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Caratteristiche
- Da abbastanza difficile a difficile con alcuni tratti molto difficili. Percorso alpinistico per esperti da affrontare solo con preparazione, l’esperienza ed attrezzatura adeguate.
- Da Crocefieschi all’attacco 25'.
- 1° settore “l’Anchise” 35'
- 2° settore “la Biurca” 50'
- 3° settore “traverso” 30'
- 4° settore “Carrega do Diao” 30'
discesa a Crocefieschi 1h per sentiero segnato F.I.E. - dislivello in salita: da Crocefieschi 300m ca.
- abitato di Crocefieschi.
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Media valutazioni
Difficoltà tecniche | 3.3 |
Esposizione | 2.5 |
Varietà passaggi | 3.5 |
Impegno fisico | 3 |
Interesse paesaggistico | 2.5 |
Numero votazioni | 36 |
Links
VALUTAZIONE DELLA FERRATA GOOGLE.MAPSVia Ferrata DEANNA ORLANDINI
REOPASSO
segnalata da CARLO VALENTE
PERCORSO STRADALE
Autostrada A7 Milano-Genova.Uscita Busalla, da qui 9 km e si raggiunge Crocefieschi.
AVVICINAMENTO
Si continua per strada asfaltata in salita alla cappella della Madonna della Guardia e si prosegue per sentiero con segnavia F.I.E. (quadrato giallo vuoto) che porta alle Rocche del Reopasso. In prossimità del primo colletto - 828m, tra il M.Castello e l’Anchise (o Grillo o Lumaca del Reopasso), si lascia il sentiero e si sale a destra (cartello di segnalazione ed avvertenze) per tracce, rocce e erba (segni arancio) si raggiunge una spalla dove, sullo sperone che delimita a destra la parete sud dell’Anchise, attacca la via ferrata.
LA FERRATA
1° settore: l’attacco è in prossimità di una singolare cavità rocciosa dove si entra per accedere ad una profonda e sinuosa fenditura attrezzata. Con percorso sempre più verticale e faticoso si sale tra le pareti della stretta ed impegnativa spaccatura traversando poi da una parete all’altra per uscire direttamente sulla cresta. In alternativa la “variante”: si sale pochi metri a monte dell’attacco dell’itinerario descritto e seguendo il cavo si raggiunge direttamente il filo di cresta. Chi volesse abbandonare qui la via ferrata può prendere a destra un comodo sentierino che scende in un boschetto rado e nuovamente all’attacco. Si prosegue ora per filo di cresta fino alla cima dell’Anchise - 828m : la punta si può raggiungere da entrambe i cavi che la contornano. Da qui si scende sempre per cresta, prima seguendo il cavo poi per tracce di sentiero segnalate con bolli arancio, fino al colletto tra Anchise e Biurca a quota 820mt. (panche e tavolo in legno).
2° settore: si attacca immediatamente la base rocciosa della Biurca e, per sfasciumi e tracce, seguendo i bolli arancio, si prende di nuovo il cavo. Si vince un primo risalto fino ad una spalla erbosa. Si continua per il filo della cresta S-SE fino ad una cengia che attraversa, a destra, la base della verticale parete NE. Di qui due possibilità:
a -traversare la cengia attrezzata in leggera discesa,poi, raggiunto il canale con alberi, per tracce di passaggio, rocce inclinate e gradoni segnalati sempre con bolli arancio, salire al bivacco.
b -salire direttamente la parete verticale con tratti strapiombanti e poi traversare a sinistra fino a raggiungere lo spigolo S-SE e per questo la punta sud della Biurca (934m-libro di vetta). Da questa scendere all’intaglio dove, pochi metri a nord,è posto il bivacco. Dall’intaglio si sale sulla punta nord della Biurca - 941m, che è anche la più alta (crocifisso), e si scende seguendo le segnalazioni sul sentiero in direzione della Carrega do Diao.
3° settore: si prende a destra (freccia) e si attraversa per 150m circa un sistema di cenge e paretine attrezzate fino in prossimità di un colletto. Nuovamente due le possibilità:
a-seguire il cavo fino al colletto e, da questo, portarsi all’attacco dell’evidente pilastro verticale.
b-attraversare il ponte su cavo di acciaio di 15m circa e salire direttamente alla base del pilastro (da primavera 2005).
4° settore: salire il pilastro a tratti strapiombante e raggiungere la spalla meridionale. Dopo un breve tratto pianeggiante salire l’ultimo risalto e raggiungere la vetta della Carrega do Diao - 959m.
DISCESA
Dalla vetta della Carrega, seguendo il segnavia giallo F.I.E., si scende in un diedro canale attrezzato con cavo e per rocce inclinate si ritorna sulla spalla sud. Proseguendo sempre per il sentiero segnalato che taglia per una cengia alberata si scende sulla sella dove si dipartono due sentieri. Seguire con attenzione il sentiero che scende ripidamente sulla sinistra, costeggia il versante occidentale della Carrega e, per rocce inclinate attrezzate con cavi porta, su panoramico crinale, fino sulla Biurca Nord. Da qui per rocce e tracce di sentiero si scende ripidamente la cresta ovest (via normale). Giunti ai piedi della cresta si piega a sinistra e costeggiando la parete meridionale della Biurca si giunge al colletto con tavolo e panche a quota 820m. Poi, per sentiero più agevole, sempre segnalato, si torna a Crocefieschi.
CONSIDERAZIONI
La via è prevalentemente di cresta, molto panoramica, e si svolge a circa 1000m di quota. Salvo in caso di nevicata è percorribile tutto l'anno. E' lunga circa 1000m di cui 600 attrezzata con cavi acciaio. La roccia è conglomerato. Non è da sottovalutare,in alcuni tratti occorre superare parti strapiombanti.
Commenti
Tra quelle che ho a portata di mano (in questo periodo problemi vari non mi consentono di assentarmi per parecchi giorni, quindi niente Dolomiti) è sicuramente la più difficile e bella.
Certo non è adatta a principianti: sconsiglio di farla come prima ferrata, occorre essere ben attrezzati e conoscere le tecniche, mettendo in conto anche parecchia stanchezza fisica.
Un po' di esperienza non guasta. Ho trovato gente bloccata per il troppo uso delle braccia.
Nonostante abbia avuto tre anni di stop per motivi familiari ed oggi fosse la prima volta che riprendevo imbrago e set da ferrata, non ho avuto difficoltà.
Sul traverso a strapiombo mi è venuto bene il 3° moschettone che porto sempre con me con 5 metri di cordino: così ho potuto aiutare un tale che da solo non ce la faceva a tirarsi su. Vabbè che era ben assicurato e non sarebbe precipitato ma solo rimasto appeso, comunque senza il mio aiuto avrebbe dovuto attendere il Soccorso Alpino.
Bella ferrata in un contesto davvero unico. Non essendoci nessuna staffa la ferrata è molto divertente anche grazie alla conformazione della roccia ( agglomerato ) che consente di cimentarsi in arrampicata anche a chi non ha particolari doti tecniche. La parte più ardua dal mio punto di vista, è stata la fessura iniziale, forse anche per via delle dita ancora fredde, poi via via ci sono difficoltà più contenute. Bello il segmento prima del rifugio ed il tratto prima della cima. Obbligatorio comunque l'uso di imbrago e caschetto per divertirsi in totale sicurezza, non fate gli eroi come qualcuno che ho visto ...
Ripercorrerò molto volentieri questa bella ferrata
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