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Caratteristiche
- Difficile.
- L'intera escursione 2.00h di cui 1.15h la sola via ferrata.
- -200m avvicinamento
-120m ca. la via ferrata - abitato di Buti-Pi, agriturismi vari e bar/trattorie in zona segnalati con cartelli.
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Media valutazioni
Difficoltà tecniche | 3.8 |
Esposizione | 2.4 |
Varietà passaggi | 3.4 |
Impegno fisico | 3.8 |
Interesse paesaggistico | 2.4 |
Numero votazioni | 31 |
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VALUTAZIONE DELLA FERRATA GOOGLE.MAPSVia Ferrata di SANT'ANTONE
MONTE SERRA
segnalata da PIETRO NAPOLITANO - 2009
PERCORSO STRADALE
Dal paese di Buti-Pi seguire in salita la strada provinciale del Monte Serra per circa 4km fino a trovare, sulla destra, un'area sterrata dove lasciare l'automobile . Quest'area è facilmente identificabile per la presenza di una fontana, situata al termine della piazza stessa, e di una piccola casa cantoniera sulla sinistra della strada.
AVVICINAMENTO
Continuare la salita a piedi sulla strada asfaltata per circa 4-5 minuti -400m- fino a trovare sulla destra un ometto in pietra e un cartello indicante il sentiero di accesso alla ferrata. Il sentiero e' segnalato con i colori bianco e rosso ed è caratterizzato da una breve salita in discreta pendenza. Proseguire per circa 5 minuti fino ad arrivare all'attacco -410mt- della Ferrata di Sant'Antone al Monte Serra.
LA FERRATA
La ferrata inizia con un facile traverso a sinistra in leggera salita,aggira uno spigolo esposto e,dopo un passaggio aereo,continua con un tratto più difficile da affrontare con gli scarponi in aderenza o utilizzando i piccoli appoggi presenti . Segue un tratto verticale decisamente impegnativo caratterizzato da una scaletta il cui attacco è leggermente strapiombante e in diagonale e va superato con una buona tecnica di gambe sfruttando i piccoli appoggi presenti o con forza di braccia . Al termine della scaletta un esposto traverso a sinistra su roccia verticale con scarsi appoggi potrà essere superato in aderenza o, con meno difficoltà, approfittando di una curiosa staffa ad Y fino ad un terrazzino, ideale per riprendere fiato e per ammirare il panorama. Segue un facile passaggio e un successivo traverso . Si continua poi in verticale dapprima in salita e poi con una breve ma impegnativa discesa dove bisogna indovinare gli appoggi e poi in aderenza su di un traverso obliquo leggermente strapiombante fino ad una stretto camino dove il percorso passa sotto un tetto piuttosto basso , aggira un costone, risale in diagonale, incontra una piccola statua raffigurante la Madonnina della Ferrata e, dopo un ultimo breve traverso, si impenna in verticale per giungere al fittone reggicavo n.64 dove finisce il primo tratto. A questo punto chi non vuole proseguire con la ferrata, seguendo il sentiero segnato in salita può raggiungere in 5 minuti il piazzale in località Il Ghiaccetto -536m- dove confluisce l'uscita dell'ultimo tratto della ferrata, mentre in discesa il percorso segnato in circa 10 minuti riconduce all'attacco e al sentiero dell'andata. Chi invece vuole continuare con la ferrata seguirà le indicazioni poste sugli alberi e su un cartello fino ad arrivare all'inizio del secondo tratto, che inizia con un traverso in leggera salita a cui segue una piccola cengia e un passaggio verticale in discesa,fisicamente non impegnativo ma piuttosto tecnico dove occorre scegliere gli opportuni appoggi per non trovarsi in posizione omolaterale rischiando di battere sulla roccia spigolosa. Dopo un'altra breve interruzione e qualche saliscendi, aggirato uno spigolo strapiombante,segue un lungo traverso a volte esposto in cui si incontrano tre piccoli camini consecutivi ed un passaggio in aderenza che sarebbe decisamente impegnativo senza l'aiuto di un tronco d'albero. Al fittone n.105 il cavo si interrompe per un breve tratto ed inizia il terzo ed ultimo tratto, caratterizzato da un andamento più verticale e da due impegnativi passaggi in salita che possono essere superati con una buona tecnica o con forza di braccia e con l'aiuto di una staffa. Dopo qualche altro esposto ma non difficile passaggio , al fittone n.165 si giunge ad un bivio: andando a destra si esce dalla ferrata con poche difficoltà,mentre proseguendo a sinistra dopo un facile traverso si incontra un piccolo esposto ponte al termine del quale si trova il punto chiave: un tratto verticale breve ma che rimane tecnicamente e fisicamente impegnativo anche con l'aiuto di due staffe messe successivamente per ridurne la difficoltà. Sono trascorsi circa 75 minuti dall'attacco. All'uscita della ferrata -536m- si trova il libro di vetta.
