alcuni metri più verticali  portano ad un facile traverso  da quale si "stacca" uno spigolo  che in rapida salita porta sul filo di cresta  in vista degli impianti di risalita da Malga Ciapela . Si percorre comodamente un tratto di cresta , ci si abbassa dal "filo"  e si prosegue lungo una cengia a tratti detritica     in un continuo saliscendi trovando lungo questa anche un piolo divelto  fortunatamente in un passaggio relativamente facile. La cengia prosegue   portando ad alcuni passaggi più tecnici e divertenti, un misto di brevissimi salti verticali    e facili traversi    riportando così l'escursionista nuovamente sul filo di cresta in un susseguirsi di visioni molto suggestive e la possibilità di vedere il proseguo dell'itinerario . Si mantiene inizialmente il filo di cresta e nonostante l'estrema esposizione  e la cresta a tratti affilata , l'ottima attrezzatura rende la progressione sicura, poi ci si abbassa momentaneamente alcuni metri   per riguadagnare quota da subito  e calarsi per la prima volta nel lato Est della cresta anche se per pochi passi . Si traversa la parete spiovente   e si ritrova per una decina di metri la parte sommitale della cresta, questa volta più agevole vista la larghezza ma comunque costantemente attrezzata  e nella parte culminante si apre una spettacolare visione sul ghiacciaio della Marmolada . Inizia la prima delle tre decise discese che si incontreranno da qui al termine della "Eterna". Questa è costituita inizialmente da roccette "appoggiate"   per poi entrare in uno stretto canalino  dal quale un lungo traverso   culmina, con alcune roccette, in discesa . Terminata questa prima discesa si risale nettamente all'interno di un divertente camino   trovando sulla destra un lastrone inclinato   che riporta per l'ennesima volta sul filo di cresta . I continui saliscendi, peraltro caratteristici delle creste in generale, iniziano a farsi sentire e si inizia a percepire quella che era la visione "truffaldina" della Punta Serauta piuttosto vicina. Si guadagnano metri in cresta    con brevi avvallamenti arrivando alla seconda delle tre discese cui si accennava: un lastrone levigato sul lato Est   lungo il quale si trovano ancora, malconci, gli infissi del vecchio tracciato . Si perviene ad un intaglio di cresta -lato Est- coincidente con la terza discesa, decisa e verticale ma molto ben attrezzata con una serie di staffe metalliche molto solide che rendono elementare la calata  ; le difficoltà terminano quindi alla base di questo diedro che ci deposita su di una comoda e rassicurante cengia    che conduce alla Zona Sacra di Serauta   , uno sguardo all'indietro rende ragione dell'affaticamento .

DISCESA

Due opzioni:
 
1- per funivia sino a Malga Ciapela da dove poi bisogna necessariamente in qualche modo tornare al passo di Fedaia. Eventuale servizio autobus Dolomitibus dal piazzale antistante gli impianti.
2- per la pista da sci. Per traccia si scende quindi alla stazione superiore degli skilift prestando attenzione nell'ultimo tratto al ghiacciaio ricoperto di ghiaia. Da qui, seguendo la strada in '45 minuti si riesce al parcheggio. Causa il forte ritiro del ghiacciaio della Marmolada, in particolar modo in questo punto, la situazione può cambiare di anno in anno occorre quindi valutare con attenzione il percorso e non seguire in maniera meccanica le tracce dei precedenti alpinisti ed avere con sè adeguata attrezzatura.
N.B. L'eventuale discesa per il vallone d'Antermoia (ferrata Pontura-nevaio-sentiero) nella quale si faceva riferimento nella vecchia relazione è sconsigliata visto lo stato di abbandono ed incuria nel quale si trova parte del percorso e quindi non viene attualmente elencata come terza possibilità di discesa.

CONSIDERAZIONI

- La ferrata in questione ha uno sviluppo piuttosto anomalo in quanto potrebbe essere l'unione di 3 ferrate distinte. La prima, piuttosto breve, molto impegnativa ed atletica; la seconda affannosa e monotona con il cavo rialzato da terra circa 70-80cm; la terza, aerea, suggestiva e con alcuni gradevoli passaggi atletici.
- La segnaletica presso l'attacco indica in 5.00h il tempo necessario di percorrenza però tale valutazione risulta piuttosto abbondante visto che con passo "turistico" apprezzando anche l'ambiente circostante si riesce a completare la via in 3-3.30h.
- Contrariamente a molti altri percorsi attrezzati, la meta finale non è la classica vetta panoramica bensì una Zona Monumentale    testimonianza della Grande Guerra che merita visita e rispetto. Presente anche un piccolo museo storico nella stazione della funivia.

