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Caratteristiche
- Moderatamente difficile
- - 50' avvicinamento utilizzando impianti risalita
- 1.30h a piedi dal parcheggio.
- 45' la sola ferrata - - 850mt salita complessiva dal parcheggio
- 200mt dalla stazione a monte impianti
- 150mt la sola ferrata - - rifugio Stoppani
- capanna sociale Ghislandi
- stazioni funivia Piani d'Erna - STAMPA
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Media valutazioni
Difficoltà tecniche | 1.8 |
Esposizione | 2.3 |
Varietà passaggi | 2.3 |
Impegno fisico | 2.4 |
Interesse paesaggistico | 3 |
Numero votazioni | 46 |
Links
VALUTAZIONE DELLA FERRATA GOOGLE.MAPSVia Ferrata del CENTENARIO
MONTE RESEGONE
BY - VIEFERRATE.IT - Giugno 2014
PERCORSO STRADALE
Da Lecco alla stazione di partenza della funivia dei Piani d’Erna (parcheggio-610mt).
AVVICINAMENTO
1- dal parcheggio si sale al Passo del Fo’-1284mt per i sentieri n.1 -rifugio Stoppani 890mt- e n.6 (1.30h) fino al rifugio Ghislandi .
2- salire ai Piani d’Erna -1250mt- con la funivia ed attraversare al Passo del Fo’ con il sentiero n. 5 (50') che nella parte iniziale coincide con il sentiero di salita al rifugio Azzoni fino ad un bivio, nel bosco, presso il quale si mantiene la destra in direzione del Passo fino a raggiungere il rifugio Ghislandi-1284mt. Dal Passo del Fo’ salire verso la bastionata e, seguendo le indicazioni in loco , raggiungere l’attacco (3') .
LA FERRATA
Si "attacca" la parete sinistra del canalino con l'aiuto di numerose cambre ed evidenti appoggi rocciosi e dopo alcuni metri si traversa all'interno del canale stesso sfruttando una comoda serie di staffe portandosi alla base di una netta salita verticale, mantenendosi comunque sempre lungo la parete sinistra del canale, dove le cambre formano in pratica una lunga scala . Si esce rapidamente dal tratto verticale , semplice ma molto esposto, e si traversa a destra sfruttando una breve cengetta rocciosa guadagnando, dopo pochi metri, la partenza di un secondo tratto verticale ed anche questo notevolmente attrezzato con gradini metallici in direzione di un sentiero soprastante che, con scorrimano metallico, conduce verso una serie di facili gradoni prestando attenzione a non smuovere materiale detritico presente . Lentamente ci si addentra nel canale che gradualmente si restringe e si superando alcuni salti attrezzati con gradini metallici che aiutano non poco a risalire abbastanza agevolmente questi tratti altrimenti insidiosi . In questo tratto si procede in pratica sul fondo del canale sfruttando anche alcune sbarre metalliche poste di traverso fino ad un piccolo pulpito terminale presso il quale ci si riporta sulla parete di sinistra sfruttando inizialmente la solita serie di cambre e poi risalendo alcune facile roccette "appoggiate" uscendo così definitivamente dal lungo canale fin qui risalito, passando peraltro alla base di un sorprendente torrione . Ci si incammina in direzione di alcune roccette un po' "sporche" che si superano abbastanza agevolmente, poi alcuni brevi salti rocciosi attrezzati arrivando così presso un sentiero panoramico dove è possibile rifiatare anche se in effetti il termine del percorso è piuttosto vicino. Ci sono ancora alcune roccette da superare che non offrono particolari difficoltà arrivando così nei pressi del cartello terminale -1450mt.
RITORNO
Da qui si hanno fondamentalmente 3 possibilità: per traccia in salita si raggiunge in breve il sentiero n.1 con cui si può:
1- presso la vicina segnaletica procedere, come indicato , a destra e ridiscendere al rifugio Ghislandi tramite il sentiero attrezzato "del Caminetto"; facile ma con presenza di molto materiale instabile.
2- alla segnaletica, per traccia nei prati , incrociare il vicino sentiero n.1 e proseguire verso il rifugio Azzoni -1860mt- presso la vetta del Resegone (circa 1.00h di sentiero), eventualmente, concatenando più sopra la ferrata Silvano de Franco (opzionale e piuttosto impegnativa);
3- incrociato il soprastante sentiero n.1 ridiscendere traversando verso sinistra il Pian Serrada (fresca sorgente sul sentiero dopo poche decine di metri) raggiungendo nuovamente i Piani d’Erna (attenzione a non mancare l’incrocio con il sentiero n.5 poco a valle del crocefisso della “Bedoletta”) o proseguendo per il sentiero n.1 fino al parcheggio.
CONSIDERAZIONI
L’attrezzatura è perfetta (cavo rivestito e/o catena più eventuali pioli) e non è mai insufficiente, forse in qualche punto è addirittura ridondante. Lungo tutto il tracciato fare la massima attenzione a non smuovere sassi che potrebbero colpire,oltre che gli altri percorritori della ferrata,eventuali escursionisti che transitassero sul sottostante sentiero della Staffa (n.12A) o alpinisti impegnati nei primi tiri alla base dei torrioni. L'eventuale concatenamento con la successiva Via attrezzata De Franco Silvano è da ben valutare in quanto di caratteristiche più impegnative di quella appena percorsa.
Commenti
La prima parte è particolarmente esposta. Il resto è semplice, anche se richiede un po' di forza per risalire le staffe, che a volte complicano un po' il percorso. Può rappresentare un buon banco di prova per un principiante.
Primi 20-25 metri in parete verticale, molto esposti. Il resto molto più semplice. Sempre dotata di molte staffe, e supporti vari, non è mai realmente difficile.
Consigliabile, sia per il paesaggio che per la cura/manutenzione, il rientro mediante il sentiero attrezzato del Caminetto (Buco della Carlotta).
Confermo che la manutenzione è perfetta e salirla è sempre un'emozione.
Bella esperienza ma molto, molto facile: ho percorso diversi sentieri, attrezzati e non, più difficili di questa ferrata. La parte emozionante è quella iniziale, dove c'è una discreta esposizione (30 metri a occhio) e si è in verticale; l'abbondanza di appigli artificiali attenua di molto le difficoltà.
Adatta a chi, come me e l'amico che mi ha accompagnato, inizia: si prende confidenza con l'attrezzatura in tutta sicurezza anche senza un accompagnatore esperto.
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