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Caratteristiche
- Moderatamente difficile, su un tratto attrezzato brevissimo.
Lunga escursione. - 8.00h l'escursione completa.
- 1550m ca. l'intera salita.
- - rifugio Contrin
- bivacco Marco Dal Bianco
- rifugio Onorio Falier - STAMPA
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Media valutazioni
Difficoltà tecniche | 2.2 |
Esposizione | 2.4 |
Varietà passaggi | 2.2 |
Impegno fisico | 3 |
Interesse paesaggistico | 4.2 |
Numero votazioni | 46 |
Links
VALUTAZIONE FERRATA GOOGLE.MAPSVia Ferrata OMBRETTA
CIMA ORIENTALE
segnalata da GIAN MICHELE GOZZI - 2005
AVVICINAMENTO
Ad Alba di Canazei-Tn si parcheggia la macchina nell’ampio piazzale della stazione a valle della funivia del Ciampac -1516m,e si imbocca uno stradello carrabile -segnavia 602- che si addentra nel bosco; oltrepassato un torrente, la strada si impenna in maniera decisa per giungere, con una quindicina di stretti tornanti, fino alla Baita Locia de Contrin -1736m- qui lo stradello attenua in modo netto la propria pendenza, e si apre in un’ampia e luminosa valle dominata sulla destra dal Colac; poco dopo la Baita Cianci -1828m- si oltrepassa un torrente su un ponticello, e con un ultimo strappo si raggiunge il rifugio Contrin (2016m-1.45h). Sul retro del rifugio i cartelli segnaletici indirizzano verso il Passo delle Cirelle ed il Passo d’Ombretta -segnavia 607- si transita sotto le pareti occidentali della Cima Occidentale d’Ombretta e si risale la Val delle Cirelle, alternando prati e ghiaie; si costeggiano le alte rocce basali della Vedretta del Vernale, tenendole a sinistra; ad un bivio si trascura la prosecuzione del sentiero per il passo delle Cirelle per proseguire verso sinistra in direzione del passo d’Ombrettola-segnavia 612b, fino ad aggirare verso destra un risalto roccioso per raggiungere,sopra di esso, una piazzola rocciosa sormontata da un grosso mucchio di pietre (indicazioni verniciate sulla roccia; 2480m-1.15h-3.00h); si segue l’indicazione versa sinistra -segnavia 650- imboccando un sentiero che, per ghiaie ed attraversando un tratto di grossi massi disposti caoticamente, porta ad una comoda piazzola in corrispondenza di una caratteristica grotta, sotto il muro roccioso alto circa un centinaio di metri che sostiene la sovrastante Vedretta del Vernale (2550m-15'-3.15h) qui si indossa il materiale da ferrata .
LA FERRATA
Si traversa qualche metro verso sinistra per facili ghiaie in direzione della parete,puntando all’evidente cavo metallico; il breve tratto attrezzato inizia con una serie di paretine appoggiate alternate a qualche canalino, che portano alla base di una pancia rocciosa alta 2-3m; la si aggira salendo sulla sinistra e si traversa facilmente alcuni metri sopra di essa lungo una cengetta rocciosa che porta alla base di un lungo canale diagonale; lo si risale ora in spaccata dove è più stretto, ora percorrendone il fondo dove è più largo,facendo qui attenzione ad alcuni tratti con fondo detritico ed instabile; un altro traverso verso destra su zolle erbose porta all’attacco del tratto finale, su roccette facili ma un po’ friabili che in breve escono alle ghiaie sommitali di un’ampia sella (2650m-25'-3.40h) si può qui riporre il materiale da ferrata, che non verrà più utilizzato per il resto del percorso. Ci si trova all’estremità meridionale dell’ampio catino morenico della Vedretta del Vernale, proprio alla base dello sperone occidentale del Sasso Vernale che,insieme alla crinale delle Cime d’Ombretta, lo delimita da nord a sudest; il ghiacciaio un tempo ospitato da questa conca è in estate ormai relegato a poche tracce di neve e ghiaccio addossate alla parete nordovest del Sasso Vernale. Si risale la morena seguendo i segni di vernice rossa ed i numerosi ometti di pietre, prevalentemente su fondo ben stabile ma con alcuni brevi tratti su pietraie un po’ instabili; il sentiero sale in maniera regolare con andamento poco tortuoso, e solo qualche breve strappo viene superato risalendo dei tornanti; si risale l’ultimo ripido ghiaione con un lungo ma non faticoso traverso verso destra che, costeggiando le pendici meridionali della Cima di Mezzo d’Ombretta,porta alla fine alla sella tra quest’ultima e la Cima Orientale d’Ombretta (2950m-1.05h-4.45h) da qui si piega a destra per una labile ma logica traccia tra ghiaie e roccette lungo la cresta che in breve conduce alla Cima Orientale d’Ombretta (3011m-5'-4.50h), che porta un grande mucchio di pietre su cui è piantata una croce metallica . Nella parte finale della salita comincia a comparire la sommità della Marmolada di Penìa , che a poco a poco si svela fino a comparire interamente con la sua parete sud quando si raggiunge la sella a quota 2950m; dalla cima, in ambiente severo e grandioso, meravigliosi panorami spaziano su buona parte delle Dolomiti; sotto la vetta è possibile visitare alcune gallerie della Grande Guerra.
