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Caratteristiche

  • Moderatamente difficile
  • - avvicinamento 1.30h utilizzando la seggiovia. 
    - salita della via ferrata 1.30-2.00h
    - discesa della sola ferrata 1.00h
  • - attacco 800mt ca utilizzando la seggiovia. 
    - salita della sola ferrata 150mt più alcuni saliscendi
  • - rifugio Son Forca 
    - seggiovia Son Forca 
  • 0436-861035
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Media valutazioni

Difficoltà tecniche 2.5
Esposizione 2.4
Varietà passaggi 2.2
Impegno fisico 2.3
Interesse paesaggistico 4.7
Numero votazioni 52
VALUTAZIONE FERRATA GOOGLE.MAPS

Via Ferrata M. BIANCHI

CIMA di MEZZO

BY - VIEFERRATE.IT - Aggiornata  2016

PERCORSO STRADALE

Dal passo Tre Croci situato sulla strada che collega Misurina-Bl a Cortina d'Ampezzo-Bl si prosegue verso quest'ultima e poco dopo si trova sulla destra l'albergo Capanna Rio Gere presso la stazione a valle della seggiovia Son Forca -1698mt- con ampia possibilità di parcheggio. Dall'estate 2016 l'ovovia che collegava il rifugio Son Forca al rifugio Lorenzi è stata chiusa e parzialmente smantellata, di conseguenza risulta pure chiuso il rifugio stesso.

AVVICINAMENTO

L'attacco della via ferrata avviene direttamente dal rifugio Lorenzi -3000mt- raggiungibile attualmente, dopo la chiusura dell'ovovia, a piedi partendo dal rifugio Son Forca -2235mt- che a sua volta è invece ancora raggiungibile da Rio Gere con la seggiovia. In alternativa è possibile parcheggiare al passo Tre Croci - 1800mt, quindi percorrere i 400 metri di dislivello per il rifugio Son Forca, dal quale si può proseguire ancora a piedi -700 metri dislivello- fino alla Forcella Staunies. Pochi passi sulla scaletta   che collegava la stazione a monte della bidonvia ed il rifugio e si raggiunge la partenza del cavo della Marino Bianchi.

LA FERRATA

Si lascia la terrazza del rifugio e si inizia a mezzacosta lungo il cavo  in direzione di uno spigolo (targa commemorativa) che si aggira a sinistra , pochi passi in salita  e sul filo di cresta , dopo una breve cengia,si raggiungono alcuni metri di facili roccette verticali  ed un pulpito panoramico  dal quale si può già apprezzare la prima parte del percorso attrezzato "Dibona"   che parte dal lato opposto della stazione di arrivo degli impianti. Si prosegue a sinistra in salita per alcuni gradoni  e si ridiscende immediatamente in diagonale in leggera esposizione  raggiungendo un breve tratto orizzontale  al termine del quale si ridiscende un torrione roccioso ricco di appoggi per i piedi  . Si riprende in leggera salita con cavo che funge da scorrimano   arrivando ad una forcellina  dalla quale ci si cala per alcune decine di metri   all'interno di un canalino franoso e si raggiunge una selletta  nella quale è possibile trovare neve anche in stagione avanzata , la si supera comunque assicurati al cavo   e ci si porta sul lato opposto, in salita per alcuni metri  ed in traversata poi arrivando ad un ulteriore tratto verticale,ma sempre assistiti da ottimi appigli , che culmina, anche tramite una scala , nuovamente sul filo di cresta con la visuale che si apre sempre più sul versante opposto della forcella Staunies . Alternando tratti orizzontali   a brevi salti verticali   si arriva ad una seconda scala  oltre la quale vi è un bel passaggio in verticale    che diverte se effettuato sfruttando gli appigli rocciosi e,superatolo,si ritrova una terza scala , sovrastata da una fessura  che "sbuca" direttamente in cresta . Si prosegue lungo la cresta con una alternanza di cenge inclinate   e gradoni un pò affannosi    mentre, davanti a noi, si vede la cresta terminale con croce finale . Inizia l'avvicinamento a quest'ultima sezione di cresta scendendo nella selletta  e, superatala in pochi passi, si riprende la salita lungo sentiero roccioso  raggiungendo un passaggio verticale  caratterizzato da un impegno leggermente maggiore rispetto alla media della via ma assicurato comunque con pioli metallici , ed è rappresentato da una fessura con lieve strapiombo che deve essere superata con passo deciso ma niente più. Superato,si può apprezzare il tratto di cresta appena percorso  mentre per proseguire si aggira un masso   , si risalgono alcuni metri   e si "conquista" la parte sommitale della cresta  ovvero il Cristallo di Mezzo -3154mt- situata dirimpetto la cima principale del Cristallo. La croce di vetta  è posta poco più avanti in una zona piana da raggiungere scendendo alcuni metri di roccette dalla cima   .

