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Caratteristiche
- Moderatamente difficile con alcuni passaggi un pò più impegnativi.
Attenzione all'estrema lunghezza dell'intera escursione. Può rivelarsi utile l'utilizzo della piccozza o ramponi durante il ritorno. - Salita fino al bivacco Fiamme Gialle 3.40h più 1.00h per eventuale salita a Cima Vezzana. La sola ferrata 2.00h ca.
- Salita fino al bivacco Fiamme Gialle 1000mt più altri 200mt per eventuale salita a Cima Vezzana.
- - seggiovia Col Verde
- rifugio Rosetta
- bivacco Fiamme Gialle
- funivia di Rosetta - 0439-68204
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Media valutazioni
Difficoltà tecniche | 2.6 |
Esposizione | 3.3 |
Varietà passaggi | 3.5 |
Impegno fisico | 4.1 |
Interesse paesaggistico | 4.5 |
Numero votazioni | 58 |
Links
VALUTAZIONE FERRATA GOOGLE.MAPSVia Ferrata BOLVER LUGLI
CIMA VEZZANA
BY - VIEFERRATE.IT - Luglio 2008
AVVICINAMENTO
Da San Martino di Castrozza-Tn prendere gli impianti della funivia Col Verde e raggiungere la stazione a monte -1970mt- che coincide con la stazione a valle della funivia per Col Rosetta. Poco sopra la stazione vi è la partenza (segnalata) del sentiero n.706 che attraverso mughi,pascoli e ghiaioni arriva a quota 2270mt dove si trova la targa con l'attacco della ferrata -50'- alla base della parete sud-est del Cimon della Pala. Effettivamente l'inizio vero e proprio della ferrata si trova circa 300mt più su poichè in questo primo tratto si incontrano solamente tracce di sentiero ,gradoni di roccia ,roccette in scalata libera di I-II° ,solamente un momentaneo spezzone di cavo di circa 3-4mt inganna dando l'illusione dell'inizio della via. I tratti a scalata libera su roccette che potrebbe spaventare i meno esperti,non è affatto difficile o problematica anzi diverte ed aiuta a guadagnare terreno senza troppo affanno. Dopo circa 1.00h di progressione lungo l'avancorpo,a quota 2550mt,si giunge alla base della parete rocciosa e quindi l'inizio delle attrezzature .
LA FERRATA
Alcune roccette attrezzate portano ad un facile camino superati i quali,a destra,si giunge ad un facile salto verticale ed esposto -2640mt. Inizialmente una breve traccia di sentiero,segnalata con bolli rossi ,poi alcuni gradoni conducono in direzione della parete dove lo sviluppo della via ferrata risulta più verticale divenendo molto gradevole dal punto di vista della progressione in arrampicata sfruttando notevolmente le caratteristiche della roccia ricca d'appigli naturali . Al termine di questo primo tratto verticale si giunge ad un piccolo pulpito alla sinistra del quale si prosegue in breve traversata gradinata giungendo rapidamente alla base di una seconda progressione verticale gradinata nei primi metri ,meno nel proseguo pur mantenendosi sempre a livelli di difficoltà contenuti . Un opportuno pulpito panoramico permette di apprezzare l'imponente massiccio della Pala di San Martino . Si riparte superando da prima nuovamente gradoni ,poi una placchetta triangolare (grosso masso 2750mt) dove con l'ausilio di una staffa metallica si passa in parete raggiungendo cosi dopo alcuni metri di divertente arrampicata un secondo passaggio "aereo" che segna probabilmente l'inizio del tratto più impegnativo della via pur non raggiungendo mai particolari livelli di difficoltà di cui talvolta si accenna in alcuni testi. Si inizia con alcuni passaggi in verticale con l'affanno che inizia a farsi sentire e si raggiunge la base di una placca caratterizzata nella prima metà da una serie di staffe metalliche per divenire poi più tecnica nella seconda ;una fessura porta in direzione di uno stretto canalino dal quale si esce a destra su spigolo esposto . Deviazione a sinistra e si affronta in spaccata una rampa verticale all'uscita della quale,sempre a sinistra ,una nuova breve placchetta non crea particolari problemi e ci si prepara a superare gli ultimi due salti verticali della via ,esposti ma ben appigliati come lo è stata quasi sempre. Quest'ultimi salti verticali portano a quota 2950mt là dove le "Beppine" svettano slanciate e la fatica si fà ormai sentire;una rampa in diagonale di 5-6 metri permette di raggiungere una forcelletta dalla quale si vede il bivacco Fiamme Gialle . Tracce di sentiero ancora attrezzate attraversano una suggestiva cresta e segnano la fine della via ferrata. Non resta che raggiungere in pochi minuti il bivacco tramite semplice sentiero ben marcato . Spettacolare panorama sul Gruppo delle Pale con in primo piano il ghiacciaio di Cima Fradusta . Proseguire da qui per il Cimon della Pala non è consigliato ad un ferratista puro in quanto la salita è alpinistica e si sviluppa nel tratto finale in arrampicata libera di III°, piuttosto è possibile risalire fino a Cima Vezzana (3192mt) passando inizialmente sopra il passo del Travignolo (2925mt) per proseguire poi su ripido pendìo fino alla sella sulla cresta,da qui a sinistra su roccette e tratti di nevaio fino alla cima (1.00h dal bivacco) .