DISCESA
Inizia ora il percorso di discesa: si rientra alla sella a quota 2950m, quindi si prosegue lungo la cresta verso la Cima di Mezzo d’Ombretta, seguendo tracce di sentiero e camminamenti di guerra, facendo attenzione in alcuni tratti facili ma esposti e con fondo molto friabile; giunti in prossimità della Cima di Mezzo d’Ombretta (che si può salire con un trascurabile aggravio di dislivello; 2983m), si cala verso nord e si traversa lungo una zona ricca di ricoveri militari scavati nella roccia, fino a cominciare a scendere più decisamente per ghiaie in direzione della Marmolada; una lunga e dritta rampa in discesa consente di perdere rapidamente quota in maniera divertente saltando sulle ghiaie; si raggiunge una zona di placche rocciose che si scendono agevolmente servendosi di un cavo metallico di una ventina di metri (utile soprattutto in caso di rocce bagnate); si attraversa facilmente una zona di grossi massi fino a raggiungere il bivacco Marco Dal Bianco -2730m- ed in breve, dopo avere attraversato una zona di rocce vulcaniche più scure, il Passo d’Ombretta (2702m-55'-5.45h). Si tratta di un’ampia e spettacolare sella che separa la Val Rosalia, ad ovest,dalla Valle d’Ombretta, ad est, proprio alla base degli strapiombanti appicchi della Punta Penia; nella stagione estiva è facile incontrare nei dintorni le femmine di stambecco coi piccoli . Si piega decisamente a sinistra in discesa (segnavia n.610; scendendo a destra lungo lo stesso segnavia, si raggiunge in circa 1.15h il rifugio Falier), superando un primo tratto di ghiaie su scure rocce vulcaniche, per poi procedere in ambiente più familiare di bianca roccia calcarea; si procede per tornanti, in alcuni punti lungo piccoli ghiaioncini sui quali si può scendere saltando divertendosi; presto ci si immette nel sentiero -segnavia 606- che, provenendo da destra, scende dalla Forcella Marmolada (2400m-30'-6.15h); si continua a scendere su terreno che assume via via sempre di più le caratteristiche di pascolo, fino a raggiungere il rifugio Contrin (2016m-30'-6.45h) da qui, per lo stesso percorso dell’andata, si raggiunge il punto di partenza ad Alba (2016m-1.15h-8.00h).
CONSIDERAZIONI
Può sembrare un po’ strano sobbarcarsi 1550m di dislivello per percorrere circa 100 metri di ferrata , ma quando si raggiunge la Cresta d’Ombretta lo sguardo incontra sul versante opposto, a metà della sua altezza,la grandiosa parete sud della Marmolada , che ricompensa con gli interessi tutta la fatica fatta fino a quel momento. Si consiglia di affrontare il percorso solo in condizioni di tempo stabile,perché la quota e l’isolamento possono rendere l’escursione molto severa in caso di maltempo. Tecnicamente il tratto attrezzato non presenta difficoltà particolari, anche se non deve essere sottovalutato perché inserito in un itinerario complessivamente molto lungo, pur su fondo non faticoso e comunque sempre allietato da una grande varietà di panorami e situazioni escursionistiche; può comunque valere la pena di frazionare il dislivello facendo base al rifugio Contrin, ottimo punto di partenza per bellissime escursioni (tra cui la ferrata della Cresta Ovest della Marmolada). Nell’agosto 2005 le attrezzature,incluse quelle che si incontrano lungo la discesa per il Passo d’Ombretta,si presentavano in ottime condizioni di manutenzione. Il percorso è sempre ben segnalato, ma in caso di scarsa visibilità possono nascere problemi di orientamento nella risalita della Vedretta del Vernale, nonostante i grandi ometti di pietre strategicamente dislocati.
Commenti
Come descritto nella relazione la difficolta' maggiore e' dovuta all'intera escursione e al notevole dislivello. Ci tengo a rappresentare che le tabelle segnaletiche della SAT lungo la via parlano di ferrata VERNALE e mai di ferrata OMBRETTA. La ferrata, corta, e' pero' piuttosto verticale; l'esposizione non si nota piu' di tanto.Le attrezzatuire sono eccellenti e la roccia ha molti appigli. Resto pero' sconcertato rilevando che viene sminuita ,ad esempio rispetto ad una ferrata Averau, che risulterebbe, a dir degli utenti addirittura piu' complessa. Questa ferrata inserita in un contesto molto impegnativo non va' comunque sottovalutata. E' in ombra e gia a fine agosto presenta del ghiaccio di primo mattino. Bellissima escursione con paesaggi fantastici.I tempi rispecchiano perfettamente l'intera escursione.
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