DISCESA

Contrariamente a quanto avveniva alcuni anni fa, il ritorno, nella prima metà della via, avviene tramite percorso alternativo. Appena scesi dalle ultime roccette per raggiungere la croce si trova, avendo la croce alle spalle, un segnavia rosso a sinistra delle roccette stesse, che rappresenta l'inizio della via di ritorno. Da subito attrezzata con cavo , la lunga cengia  (possibilità di presenza di neve anche in stagione avanzata)   scende decisa nel vallone sottostante, terminando ad un bivio alla destra del quale si risale leggermente  e si raggiunge nuovamente la via ferrata percorsa in salita mentre mantenendo la sinistra, dopo pochi metri con traccia di sentiero un pò franosa e non attrezzata   si ritrova il cavo  e la discesa continua lungo una cengia  a tratti esposta   fino ad incontrare dopo alcuni minuti la via ferrata Bianchi  e da qui il ritorno ridiventa comune all'andata fino al rientro nella terrazza del rifugio Lorenzi.

CONSIDERAZIONI

La via ferrata Marino Bianchi si svolge completamente in cresta attraverso cenge e piccole torri rocciose alternandosi nei 2 versanti della cresta stessa, quindi, come tutti i percorsi con questo tipo di sviluppo,il dislivello reale risulta maggiore rispetto alla quota raggiunta. Ad oggi le varie considerazioni fatte riguardo l'altissima frequentazione di questa via non hanno più rilevanza in quanto l'attuale parziale avvicinamento a piedi nonchè la chiusura del rifugio ha inevitabilmente in gran parte ridotto i frequentatori della Via.