DISCESA
Sia che si scenda a valle dopo la visita a Cima Vezzana o che lo si faccia direttamente dal bivacco è necessario partire dal passo del Travignolo (dove generalmente inizia anche il ghiacciaio) a pochi metri di discesa dal bivacco ed "immergersi" nel canalone della Val dei Cantoni dove con sentiero a zig-zag e,ma ciò dipende dalla stagione,per tratti di nevaio spesso interrotto da crepacci si arriva in fondo alla Valle dei Cantoni -2540mt-50'. A destra su parete rocciosa è indicata con grande scritta in rosso la direzione per il rifugio Rosetta. Dopo iniziale salita su roccette,traversata sotto la parete est e nuova salita su sentiero si arriva al passo Bettega (2667mt). Si scende verso ovest seguendo la traccia di sentiero fino al punto più basso del passo (2545mt) e ci si trova ai piedi di Cima Corona dove un bivio segnala a sinistra la salita per il rifugio Rosetta (2678mt) che ora è anche possibile vedere e dal quale parte la funivia che scende alla stazione a monte della funivia Col Verde mentre in discesa si raggiunge direttamente la stazione Col Verde. La scelta è soggettiva dipende se si preferisce percorrere circa 500mt di discesa inizialmente su roccette scivolose e ripide per circa 1.30h od attraversare l'altipiano che separa dal rifugio Rosetta con saliscendi di circa 50'.
CONSIDERAZIONI
La Bolver-Lugli nonostante la sua lunghezza ha pochi passaggi delicati anche se questi sono da affrontare con un minimo di tecnica d'arrampicata,la vera attenzione è da dedicare alla discesa che per lunghezza e sviluppo si diversifica anno con anno a seconda delle condizioni in cui si trova il nevaio nella Valle dei Cantoni e che potrebbe dover essere affrontato con corda e piccozza. Attenzione a non ridiscendere il canale innevato in scivolata in quanto quest'ultimo è interrotto da un crepaccio trasversale non visibile dall'alto!!!.
Commenti
Ferrata molto bella e discretamente attrezzata. Rientro lungo e laborioso richiede buona preparazione fisica. Per non perdere la bidonvia al rientro che chiude alle 16.50 bisogna avere un buon ritmo. La discesa è tutt'altro che banale e conviene passare dal rifugio Rosetta (bivio a metà discesa) poiché l'ultima parte della discesa a diretta a Col verde è poco attrezzata
Siamo ridiscesi dalla Val dei Cantoni fino a passo Bettega. ATTENZIONE: La discesa da passo Bettega a Col verde NON è opportunamente segnalata. E' una via con tratti molto scivolosi su placche umide e ghiaiose. In alcuni punti il sentiero andrebbe attrezzato perchè la discesa risulta molto pericolosa. Attenzione anche agli unici tratti attrezzati, obsoleti e che presentano cordini sfilacciati. Il rischio è quasi maggiore nell'utilizzare quelli che nello scendere in libera.
valutare la discesa con la funivia Rosetta, anche considerando il notevole dispiego di energie precedente.
abbiamo effettuato la discesa diretta dal passo Bettega al Col Verde, che ufficialmente dovrebbe essere chiuso, ma sufficientemente segnalata con segni rossi e diversi ometti. E' da percorrere con attenzione, qualche passo di arrampicata, ma elementare. Il cavo di acciaio nel finale è si arrugginito e sfilettato, ma è sufficente per una buona protezione.Ho letto un pò di tutto su questo tratto di discesa,indubbiamente ci vuole attenzione, ma, dopo avere percorso la ferrata non ci dovrebbero essere certo problemi ad affrontare questo tratto.
Ottimamente attrezzata, non vi sono a mio avviso rilevanti difficoltà ne eccessiva esposizione.
Il rientro presenta passaggi delicati che, vista la grande frequentazione, meriterebbero un maggior presenza di dispositivi di sicurezza.
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