DISCESA
Dall'uscita della ferrata dirigersi verso nord seguendo un sentierino poco tracciato fino a quando, superate alcune roccette,dopo un paio di minuti si trova un piazzale in località Il Ghiaccetto che confina proprio con la Strada Provinciale del Monte Serra. Per tornare alle auto discendere lungo la strada asfaltata per circa 2km -25 minuti- oppure recarsi sul lato est del piazzale, dove inizia un sentiero segnato che in circa 20 minuti conduce alla strada asfaltata da seguire in discesa fino al punto dove è stata parcheggiata l'automobile.
CONSIDERAZIONI
Itinerario incastonato in un ambiente boschivo con piante anche rare e protette; ma con prevalenza di pini e di castagni. La via Ferrata di Sant'Antone è stata Inaugurata il 14 giugno del 2008 ed è gestita dalla sezione CAI di Pontedera. Si Trova nel territorio del comune di Buti-PI sulle rare pendici rocciose del Monte Serra - 917m, gruppo dei Monti Pisani. La roccia è molto stabile ed offre un'ottima aderenza, ma richiede attenzione perchè è rugosa, ricca di spigoli e di piccole sporgenze. Dall'attacco a quota 410m all'uscita a quota 536mt la ferrata supera un dislivello di 126m e si sviluppa prevalentemente in traversi più o meno orizzontali in discreta esposizione inframmezzati da passaggi su tratti verticali in salita e in discesa, con camini, tetti, spigoli, strapiombi, terrazzini, cengie, passaggi aerei, con l'aiuto, oltre che del cavo, di caratteristiche staffe, di una scaletta all'inizio e di un piccolo ponte nel finale. Una curiosità di questa ferrata è la numerazione progressiva dal numero 1 al numero 178 assegnata ad ogni fittone reggicavo, utile per segnalare e facilitare eventuali interventi di manutenzione e per rendersi conto di dove siamo. La quota relativamente bassa, il modesto dislivello da superare e la facilità di raggiungere l'attacco non devono ingannare l'escursionista, trattasi infatti di una ferrata con qualche tratto esposto e difficile e con passaggi tecnici ed atletici che per essere affrontati agevolmente richiedono impegno psicofisico, esperienza e conoscenze tecniche, oppure forza di braccia. In ogni caso la roccia tiene molto bene ed offre a chi sa vederli tutti gli appoggi necessari. Obbligatori l'imbracatura, il set completo da ferrata omologato, i guanti ed assolutamente necessario il casco, ripeto non partire senza il casco, non solo per l'eventuale caduta di pietre, cosa rara perchè la roccia è molto stabile, quanto per il fatto che si attraversano tratti strapiombanti o si passa sotto bassi tetti dove la roccia è pericolosamente vicina alla testa. Per un gruppo numeroso è più comodo indossare il necessario da ferrata già al parcheggio, perchè all'attacco non cè molto spazio. Per completare le informazioni riguardo al sentiero per raggiungere l'attacco della ferrata, in alternativa a quanto descritto, personalmente preferisco recarmi con l'automobile direttamente al piazzale in località Il Ghiaccetto - 536m, 6km da Buti, dove si trova l'uscita della ferrata, e percorrere in discesa il sentiero già descritto, ad est del piazzale, che conduce in circa 15 minuti all'attacco, con il vantaggio di trovarmi subito all'automobile all'uscita della ferrata. Il suddetto sentiero, a due minuti dal piazzale, passa sotto una falesia, con monotiri di diverse difficoltà a partire dal 5b, alcuni anche strapiombanti. La ferrata è esposta per lo più a sud est e a sud ovest e può essere frequentata durante tutto l'anno, escludendo i giorni di pioggia e i rarissimi giorni di neve.
Commenti
Ottimo stato di conservazione, i fittoni numerati consentono di capire a che punto si è della ferrata e di uscire nelle uscite intermedie nel caso la fatica non consenta di proseguire.
Ho trovato al numero 174 il cavo in metallo sfilacciato ed essendo un punto difficile della ferrata andrebbe riparato. Per il resto è un' ottima ferrata abbastanza impegnativa.
E' possibile ammirare un bel panorama.
attenzione al chiodo 174 (parte verticale dopo il ponte) dove la corda d'acciaio è sciupata. (segnalato anche al cai di Pontedera)
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