Commenti   

+1 #100 Nicola Manini 2016-08-29 19:16
Percorsa il 24/08/2016 Confermo i commenti precedenti: magnifica, in ottime condizioni, e relativamente poco frequentata. La scarpinata su per la pista/ghiaione sotto la bidonvia ormai disattivata e` decisamente lunga e faticosa. La discesa e` abbastanza divertente, ma bisogna prevedere alcune pause di svuotamento scarponi...Con la seggiovia che chiude alle 16:30, se non si parte molto presto, alla fine del ghiaione si rischia di dover scendere a piedi fino in fondo, altri 600 m.
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+3 #99 Marco Lorenz 2016-08-24 21:03
Percorsa il 08/2016 ATTENZIONE !!
Da qualche settimana ha chiuso la bidonvia (fine vita va cambiata!) e di conseguenza è chiuso anche il rifugio Lorenzi. Questo significa che ai tempi bisogna aggiungere la salita per la forcella Staunies (700mt di dislivello con forte pendenza lunghezza circa 3Km). Dovete considere altre 2 ore ma soprattutto la necessità di un buon allenamento perchè la fatica si sente e bisogna stare molto attenti se c'è gente che sale c'è forte caduta di sassi.
Purtroppo queste 2 ore di risalita fanno si che difficilmente si possano combinare le due ferrate Bianchi è Dibona vista la durata della seconda. Di positivo c'è che sono molto molto poco frequentate ora ...
La sconsiglierei a ragazzini o persone inesperte per questo tratto di salita che può essere pericoloso se non si sta attenti.
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+4 #98 Sergio Staffiere 2016-08-24 11:01
Percorsa il 08/08/2016 in compagnia di mia moglie. Condizioni meteo eccezionali. Dopo aver usufruito della seggiovia per raggiungere il rifugio Son Forca da Rio Gere scopriamo che la vecchia e obsoleta bidonvia che conduceva al rifugio Lorenzi è stata definitivamente chiusa per ragioni di sicurezza. Affrontiamo pertanto i quasi 800 mt. di dislivello del ripido ed instabile canalone che conduce alla forcella Staunies e dopo due ore di fatica, assistiti nell'ultimo tratto da un lungo e precario cavo d'acciaio sul quale lavorare di braccia, giungiamo praticamente esausti all'attacco della ferrata. Il rifugio è chiuso e abbandonato, e l'unico vantaggio è dato dal fatto che dopo la chiusura della bidonvia la ferrata, sempre trafficatissima nei mesi estivi, è praticamente deserta. Il percorso è fantastico. Si snoda fra piccole salite e discese in ambiente alpino, a 3.000 mt. di quota, senza presentare particolari difficoltà se non nell'ultimo tratto, dove aumenta la verticalità.
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-1 #97 Filippo Chiozzotto 2016-07-19 09:10
Percorsa il 17/07/2016, in una giornata caratterizzata da un vento gelido che ne ha ridotto l'affollamento. Confermo le valutazioni della relazione circa tempi di percorrenza e difficoltà, bellissimo itinerario che merita di essere percorso soprattutto per l'ambiente maestoso in cui si svolge. Lungo il percorso di rientro in alcuni tratti il cavo ed anche le cenge erano ancora sepolti dalla neve, per cui ho preferito risalire e ripercorrere a ritroso la ferrata principale.
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+2 #96 Lucio 2015-08-14 08:25
percorsa il 13/08/2015 con mia figlia. Non c'ero mai stato. Confermo l'affollamento ma, nonostante tutto, per essere il 13 agosto, giornata splendida, anche a tarda ora (sono salito verso le 11.00) è fattibile nelle tempistiche previste (grazie soprattutto al percorso di rientro alternativo, che evita le due parti più difficili e le ultime due scalette). L'attrezzatura è in ottime condizioni. Gli appigli molto lisci e spesso è più salutare affidarsi alla corda per la progressione. All'indirizzo https://www.google.com/maps/views/u/0/view/114353918960699000354/gphoto/6182606281450326994 potrete visualizzare una pano dalla cima. Ne ho fatte altre lungo il percorso, poi le caricherò.
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+1 #95 Lanza 2015-08-13 13:37
Percorsa il 12/08/2015. È trafficata in salita e discesa tutto il giorno: alle 14.00 gli ultimi si accingevano a salire. Via di discesa diversa aperta (con un mese a 15 gradi a 3000 metri...) indicata con bollo rosso sulla roccia. Il 95 per cento di coloro che salgono non arrampicano, ma si tirano su sulla fune a braccia. Questo fatto comporta la salita di chiunque, ragazze in tenuta da spiaggia high-tec firmata e anche giapponesi che vedono una montagna per la prima volta!. Per chi sale arrampicando è una salita con difficoltà fino al III grado, salvo un passaggio su roccia a sbalzo superabile con l'aiuto di due pioli. Consigliabile a fine settembre.
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0 #94 Mauro Manassero 2015-08-12 17:04
Percorsa il 08/2015 Bella via. Non difficoltosa. Praticamente tutta in cresta. Il dislivello è minimo ma i continui saliscendi la allungano parecchio. Cavi perfetti. Presente il contenitore per il libro di vetta ...ma senza libro. Evidente la via alternativa per la discesa (freccia rossa verso la sinistra guardando con la croce di vetta alle spalle), non è completamente attrezzata quindi passo sicuro ! A circa metà percorso si ricongiunge con la via di salita. Rischio ingorghi .... Per quanto riguarda gli impianti la cabinovia è obsoleta e lentissima (20 minuti circa dal rif. Son Forca alla forcella Staunies). Ma in generale a Cortina vivono sugli allori: non ho ricordi di un impianto che sia stato riammodernato. In compenso tariffe da capogiro.
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0 #93 Stefano Salimbeni 2015-07-06 15:39
Percorsa il 04/07/2015
Ovovia molto lenta
Condizioni attrezzature ottime, assenza di neve in salita, non ho individuato la variante per il ritorno, pare però che siamo rientrati tutti dal percorso di salita, presumo quindi che non sia ancora praticabile.
Bellissimo ambiente e panorama,
notato la Dibona affollatissima nel primo tratto, con ingorghi salita / discesa di chi vuol fare solo il ponte e tornare indietro ...io ho desistito.
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+2 #92 Steve Milani 2015-07-02 22:23
Percorsa il 30/06/2015 con buone condizioni meteo. Andata e ritorno compiute utilizzando il medesimo tragitto, poiché la variante ad anello per la discesa era inagibile, in quanto ancora coperta da neve compatta ed alcuni tratti non assicurati si presentavano oltremodo franosi e pericolosi. Non troppo affollata ma soggetta ad inevitabili rallentamenti/soste per consentire lo scambio di direzione. Ferrata moderatamente difficile, mai troppo esposta, cavo in ottime condizioni e ben tesato. I neofiti, qualora adeguatamente assistiti, non trovano eccessive difficoltà.I numerosi saliscendi non sono troppo stancanti. Il panorama dalla croce di vetta è impagabile. Percorsa in 2 ore per l'andata e 1.15 per il ritorno. Da rifare.
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0 #91 Giorgi Maurizio 2015-06-29 11:20
Percorsa il 28/06/2015
Bellissima giornata di sole.
Attrezzata perfettamente.Corde da roccia aggiunte nei punti ancora innevati.Ferrata di media difficolta' con due punti nell'ultimo tratto un po' piu' difficili soprattutto se percorsi in discesa. La variante per il ritorno ancora innevata. Da evitare nei fine settimana per l'affollamento. 3 ore fra salita e discesa. Ho abbinato la vicinissima ferrata Di Bona rientrando pero' a Rio Gere anziche' Ospitale. Altre 4 ore per un totale di 7 ore complessive.
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