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Caratteristiche
- Moderatamente difficile con alcuni passaggi verticali un pò più delicati.
- - 30' attacco dal rifugio Roda di Vael
- 2.00h il percorso attrezzato
- 30' ritorno al rifugio Roda di Vael - - 200m dal rifugio Roda di Vael all'attacco
- 100m dislivello del percorso attrezzato con alcuni saliscendi. - - rifugio Paolina
- rifugio Roda di Vael - 0471-612112
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Media valutazioni
Difficoltà tecniche | 2.3 |
Esposizione | 2.4 |
Varietà passaggi | 2.6 |
Impegno fisico | 2.9 |
Interesse paesaggistico | 3.8 |
Numero votazioni | 45 |
Links
VALUTAZIONE FERRATA GOOGLE.MAPSVia Ferrata del MASARE'
CRESTA del MASARE'
BY - VIEFERRATE.IT - 2011
La Via attrezzata del Masarè percorre l'omonima cresta senza giungere ad una cima specifica ma "tocca" il culmine di alcuni pinnacoli rocciosi. Viene generalmente percorsa con partenza ed arrivo al rifugio Roda di Vael. Tuttavia può essere anche percorsa associata alla Via ferrata Roda di Vael ed in questo caso, l'attacco consigliato dal passo del Vajolon, può anche essere raggiunto in tempi simili dal rifugio Fronza alle Coronelle e Paolina. Nella relazione che segue viene descritto il solo percorso attrezzato del Masarè con partenza da rifugio Roda di Vael via rifugio Paolina.
PERCORSO STRADALE
Proveniendo da Nova Levante-Bz in direzione del passo di Costalunga, 1km dopo il lago di Carezza, si trova sulla sinistra la stazione a valle della seggiovia Paolina che conduce all'omonimo rifugio.
AVVICINAMENTO
Dal rifugio Paolina -2125mt- si raggiunge in 40' il rifugio Roda di Vael -2280mt- (segnavia n.539-549) passando per il famoso monumento Christomannos (aquila di bronzo ). Dal rifugio, una chiara segnaletica indica la direzione per la ferrata Masarè, in salita in direzione di un bivio presso il quale, come indicato da una seconda segnaletica, è vivamente consigliata la percorrenza verso destra in modo da effettuare il percorso attrezzato in senso antiorario. In circa 40' dal rifugio Roda di Vael si raggiungono i cavi e quindi l'attacco della Via - 2500mt ca..
LA FERRATA
L'attacco non risulta particolarmente verticale, anzi, il cavo, in diagonale , aiuta a superare alcuni facili gradoni per terminare, a sinistra, dopo pochi metri. Alcuni passi per aggirare uno spigolo e ritorna il cavo che,dopo un breve salto verticale , conduce da prima a superare alcune facili roccette anche con l'ausilio di una staffa metallica , poi alla base del primo camino entro il quale è incastonata una scala . Superato il passaggio, con l'unica difficoltà eventualmente dovuta allo zaino un pò ingombrante, si esce su una cengia panoramica oltre la quale, un bivio , dà la possibilità di salire alla vicina Torre Finestra (arrivo dalla ferrata Roda di Vael) oppure proseguire, a sinistra, tramite sentiero, con il percorso del Masarè. Si raggiungono nuovamente le attrezzature, si prosegue ora per lungo tratto con il cavo che funge da scorrimano interrotto qua e là da brevi passaggi più verticali senza particolari difficoltà e, dopo un breve sentiero, si aggira uno spigolo con un salto roccioso raggiungendo alcuni metri di roccette più verticali e divertenti ed un esposto traverso verso un secondo spigolo . Un'intaglio, si affronta in divertente arrampicata , all'uscita ci si tiene sulla destra dove una breve cengia porta ad un secondo intaglio , si supera attraverso facili gradoni e si aggira la parte superiore di un canalino, da prima tramite un breve ma esposto traverso e poi una comoda cengia . Il cavo devia all'interno di un camino piuttosto gradinato dal quale si esce a sinistra in esposta traversata fino ad una comoda cengia . Si ritorna in parete, in verticale, la roccia è molto appigliata si salgono alcuni metri che permettono di toccare il filo di cresta ma subito si perde quota con il cavo che scende nettamente alternando tratti in cengia a passaggi su roccette . Davanti a noi impera il Torrione da risalire sfruttando una fessura/camino lungo il suo fianco destro e nella quale già si intravedono le attrezzature. Inizia l'avvicinamento, si risale un fessura attrezzata con molte staffe , ci si tiene sul lato sinistro della stessa , si scende in una forcellina ,in spaccata ci si porta sul versante opposto della forcella e si risalgono le roccette che in pochi metri portano alla base del lungo camino . I primi metri sono attrezzati solo con cavo quindi ci si "infila" nella fessura con movimenti che lo zaino rende impacciati ,si utilizzano nel limite del possibile le staffe presenti e si termina, curiosamente, all'interno della cima del Torrione che risulta "spaccata" in due creando un suggestivo pulpito. La fessura davanti a noi rappresenta l'uscita dal Torrione oltre la quale il cavo prosegue da prima orizzontalmente lungo cengia poi perde quota tramite roccette sempre ben attrezzate ed infine scende decisamente in verticale. La discesa, delicata, è da effettuare con molta cautela studiando in particolare gli appoggi dei piedi sia naturali che artificiali . Pur senza sottovalutarlo, questo tratto,se fatto con attenzione,alla vista risulta più impegnativo del dovuto. In calata, si arriva ad una sella, il cavo prosegue a sinistra lungo breve sentiero, si scavalca un primo salto roccioso , si raggiunge un secondo salto , un terzo ed aldilà dello spigolo, un comodo sentiero in cresta raggiunge,brevemente,il culmine della Via con notevole panorama , in primis,da sinistra, il Sasso Lungo, il Sella ed il gruppo della Marmolada.
DISCESA
Alla nostra destra, il rifugio Paolina, alla sinistra il rifugio Roda di Vael da raggiungere con comodo sentiero in circa 30'.
CONSIDERAZIONI
Il percorso attrezzato del Masarè presenta caratteristiche un pò anomali rispetto a molti altri percorsi attrezzati Dolomitici in quanto alterna vari tratti trasversali assimilabili a sentiero attrezzato ad alcuni tratti verticali sempre ben attrezzati, da percorrere in salita o discesa, da non sottovalutare che, a ragione, inducono a classificarla Via ferrata. Proprio le caratteristiche di questi passaggi verticali ci portano a consigliarne la percorrenza, con partenza dal rifugio Roda di Vael, in senso antiorario così da renderli più "godibili".
Commenti
Per il resto panorami e giornata favolosa.
La successiva discesa è a mio avviso il tratto più impegnativo, in quanto è necessario sporgersi in notevole esposizione (anche se non esattamente strapiombante) per individuare gli appoggi per i piedi, naturali e artificiali, non sempre immediatamente individuabili anche se presenti. Gli ultimi salti rocciosi in salita invece non sono nulla di problematico.
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