Commenti   

-1 #20 Roberto Amadesi 2021-08-14 14:02
Percorsa il 14/08/2021 assieme alla guida alpina Filippo Beccari. Molto bella, impegnativa ed esposta la prima parte. Le placche che seguono sono più semplici e soprattutto faticose, quando si arriva in cresta, il percorso diventa decisamente più divertente. Nel complesso una bellissima escursione. Noi abbiamo impiegato 2 ore dall'attacco alla zona monumentale dove termina la ferrata. Per la discesa abbiamo optato per la funivia per non fare il ghiacciaio che è molto scoperto.
Citazione
0 #19 Saulo 2021-08-13 14:43
Percorsa l'11/08/2021 per la terza volta, comincia a essere frequentata, in effetti il primo pezzo è impegnativo, poi diventa una salita normale, per fortuna i picchetti sono alti, e l'ultima parta è un continuo su e giù fino al rifugio che peraltro continui a vedere e sembra non arrivare mai. Brutta sorpresa al rifugio: chi non ha fatto il biglietto on-line deve aspettare e mettersi in coda a tutti gli avventori del bar per fare il biglietto che tra l'altro costa 20 euro solo discesa
Citazione
-6 #18 Sara 2020-07-08 20:19
Percorsa il 28/6/2020. Prima giornata completa in val di Fassa decidiamo di percorrere questa ferrata. Raccomando di intraprenderla solo se si è sicuri che sia una giornata senza perturbazioni. Ci tengo a segnalare che avendola fatta a inizio stagione e dopo un periodo di continue piogge (neve in alta quota), mi sono ritrovata a non poter agganciare il moschettone dell'imbrago al cavo poiché letteralmente era inglogabato nella neve... Diversi passaggi li ho dovuti affrontare camminando sulla neve a ridosso della parete verticale senza essere attaccata a nulla... Da brividi!!!
Citazione
-2 #17 Carlo Artoni 2019-08-23 07:23
Percorsa il 09-08-2019. Avvicinamento da passo Fedaia faticoso ma ben segnalato. Possibile alternativa seguendo la strada della pista da sci. Inizio ferrata a mio parere molto impegnativo in quanto bisogna superare una parete abbastanza liscia con pochi appigli aggravata da acqua che cola sulla parete e rende scivolosa la roccia. Difficile rinunciare e riuscire a tornare indietro. Se si scivola e si cade è molto difficile recuperare la persona. Questo tratto è inutilmente rischioso. Si potrebbe risolvere bene la situazione con qualche piolo o staffa come ci sono nella parte terminale. Bellissima la cresta del Serauta. Discesa lungo il ghiacciaio ormai in fase di scioglimento. Peccato per i tanti rifiuti che emergono dalla neve e vecchi impianti da sci abbandonati. Perché non vengono rimossi? Per accedere al ghiacciaio bisogna però superare il dosso a monte del tunnel della pista da sci (chiuso) e calarsi per roccette e ghiaie scivolose fin sulla neve (tracce e picchetti di ferro).
Citazione
+3 #16 Chris Pinetti 2018-08-21 14:30
Percorsa il 13/08/2018 attrezzata dall'inizio alla fine, un paio di fittoni rotti che rendevano il cavo un po' lasco, a mio avviso la piu' bella ferrata che ho fatto!!! A livello tecnico è richiesto un buon uso dei piedi, essenziale è una buona base d'allenamento, esposizione presente dall'inizio alla fine, ferrata SUBLIME!!!
Citazione
+7 #15 Fabio De Rossi 2017-08-06 06:04
percorsa il 05/08/2017 Gran bella ferrata panoramica a 360° il primo tratto a mio personale parere e un po impegnativo ma niente di eccezionale a livello tecnico.Il tratto centrale sulla placconata risulta monotono e piuttosto stancante.La terza parte risulta per me la piu divertente,si sale e si scende di continuo lungo la cresta in alcuni punti molto affilata e panoramica per poi arrivare alla parte finale in discesa per staffe (forse un po troppe)al sito storico della grande guerra al Serauta(stazione funivia).attenzione per chi scende per ghiacciaio,il tunnel che porta al ghiacciaio e chiuso in estate,quindi bisogna salire un po piu in su e ridiscendere al ghiacciaio per ghiaie e sfasciumi(un po difficoltoso).consigliati i ramponi e massima attenzione ai crepacci......NOTA NEGATIVA la segnaletica di avvicinamento da Rifugio Fedaia all'attacco e pressoché inesistente....
Citazione
+1 #14 Andrea C. 2017-07-07 07:15
Percorsa il 06/07/2017. Avvicinamento: suggerisco di seguire la pista da sci per circa mezz'ora, nonostante essa si allontani verso il Sass de le Undesc; quando la strada torna verso il versante del Serauta la si abbandona lungo un sentiero (in parte segnato) che conduce all'evidente fessura obliqua della ferrata (targa rossa visibile da lontano). Ferrata: percorsa in 2 ore e mezza, senza correre e con diverse tappe fotografiche (le 5 ore indicate sono esagerate). Successiva visita a Forcella VU e trincee varie. Giornata splendida, calda. Poca gente in giro, soprattutto turisti in funivia.
Citazione
+3 #13 Paolo 2016-09-30 14:42
Percorsa il 27/09/2016. L'indicazione che era in terra è stata rimossa dal Cai per risistemarla in maniera più efficace in primavera. Vi è comunque un evidente cartello sulla baracca del Rifugio che indica la via di salita. Poco dopo il terzo tornante della pista da sci si trova la freccia e l'indicazione FE. I segni rossi, evidenti e numerosi conducono senza problemi in vista della placca rossa posta all'attacco. Se non saliamo direttamente verso l'attacco ma proseguiamo seguendo i segni rossi si gunge ad un segno tiangolare bianco e rosso perpendicolare all'attacco della ferrata che si trova a sinistra dello stesso segno, raggiungibile per evidente traccia. Tragitto come da precisa relazione di vieferrate.it .Abbiamo trovato della neve nella parte a Nord della cresta che non ha creato eccessivi problemi. Per la discesa delicato il sorpasso del tunnel che è chiuso durante il periodo di fermo della funivia. Utili i ramponi.
Citazione
+2 #12 Daniele 2016-09-12 18:33
Percorsa il 09/2016 Vorrei precisare,anche per non indurre in errori,che il "nuovo"avvicinamento seppur spiegato non è corretto, infatti dopo aver lasciato la strada sterrata che porta al rifugio,ben visibile in quel momento, l'affannosa salita è quantomeno terminata,infatti il sentiero che porta all'attacco è ora quasi perpendicolare al canalone detritico e anche poco prima (nel tornante precedente della strada stessa) un segnavia a tre (l 'unico segno apparte il cartello direzionale subito poco dopo l'inizio della strada sulla pista da sci,peraltro rotto e appoggiato in terra) porta anch'esso quasi perpendicolarmente alla targa dell'attacco della ferrata stessa. Prestare attenzione perché i segnavia in quel punto sono quantomeno confusi, ti portano più sotto di quota per poi sparire. Ti guardi intorno e ti accorgi della targa rossa "poco" più in su. Tanta fatica inutile .Sarebbe opportuno una maggiore chiarezza sui segni del percorso per l'avvicinamento!!Bellissimo il nuovo attacco ma poco chiaro!!!!!!!
Citazione
+2 #11 Vittorio 2015-08-29 14:03
Percorsa il 27/08/2015 da solo con partenza dal parcheggio del passo Fedaia. Personalmente ho sofferto molto fino all'attacco in quanto si parte subito con grandi pendenze e a gamba fredda.
50 minuti fino alla targa che segna l'inizio della ferrata,e primo tratto in ombra e molto bello. Poi lastroni in bella pendenza sotto il sole fino all'arrivo in cresta da dove incominciano dei bei sali scendi piu' o meno in cresta. 3 ore e 15 minuti totali,con foto e passo tranquillo. Splendido l'ambiente,ferrata non particolarmente difficoltosa ma da affrontare con prudenza,specialmente il tratto finale in cresta. Discesa con la funivia a Malga Ciapela e rientro al passo Fedaia in autostop: troppa l'attesa per i bus di linea,che non sono frequentissimi.
Citazione

Aggiungi commento